Ancora senza salario e ancor di più a rischio lavoro. Le ditte
dell'appalto non hanno ripreso il lavoro e solo alcune chiamano qualche
operaio per lavori urgenti, ma senza garanzia di stipendio. Altre che
erano riuscite a corrispondere i salari ora avviano la cig.
Il lavoro da parte dell'Ilva c'è ma si continua a non volerlo pagare.
Ora
la nuova direzione Ilva sembra stia mettendo in atto verso le aziende
una sorta di vera e propria truffa - vuole imporre una fatturazione
anche per i nuovi lavori con data comunque antecedente il 20 gennaio,
data spartiacque tra i crediti che vanno nella "massa passiva" e i
crediti che dovrebbero essere pagati dalla nuova amministrazione
straordinaria.
Così, di fatto, senza che vi sia stato un concreto
passaggio ufficiale, è come se già agisse una separazione tra "bad
company" dove vanno i debiti dell'Ilva e di cui i 3 amministratori
straordinari non sarebbero responsabili e una "new company".
Ma questo è illegale. Fermo restando che ora si vede e si vuole far agire solo la "bad company"!
Gli operai dell'appalto Ilva hanno per il momento perso, dopo due settimane di lotta.
E
hanno perso nel momento in cui hanno lasciato i blocchi stradali e sono
diventati una platea attendista di incontri e iter procedurali del
decreto, degli emendamenti. Non hanno contato più gli operai, ma i
sindacalisti e i rappresentanti istituzionali e dell'Ilva.
Di
questo i responsabili sono i sindacati confederali. Ma i corresponsabili
a creare un clima di colpevolizzazione degli operai per qualche giorno
di blocco, sono stati i "Liberi e pensanti" e l'Usb.
Ora sono gli operai che devono fare i "conti" e scegliere la strada della lotta vera, di classe, indipendente dalle logiche e interessi delle aziende, contro Ilva e Governo e autonoma dai perbenismi opportunisti.
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