Il
Sindaco Stefano ha dichiarato che i Disoccupati Organizzati
pretenderebbero il lavoro solo per loro... che sono "prevaricatori"
verso altri disoccupati e cittadini....
I Disoccupati Organizzati è dall'inizio della loro lotta che hanno sempre detto, scritto - e praticato - che la lotta per il lavoro e il reddito garantito, riguarda tutti i disoccupati, tutti coloro che perdono il lavoro nella nostra città; questo è chiaro anche nel loro programma e soprattutto nelle soluzioni che pongono. Chi dice il contrario è falso!
Per questo i DO hanno e continuano a fare ad ogni iniziativa appello a tutti i disoccupati, disoccupate, a tutti i lavoratori precari ad unirsi. I Disoccupati Organizzati slai cobas vorrebbero essere migliaia in lotta a Taranto, e non dipende certo da loro se purtroppo questo ancora non avviene - "ancora"... ma avverrà!
Su questo sono loro e non i DO una parte della causa, per la sfiducia che seminano sulle possibilità di avere risposte, ma soprattutto per l'illusione che cavalcano su soluzioni individuali, in una logica di fatto assistenziale/clientelare.
Sono i DO che propongono piani di lavoro realistici - nella raccolta differenziata in tutta la città, nei lavori di bonifica e di ambientalizzazione, nei risanamenti dei quartieri dissestati - che potrebbero, se realizzati, dare lavoro a migliaia di disoccupati - altro che solo per i disoccupati organizzati!
Sono solo e soltanto i DO che hanno fatto appello e continuano a fare, alle varie realtà via via in lotta: dai lavoratori delle pulizie e mense della MM, ai lavoratori ultraprecari de L'Ancora, ai lavoratori di 'Isola Verde'..., per parlare solo di quelle più recenti, di unire le lotte. Scontrandosi, purtroppo, su questo con il settarismo di coloro, siano sindacati confederali, siano sindacati di base, come il cobas confederazione, che non vogliono unire le lotte.
Quindi, non sono certo i Disoccupati Organizzati che pensano solo a sè stessi. Noi abbiamo proposto e continuiamo a proporre una grande mobilitazione unitaria in città sui temi del lavoro, del reddito, del legame salute/lotta all'inquinamento-lavoro. Attendiamo ancora risposte. Gli insulti, invece, quelli sì, li riceviamo...
Il Sindaco ha detto che i Disoccupati Organizzati vorrebbero imporre "un elenco delle persone da assumere, ma questo è illegale...".
I Disoccupati Organizzati sia nel precedente ciclo di lotta, sia in quello in corso da gennaio di quest'anno, hanno sempre detto con chiarezza che i disoccupati per ottenere il diritto al lavoro devono LOTTARE E ORGANIZZARSI, rompendo con l'"attesa del lavoro a casa", con una logica clientelare, o di esasperazione individuale, ora elemosinante, ora minacciosa, che offende prima di tutto la propria dignità, rompendo anche con una logica di arrangiarsi nella micro criminalità. DA QUI NASCE LA "LISTA DI LOTTA".
Che non è affatto un "elenco delle persone da assumere", ma un principio di giustizia, del fatto che "la lotta paga", che la partecipazione alla lotta è ciò che unisce ed è trasparente. Che è un fatto di DIGNITA', di CIVILTA', contro tutti coloro Istituzioni, padroni, che ci vogliono vedere servi. La "lista di lotta" include non esclude. E mistifica chi invece vuol far passare la "lista di lotta" come lavoro solo per pochi.La "lista di lotta" è quindi di tutti i disoccupati, non di un piccolo gruppo. La "lista di lotta" è la LEGALITA' contro l'illegalità del lavoro dato - come fa Stefano - a chi va a "piangere" o a ricattare.
La "Lista di lotta", i suoi difficilissimi risultati, conquistati nella precedente fase con mesi, anni di lotte, di sacrifici, anche di denunce, di processi (come i corsi di formazione e poi i 20 lavoratori occupati alla Pasquinelli), sono un messaggio di fiducia verso tutti i disoccupati: che insieme, organizzandosi, aiutandosi, dandosi coraggio, è possibile strappare delle vittorie, battere la disperazione individuale. Se la lotta dei disoccupati non ottenesse mai dei risultati visibili che aprano la strada ad altri e nuovi risultati, seminerebbe solo sfiducia e ritorno a casa.
Sindaco, presidenti e assessori vari che attaccano tutto questo e offendono la "lista di lotta", in realtà stanno dicendo ai disoccupati, a chi perde il lavoro: perseguite sempre e solo la strada del clientelismo (su cui loro mantengono il loro squallido potere) o andate dalla criminalità (che non a caso a Taranto ha rialzato la testa e le Istituzione se ne ricordano solo quando accadono gli omicidi).
Ha detto il pres. del consiglio Bitetti che "si sbaglia di grosso chi pensa che dobbiamo chiedere assunzioni dirette agli appaltatori del Comune".
I Disoccupati Organizzati slai cobas nel loro programma, negli incontri, stanno ponendo una richiesta semplice e totalmente sensata e legittima: che nei lavori di bonifica, di risanamento appaltati alla ditte il Comune ponga una clausola sociale per cui le aziende che faranno questi lavori - vista l'emergenza lavoro nella nostra città - assumano dal bacino di Taranto; per esempio, perchè mai le ditte che faranno i lavori di bonifica ai Tamburi non dovrebbero assumere i disoccupati di questo quartiere? Questa è anche una forma di parziale risarcimento per giovani, donne, disoccupati che in questi quartieri non solo si ammalano e muoiono per l'inquinamento ma neanche vivono senza lavoro e reddito. Dove sta lo scandalo di questa richiesta?
Anche le associazioni industriali stanno chiedendo che nei lavori di ambientalizzazione, risanamento siano privilegiate le Ditte di Taranto. Su questo nessun Stefano, nessun Bitetti ha alzato "grandi grida", benchè anche questa richiesta sarebbe, diciamo, "fuori legge". Perchè quando sono i DO a porre la richiesta di "clausola sociale", secondo questi personaggi, i disoccupati è come se volessero istigare a violare la legge - a loro che invece sarebbero così "rispettosi delle leggi", salvo poi le tante denunce ed esposti fatti (non da noi) a un vicesindaco come Lonoce per irregolarità negli affidamenti degli appalti?
Hanno detto che i Disoccupati Organizzati avrebbero il 22 "attaccato la massima assise cittadina".
A parte che questo è falso, basta vedere foto e filmati da cui è chiaro che i DO sono entrati e si sono seduti per terra nella sala del consiglio comunale, e che tutto il resto è stato frutto della violenza dei vigili; come si permette Stefano di ricordarsi solo ora, e solo per denigrare chi lotta per il lavoro, della "Massima assise cittadina", quando lui la offende ogni volta che non è presente ai lavori della "massima assise" dicendo sempre che sta "facendo altro"; quando lui tiene da settimane una Giunta in bilico, appropriandosi del diritto di decidere quando e come vuole chi siano gli assessori; quando questa "massima assise" viene ridotta a querelle di fazioni politiche; quando questa assise nulla decide sulle vere emergenze di questa città: lavoro, ambiente, case; quando questa "massima assise" è rappresentata da un Sindaco inquisito per gravi commistioni con i padroni dell'Ilva nell'ambiente svenduto, ecc. ecc.?
Sono i Disoccupati Organizzati slai cobas che chiedono da mesi che questa "massima assise cittadina" discuta, deliberi sulle questioni serie di questa città e non venga ridotta ad un "bordello". Sono i DO che chiedono che il "consiglio monotematico" venga finalmente fatto e non sia una passerella e sindaco e Bitetti invece da inizi di aprile ancora non lo vogliono convocare.
Dicono che è un "consiglio eletto dai cittadini", ma non risponde ai cittadini! E questo tutti lo sanno, anche quelle associazioni che ora (dalla Confindustria alla Confcommercio) fanno fronte con il Comune contro la lotta dei disoccupati, dopo averlo per mesi criticato, anche aspramente.
Nella nota di Palazzo di città e in dichiarazioni del Sindaco, vicesindaco, ecc. viene affermato che la protesta era ingiustificata, visto il "livello di attenzione che era stato loro riservato in occasione di precedenti incontri".
Non smentiamo che qualche incontro, anche recente, ci sia stato (ma solo in un'occasione con la presenza del sindaco), ma dovrebbe essere chiaro anche a un bambino che a chi non ha lavoro, nè una qualche forma di reddito, chi non sa cosa portare a casa per mangiare, chi va nella disperazione appena un suo bambino si ammala, non possono certo bastare incontri in cui non si fanno mai piccoli passi avanti, si ripetono rinviandole sempre le stesse cose: i limiti del Comune..., lo scarica barile sulle altre istituzioni, o vaghe promesse di iniziative, come appunto quella del consiglio monotematico sull'emergenza lavoro o di un tavolo in cui convocare tutte le parti che possano dare risposte concrete. Questo consiglio doveva esserci - a detta di Stefano - entro la metà di aprile, poi niente, con la scusa di dover subordinare la sua data alla disponibilità del sottosegretario Bellanova; e, nonostante i Disoccupati Organizzati abbiano pure indicato un metodo per far comprendere ai rappresentanti del governo, della regione l'urgenza di tale iniziativa, indicando comunque una data di riferimento, questo consiglio monotematico viene - come si dice - "più volte nominato" ma mai fissato.
Non solo. Dopo l'incontro alla Tenda con il Presidente della Confindustria, ricevendone la sua disponibilità, i Disoccupati Organizzati hanno chiesto con una nota al Sindaco di convocare, nelle more, un incontro tra Comune e associazioni imprenditoriali. Di nuovo nulla di nulla.
Sindaco, Bitetti hanno detto che loro non hanno la "bacchetta magica", che le competenze del Comune hanno dei limiti, che sono altre istituzioni che hanno la responsabilità...; il vicesindaco Lonoce è arrivato a dire che "dare risposte ai disoccupati jonici non rientra questo compito nelle proprie competenze..."
Il problema è sempre e solo degli altri, non è mai responsabilità del Comune - questo leit motiv è continuamente presente anche negli incontri.
Qui potremmo rispondere dicendo che parlando con la Regione, suoi assessori, questi invece dicono il contrario, che il Comune di Taranto si lascia sfuggire anche possibilità di fondi europei, regionali, non facendo il "suo dovere". Ma potremmo fare un elenco di cose di cui è responsabilità e competenza del Comune e che non vengono fatte o vengono fatte male - ne citiamo alcune:
- solo per fare l'appalto dei mezzi per la raccolta differenziata nei quartieri Tamburi-PaoloVI-Talsano ci sono voluti ben 2 anni! E i soldi, stanziati dalla Regione, c'erano già! Col rischio che anche a giugno non si aumenterà la raccolta differenziata e i cittadini dovranno pagare più tasse e penale;
- la raccolta differenziata a Taranto è la più bassa di tutta la Puglia, al 12%, quella poca che viene fatta dall'Amiu in 2 quartieri è fatta malissimo e diventa un costo invece che una risorsa anche economica; fatta bene e per tutta la città potrebbe dare oltre 200 posti di lavoro;
- nella selezione della differenziata alla Pasquinelli, al Parco del Mirto, nei lavori di pulizia delle spiagge, è da tempo che le stesse ditte dicono che occorre più personale per fare bene i lavori; se il comune provvedesse si creerebbe un altro centinaio di posti di lavoro;
- i lavori di risanamento in quartieri come Taranto vecchia potrebbero già essere finanziati dalla Regione se solo il Comune presentasse progetti, e anche qui si tratterebbe di varie centinaia di posti di lavoro;
- il Comune di Taranto può avere la "medaglia" del Comune dei lavori ultraprecari: appalti di pochi mesi, proroghe di lavori di un mese, appalti con orari di 1 ora e 50 al giorno (vedi pulizie negli asili) o massimo di 2/3, appalti al massimo ribasso - tutte cose al di sotto di leggi e contratti (per chi parla di legalità...!); tutte cose che oltre che mettono in gravissimo disagio di vita i lavoratori e lavoratrici, anche offendono la dignità degli stessi
Alcuni consiglieri, sui fatti di giovedì 22, hanno criticato non perchè non si risponda all'emergenza lavoro, ma perchè qualcuno crea "false aspettative e illusioni", visto che secondo costoro "non c'è lavoro".
I Disoccupati Organizzati con la loro piattaforma, con le loro precise e fondate soluzioni (perchè i DO non fanno solo proteste), ripetendole a iosa in ogni incontro, hanno invece dimostrato che a Taranto il lavoro c'è, i lavori servono; e non solo per dare risposte all'emergenza lavoro, ma per dare risposte all'emergenza della città in termini di inquinamento, salute, risanamento, pulizia contro il degrado dei quartieri, raccolta differenziata, ciclo rifiuti, verde, ecc., ristrutturazione di spazi da restituire alla città, ecc.
I Disoccupati Organizzati non sono "illusi", sono arrabbiati perchè vedono le potenzialità e le necessità di lavoro e un'amministrazione che, pur avendo per parte di questi lavori dei finanziamenti, non risponde alle esigenze della città, scarica su altri...
Il vicesindaco Lonoce derubrica il problema dei disoccupati a "situazioni di disagio" a cui "pensa l'assessorato ai Servizi sociali"
I Disoccupati Organizzati, chi ha perso il lavoro non vogliono essere trattati come dei "poveri assistiti"! Ma come persone a cui viene negato un diritto previsto dalla Costituzione.
Lonoce e Stefano trattano chi ha diritto al lavoro al massimo come dei questuanti, e vorrebbero che anche i disoccupati si rivolgessero a loro in queste forme (e qualcosa esce...). Stefano, invece di adottare atti, provvedimenti per porre concretamente condizioni di sviluppo del lavoro, si vanta che lui riceve "lavoratori in difficoltà", che ascolta chi "viene a testimoniare le loro sofferenze"... Ma questo, se mai, lo dovrebbe fare l'arcivescovo Santoro... Da un sindaco ci si aspetterebbe legittimamente fatti e non "opere di bene".
Una stessa logica è in alcune dichiarazioni di consiglieri, come Castellaneta, che dice: il sindaco "non può fare del bene a tutti, ci mette del suo, ma non basta" - come se si trattasse appunto di "fare del bene" e non di assolvere ai suoi doveri!
E' vergognoso come il sindaco, per giustificare la sua assenza anche giovedì all'avvio del consiglio comunale abbia usato l'argomento che lui era impegnato a sentire chi soffre, "perfino una mamma con i suoi due bambini..."; "anche gli sfrattati". Ma come?! I Disoccupati Organizzati, anche in lotta per la casa, hanno proposto da tempo precisi obiettivi per gli sfrattati: blocco degli sfratti investendo Tribunale e prefettura, allargamento della graduatoria per le case popolari; ristrutturazione di immobili comunali, requisizioni di case private da anni abbandonate, costruzione, tramite Iacp di nuove abitazioni, ecc., e Sindaco e assessori non si sono presi la briga neanche di fare una lettera al prefetto per il blocco degli sfratti, e ora parlano di "sfrattati" per usarli contro i DO (anche molti di loro sotto sfratto)?!
I Disoccupati Organizzati è dall'inizio della loro lotta che hanno sempre detto, scritto - e praticato - che la lotta per il lavoro e il reddito garantito, riguarda tutti i disoccupati, tutti coloro che perdono il lavoro nella nostra città; questo è chiaro anche nel loro programma e soprattutto nelle soluzioni che pongono. Chi dice il contrario è falso!
Per questo i DO hanno e continuano a fare ad ogni iniziativa appello a tutti i disoccupati, disoccupate, a tutti i lavoratori precari ad unirsi. I Disoccupati Organizzati slai cobas vorrebbero essere migliaia in lotta a Taranto, e non dipende certo da loro se purtroppo questo ancora non avviene - "ancora"... ma avverrà!
Su questo sono loro e non i DO una parte della causa, per la sfiducia che seminano sulle possibilità di avere risposte, ma soprattutto per l'illusione che cavalcano su soluzioni individuali, in una logica di fatto assistenziale/clientelare.
Sono i DO che propongono piani di lavoro realistici - nella raccolta differenziata in tutta la città, nei lavori di bonifica e di ambientalizzazione, nei risanamenti dei quartieri dissestati - che potrebbero, se realizzati, dare lavoro a migliaia di disoccupati - altro che solo per i disoccupati organizzati!
Sono solo e soltanto i DO che hanno fatto appello e continuano a fare, alle varie realtà via via in lotta: dai lavoratori delle pulizie e mense della MM, ai lavoratori ultraprecari de L'Ancora, ai lavoratori di 'Isola Verde'..., per parlare solo di quelle più recenti, di unire le lotte. Scontrandosi, purtroppo, su questo con il settarismo di coloro, siano sindacati confederali, siano sindacati di base, come il cobas confederazione, che non vogliono unire le lotte.
Quindi, non sono certo i Disoccupati Organizzati che pensano solo a sè stessi. Noi abbiamo proposto e continuiamo a proporre una grande mobilitazione unitaria in città sui temi del lavoro, del reddito, del legame salute/lotta all'inquinamento-lavoro. Attendiamo ancora risposte. Gli insulti, invece, quelli sì, li riceviamo...
Il Sindaco ha detto che i Disoccupati Organizzati vorrebbero imporre "un elenco delle persone da assumere, ma questo è illegale...".
I Disoccupati Organizzati sia nel precedente ciclo di lotta, sia in quello in corso da gennaio di quest'anno, hanno sempre detto con chiarezza che i disoccupati per ottenere il diritto al lavoro devono LOTTARE E ORGANIZZARSI, rompendo con l'"attesa del lavoro a casa", con una logica clientelare, o di esasperazione individuale, ora elemosinante, ora minacciosa, che offende prima di tutto la propria dignità, rompendo anche con una logica di arrangiarsi nella micro criminalità. DA QUI NASCE LA "LISTA DI LOTTA".
Che non è affatto un "elenco delle persone da assumere", ma un principio di giustizia, del fatto che "la lotta paga", che la partecipazione alla lotta è ciò che unisce ed è trasparente. Che è un fatto di DIGNITA', di CIVILTA', contro tutti coloro Istituzioni, padroni, che ci vogliono vedere servi. La "lista di lotta" include non esclude. E mistifica chi invece vuol far passare la "lista di lotta" come lavoro solo per pochi.La "lista di lotta" è quindi di tutti i disoccupati, non di un piccolo gruppo. La "lista di lotta" è la LEGALITA' contro l'illegalità del lavoro dato - come fa Stefano - a chi va a "piangere" o a ricattare.
La "Lista di lotta", i suoi difficilissimi risultati, conquistati nella precedente fase con mesi, anni di lotte, di sacrifici, anche di denunce, di processi (come i corsi di formazione e poi i 20 lavoratori occupati alla Pasquinelli), sono un messaggio di fiducia verso tutti i disoccupati: che insieme, organizzandosi, aiutandosi, dandosi coraggio, è possibile strappare delle vittorie, battere la disperazione individuale. Se la lotta dei disoccupati non ottenesse mai dei risultati visibili che aprano la strada ad altri e nuovi risultati, seminerebbe solo sfiducia e ritorno a casa.
Sindaco, presidenti e assessori vari che attaccano tutto questo e offendono la "lista di lotta", in realtà stanno dicendo ai disoccupati, a chi perde il lavoro: perseguite sempre e solo la strada del clientelismo (su cui loro mantengono il loro squallido potere) o andate dalla criminalità (che non a caso a Taranto ha rialzato la testa e le Istituzione se ne ricordano solo quando accadono gli omicidi).
Ha detto il pres. del consiglio Bitetti che "si sbaglia di grosso chi pensa che dobbiamo chiedere assunzioni dirette agli appaltatori del Comune".
I Disoccupati Organizzati slai cobas nel loro programma, negli incontri, stanno ponendo una richiesta semplice e totalmente sensata e legittima: che nei lavori di bonifica, di risanamento appaltati alla ditte il Comune ponga una clausola sociale per cui le aziende che faranno questi lavori - vista l'emergenza lavoro nella nostra città - assumano dal bacino di Taranto; per esempio, perchè mai le ditte che faranno i lavori di bonifica ai Tamburi non dovrebbero assumere i disoccupati di questo quartiere? Questa è anche una forma di parziale risarcimento per giovani, donne, disoccupati che in questi quartieri non solo si ammalano e muoiono per l'inquinamento ma neanche vivono senza lavoro e reddito. Dove sta lo scandalo di questa richiesta?
Anche le associazioni industriali stanno chiedendo che nei lavori di ambientalizzazione, risanamento siano privilegiate le Ditte di Taranto. Su questo nessun Stefano, nessun Bitetti ha alzato "grandi grida", benchè anche questa richiesta sarebbe, diciamo, "fuori legge". Perchè quando sono i DO a porre la richiesta di "clausola sociale", secondo questi personaggi, i disoccupati è come se volessero istigare a violare la legge - a loro che invece sarebbero così "rispettosi delle leggi", salvo poi le tante denunce ed esposti fatti (non da noi) a un vicesindaco come Lonoce per irregolarità negli affidamenti degli appalti?
Hanno detto che i Disoccupati Organizzati avrebbero il 22 "attaccato la massima assise cittadina".
A parte che questo è falso, basta vedere foto e filmati da cui è chiaro che i DO sono entrati e si sono seduti per terra nella sala del consiglio comunale, e che tutto il resto è stato frutto della violenza dei vigili; come si permette Stefano di ricordarsi solo ora, e solo per denigrare chi lotta per il lavoro, della "Massima assise cittadina", quando lui la offende ogni volta che non è presente ai lavori della "massima assise" dicendo sempre che sta "facendo altro"; quando lui tiene da settimane una Giunta in bilico, appropriandosi del diritto di decidere quando e come vuole chi siano gli assessori; quando questa "massima assise" viene ridotta a querelle di fazioni politiche; quando questa assise nulla decide sulle vere emergenze di questa città: lavoro, ambiente, case; quando questa "massima assise" è rappresentata da un Sindaco inquisito per gravi commistioni con i padroni dell'Ilva nell'ambiente svenduto, ecc. ecc.?
Sono i Disoccupati Organizzati slai cobas che chiedono da mesi che questa "massima assise cittadina" discuta, deliberi sulle questioni serie di questa città e non venga ridotta ad un "bordello". Sono i DO che chiedono che il "consiglio monotematico" venga finalmente fatto e non sia una passerella e sindaco e Bitetti invece da inizi di aprile ancora non lo vogliono convocare.
Dicono che è un "consiglio eletto dai cittadini", ma non risponde ai cittadini! E questo tutti lo sanno, anche quelle associazioni che ora (dalla Confindustria alla Confcommercio) fanno fronte con il Comune contro la lotta dei disoccupati, dopo averlo per mesi criticato, anche aspramente.
Nella nota di Palazzo di città e in dichiarazioni del Sindaco, vicesindaco, ecc. viene affermato che la protesta era ingiustificata, visto il "livello di attenzione che era stato loro riservato in occasione di precedenti incontri".
Non smentiamo che qualche incontro, anche recente, ci sia stato (ma solo in un'occasione con la presenza del sindaco), ma dovrebbe essere chiaro anche a un bambino che a chi non ha lavoro, nè una qualche forma di reddito, chi non sa cosa portare a casa per mangiare, chi va nella disperazione appena un suo bambino si ammala, non possono certo bastare incontri in cui non si fanno mai piccoli passi avanti, si ripetono rinviandole sempre le stesse cose: i limiti del Comune..., lo scarica barile sulle altre istituzioni, o vaghe promesse di iniziative, come appunto quella del consiglio monotematico sull'emergenza lavoro o di un tavolo in cui convocare tutte le parti che possano dare risposte concrete. Questo consiglio doveva esserci - a detta di Stefano - entro la metà di aprile, poi niente, con la scusa di dover subordinare la sua data alla disponibilità del sottosegretario Bellanova; e, nonostante i Disoccupati Organizzati abbiano pure indicato un metodo per far comprendere ai rappresentanti del governo, della regione l'urgenza di tale iniziativa, indicando comunque una data di riferimento, questo consiglio monotematico viene - come si dice - "più volte nominato" ma mai fissato.
Non solo. Dopo l'incontro alla Tenda con il Presidente della Confindustria, ricevendone la sua disponibilità, i Disoccupati Organizzati hanno chiesto con una nota al Sindaco di convocare, nelle more, un incontro tra Comune e associazioni imprenditoriali. Di nuovo nulla di nulla.
Sindaco, Bitetti hanno detto che loro non hanno la "bacchetta magica", che le competenze del Comune hanno dei limiti, che sono altre istituzioni che hanno la responsabilità...; il vicesindaco Lonoce è arrivato a dire che "dare risposte ai disoccupati jonici non rientra questo compito nelle proprie competenze..."
Il problema è sempre e solo degli altri, non è mai responsabilità del Comune - questo leit motiv è continuamente presente anche negli incontri.
Qui potremmo rispondere dicendo che parlando con la Regione, suoi assessori, questi invece dicono il contrario, che il Comune di Taranto si lascia sfuggire anche possibilità di fondi europei, regionali, non facendo il "suo dovere". Ma potremmo fare un elenco di cose di cui è responsabilità e competenza del Comune e che non vengono fatte o vengono fatte male - ne citiamo alcune:
- solo per fare l'appalto dei mezzi per la raccolta differenziata nei quartieri Tamburi-PaoloVI-Talsano ci sono voluti ben 2 anni! E i soldi, stanziati dalla Regione, c'erano già! Col rischio che anche a giugno non si aumenterà la raccolta differenziata e i cittadini dovranno pagare più tasse e penale;
- la raccolta differenziata a Taranto è la più bassa di tutta la Puglia, al 12%, quella poca che viene fatta dall'Amiu in 2 quartieri è fatta malissimo e diventa un costo invece che una risorsa anche economica; fatta bene e per tutta la città potrebbe dare oltre 200 posti di lavoro;
- nella selezione della differenziata alla Pasquinelli, al Parco del Mirto, nei lavori di pulizia delle spiagge, è da tempo che le stesse ditte dicono che occorre più personale per fare bene i lavori; se il comune provvedesse si creerebbe un altro centinaio di posti di lavoro;
- i lavori di risanamento in quartieri come Taranto vecchia potrebbero già essere finanziati dalla Regione se solo il Comune presentasse progetti, e anche qui si tratterebbe di varie centinaia di posti di lavoro;
- il Comune di Taranto può avere la "medaglia" del Comune dei lavori ultraprecari: appalti di pochi mesi, proroghe di lavori di un mese, appalti con orari di 1 ora e 50 al giorno (vedi pulizie negli asili) o massimo di 2/3, appalti al massimo ribasso - tutte cose al di sotto di leggi e contratti (per chi parla di legalità...!); tutte cose che oltre che mettono in gravissimo disagio di vita i lavoratori e lavoratrici, anche offendono la dignità degli stessi
Alcuni consiglieri, sui fatti di giovedì 22, hanno criticato non perchè non si risponda all'emergenza lavoro, ma perchè qualcuno crea "false aspettative e illusioni", visto che secondo costoro "non c'è lavoro".
I Disoccupati Organizzati con la loro piattaforma, con le loro precise e fondate soluzioni (perchè i DO non fanno solo proteste), ripetendole a iosa in ogni incontro, hanno invece dimostrato che a Taranto il lavoro c'è, i lavori servono; e non solo per dare risposte all'emergenza lavoro, ma per dare risposte all'emergenza della città in termini di inquinamento, salute, risanamento, pulizia contro il degrado dei quartieri, raccolta differenziata, ciclo rifiuti, verde, ecc., ristrutturazione di spazi da restituire alla città, ecc.
I Disoccupati Organizzati non sono "illusi", sono arrabbiati perchè vedono le potenzialità e le necessità di lavoro e un'amministrazione che, pur avendo per parte di questi lavori dei finanziamenti, non risponde alle esigenze della città, scarica su altri...
Il vicesindaco Lonoce derubrica il problema dei disoccupati a "situazioni di disagio" a cui "pensa l'assessorato ai Servizi sociali"
I Disoccupati Organizzati, chi ha perso il lavoro non vogliono essere trattati come dei "poveri assistiti"! Ma come persone a cui viene negato un diritto previsto dalla Costituzione.
Lonoce e Stefano trattano chi ha diritto al lavoro al massimo come dei questuanti, e vorrebbero che anche i disoccupati si rivolgessero a loro in queste forme (e qualcosa esce...). Stefano, invece di adottare atti, provvedimenti per porre concretamente condizioni di sviluppo del lavoro, si vanta che lui riceve "lavoratori in difficoltà", che ascolta chi "viene a testimoniare le loro sofferenze"... Ma questo, se mai, lo dovrebbe fare l'arcivescovo Santoro... Da un sindaco ci si aspetterebbe legittimamente fatti e non "opere di bene".
Una stessa logica è in alcune dichiarazioni di consiglieri, come Castellaneta, che dice: il sindaco "non può fare del bene a tutti, ci mette del suo, ma non basta" - come se si trattasse appunto di "fare del bene" e non di assolvere ai suoi doveri!
E' vergognoso come il sindaco, per giustificare la sua assenza anche giovedì all'avvio del consiglio comunale abbia usato l'argomento che lui era impegnato a sentire chi soffre, "perfino una mamma con i suoi due bambini..."; "anche gli sfrattati". Ma come?! I Disoccupati Organizzati, anche in lotta per la casa, hanno proposto da tempo precisi obiettivi per gli sfrattati: blocco degli sfratti investendo Tribunale e prefettura, allargamento della graduatoria per le case popolari; ristrutturazione di immobili comunali, requisizioni di case private da anni abbandonate, costruzione, tramite Iacp di nuove abitazioni, ecc., e Sindaco e assessori non si sono presi la briga neanche di fare una lettera al prefetto per il blocco degli sfratti, e ora parlano di "sfrattati" per usarli contro i DO (anche molti di loro sotto sfratto)?!
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