martedì 27 maggio 2014

pc 27 maggio - I padroni contenti affidano il "doppio mandato" al pupillo Renzi

Dal quotidiano La Repubblica al Sole 24 Ore la borghesia italiana era preoccupata degli esiti del voto. Adesso esprimono tutta la loro contentezza. E in particolare i padroni della Confindustria, tramite il sole 24 ore di oggi, dicono che il voto degli italiani ha “salvato l’Europa e l’euro… fuori dai populismi distruttivi [a loro piace il populismo “costruttivo” di Renzi].” E si lasciano andare, commossi, a tanti complimenti: “Renzi ha mostrato di cogliere il senso (profondo) della speranza «più forte di tutte le paure» che si leva dal Paese.”  E ripetono oggi “con animo sollevato” che “«Il premier ha la credibilità, la determinazione, l'intuito e le energie per colmare il vuoto della (buona) politica che ha condannato l'Italia da troppo tempo al declino…” Ma adesso “non gli basterà essere il risultato del semi-fallimento dei tanti che lo hanno preceduto o l'alternativa alle molte demagogie che rimbalzano di piazza in piazza».”
Che deve fare adesso, il loro giovane e veloce Renzi? “Oggi Renzi ha l'occasione (irripetibile) di capitalizzare il suo talento politico senza rinunciare al piglio decisionista, anzi accentuandolo”. Una frase che sembra neutra, che riguarda il carattere della persona, ma che cela la voglia dei padroni di governare senza intralci.

E infatti dietro questi complimenti, però, ci sono poi le “indicazioni” per quello che definiscono “il doppio mandato”, nientemeno che “aggiustare l’Italia” e “aggiustare l’Euoropa”: “Proceda con intelligenza politica e cultura del risultato sul terreno (decisivo) delle riforme costituzionali, istituzionali e elettorali per uscire (bene) dal bicameralismo perfetto e fare dell'Italia (finalmente) un Paese normale dove si scopre la sera del voto chi ci governerà. [per i padroni il paese normale è quello che se ne frega della stessa Costituzione continuando nel solco delle illegalità messe in atto da Napolitano con le nomine di non eletti alla presidenza del Consiglio, solo per fare un esempio]. Non indugi sul lavoro dove si è fatto un pezzo importante, ma se ne deve fare un altro ancora più rilevante sui contratti a tempo indeterminato e sulla flessibilità in uscita. [Eccoli qui ancora una volta a ricordare al presidente del consiglio Renzi cosa sta veramente a cuore ai padroni, togliere di mezzo gli ultimi diritti dei lavoratori]. Trovi il coraggio di ridurre il perimetro dello Stato, [qualche tempo la stessa esigenza la esprimevano con lo slogan: “più mercato e meno Stato”], di riformare la giustizia e cambiare la macchina pubblica affermando, forse per la prima volta, reali criteri meritocratici e recuperando, per questa via, quelle risorse indispensabili [fare ancora soldi tagliando le spese sociali] per allentare il morso della pressione fiscale e contributiva su datori di lavoro e lavoratori.” E, infine, esagerano ancora affidando al giovane un compito gravoso: “Rimetta in corsa l'Italia dentro quel sentiero (obbligato) di cambiamento che ci legittima a costruire, insieme con i Paesi fondatori, il cambiamento del Vecchio Continente ritrovando lo spirito solidale di Helmut Kohl («Voglio una Germania europea, non un'Europa germanica») che chiuda le cicatrici della storia e consegni al mondo globalizzato gli Stati Uniti d'Europa.”
Come si vede i padroni sognano un po’ troppo, sognano come sempre di poter fare i conti senza l’oste, e, solo per restare a queste elezioni, fanno finta di non vedere che la rabbia della masse popolari che si esprime attraverso il non voto è tanta tanta…

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