Ogni euro speso per il Tav
è un euro sottratto ai servizi essenziali
Ogni euro speso per la linea ad alta velocità Torino-Lione è un euro rubato a sanità, scuola e difesa del territorio.
Con questo slogan i Sindaci con le Amministrazioni comunali della Valle
di Susa e con il movimento No Tav manifesteranno insieme a Torino
sabato 21 febbraio per ribadire la mai perduta unità di intenti e la
ferma e immutata opposizione alla grande opera inutile, a maggior
ragione in tempi di crisi generalizzata e di tagli.
Dopo aver presentato nei mesi scorsi un esposto alle
Corti dei Conti di Italia, Francia e Unione Europea ed aver chiesto
l’istituzione di una Commissione Parlamentare di Inchiesta sul progetto e
la realizzazione dell’opera, Sindaci e movimento No Tav trovano
conferma delle proprie convinzioni anche dalla notizia che l’esplosione
dei costi è stata certificata in una scheda predisposta dal Centro studi
di Montecitorio in vista del parere che la commissione Trasporti dovrà
esprimere entro il 12 febbraio sullo schema di decreto ministeriale che
recepisce il contratto di programma 2012-2016 tra Rete ferroviaria
Italiana (Rfi) e il ministero delle Infrastrutture: 2 miliardi 358
milioni di euro la variazione in aumento prevista, con un innalzamento
del costo complessivo della quota a 7 miliardi 789 milioni e un
fabbisogno ancora da finanziare di 4 miliardi 514 milioni di euro (dal
Fatto Quotidiano di martedì 3 febbraio 2015).
Sabato 21 febbraio a Torino nel corso della
manifestazione, i consigli comunali della Valle di Susa delibereranno
con i Sindaci in fascia tricolore perché i soldi dei cittadini non
vengano sprecati mentre si chiedono sacrifici su servizi essenziali.
Bussoleno, 3 febbraio 2015
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