Sono ripresi nella notte i
bombardamenti dell'artiglieria ucraina sulla martoriata città di
Sloviansk, una delle roccaforti ribelli nella regione di Donetsk. «Il
bombardamento ha causato vittime tra i civili», scrive Ria Novosti. «È
una vendetta per l'abbattimento dell'elicottero» ucraino, accusano i
ribelli.
«Il bombardamento è durato diverse ore,
in questo momento tutto sembra calmo», riferisce una portavoce dei
ribelli nella città. «In genere bombardano di notte e all'alba, temiamo
nuovi colpi», aggiunge un portavoce. Ieri un colpo di artiglieria è
piovuto sull'ospedale pediatrico della città.
Secondo l'agenzia Itar-Tass sono rimasti
feriti sette bambini. I ribelli sostengono invece che i piccoli
pazienti sono stati fatti evacuare in un rifugio antiaereo, e sono
rimasti tutti illesi.
Un gruppo di 175 bambini provenienti
dalle zone di conflitto dell'est Ucraina in rivolta contro Kiev sono
intanto arrivati a Camp Artek, in Crimea. Camp Artek è la struttura di
Yalta dove morì 50 anni fa Palmiro Togliatti, da sempre struttura di
accoglienza delle colonie estive per adolescenti e bambini
Ieri sera, invece, c'è
stata una dura battaglia tra Guardie di Frontiera ucraine e milizie
ribelli al posto di confine di Dyakovo, valico di confine tra Ucraina
e Russia, nella regione di Lugansk. L'aviazione dei golpisti di Kiev è
entrata in azione, ma non è riuscita a individurae i ribelli. Le
posizioni delle Guardie di Frontiera di Kiev sarebbero state attaccate
da decine di uomini pesantemente armati.
In un villaggio poco a nord di Donetsk,
alcuni contadini hanno trovato una fossa comune in un bosco, con 10-15
cadaveri in stato di decomposizione. Secondo alcuni si tratterebbe dei
corpi di militanti del Donbass, molti di nemmeno vent'anni, che si erano
rifiutati di combattere al fianco di Kiev. Secondo altri, di vittime
non accertate dei violenti scontri tra nazionalisti e ribelli per il
controllo di un checkpoint il 23 maggio.
Negli ultimi 5 giorni - sommando i
bollettini delle due parti - il conflitto avrebbe fatto ormai quasi 200
morti. Il vasto fronte degli scontri muta di ora in ora, e avventurarsi
nel villaggio per verificare la notizia è sconsigliato. Ai giornalisti
ma anche agli osservatori Osce, per i quali le difficoltà aumentano di
giorno in giorno.
da Contropiano
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