giovedì 30 aprile 2015

pc 30 aprile - Si accende la protesta in Nepal contro le responsabilità del governo nepalese

La protesta dei sopravvissuti al terremoto a Kathmandu, in Nepal, contro la mancanza di aiuti governativi per l’emergenza. - (Philippe Lopez, Afp)

        Il bilancio ufficiale delle vittime del terremoto al momento è di 5.057 morti e più di diecimila feriti.
        Il primo ministro del Nepal, Sushil Koirala, ha dichiarato che il numero delle vittime potrebbe arrivare fino a diecimila.
        Si tratta del peggior terremoto che ha colpito il paese negli ultimi 81 anni. Nel sisma del 1934 morirono 8.500 persone.
        Sono quattro gli italiani morti nel terremoto in Nepal. Si tratta di Renzo Benedetti, Marco Pojer, deceduti mentre facevano trekking, e Oskar Piazza e Gigliola Mancinelli, che facevano parte di una spedizione travolta da una valanga nei pressi del villaggio di Langtang. Sono circa 40 i cittadini italiani, alpinisti e turisti, ancora irreperibili. Altri diciotto sono stati rintracciati.
        Il terremoto ha causato una serie di valanghe sul monte Everest, che hanno ucciso 18 persone. È in corso il salvataggio delle duecento persone rimaste intrappolate sulla montagna.
        Le persone colpite dal sisma sono otto milioni e secondo le Nazioni Unite 1,4 milioni hanno bisogno di cibo, acqua e beni di prima necessità. Gli ospedali del paese sono pieni. Migliaia di persone dormono per strada e nei parchi pubblici, molti in tende improvvisate.
        Migliaia di persone stanno tentando di fuggire dalla capitale Kathmandu. File di persone attendono fuori delle agenzie di viaggio nel tentativo di prenotare un volo. Altre cercano in tutti i modi di lasciare la città a bordo di autobus e camion.

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