sabato 9 novembre 2013

pc 9 novembre: ITALIA, UNO STATO IN GUERRA! - parte seconda: AL PROPRIO INTERNO CONTRO IL PROPRIO STESSO POPOLO...

....e i diritti delle masse
Da Agro Caleno ad Agro Cileno. Questura e Carabinieri impazziscono e diffidano
Una grave intimidazione quella che le comunità in dell'Agro Caleno in lotta contro il disastro ambientale stanno subendo in queste ore dalla questura di Caserta, la quale ha vietato il presidio che si doveva tenere oggi sotto la Prefettura e ha consegnato diffide ai comitati, ai cittadini, e perfino ai sindaci che avevano annunciato la partecipazione e alle ditte dei bus che dovevano permettere di raggiungere Caserta. Il presidio di oggi era un ulteriore momento di lotta che seguiva la manifestazione del 26 ottobre, quando migliaia di persone sono scese in piazza a Calvi Risorta contro la nascita di una centrale a biomasse, e che porterà al corteo regionale "fiumeinpiena" contro il Biocidio, del 16 novembre a Napoli. Nel frattempo i comitati annunciano che non si fermeranno e convocano per le 15:00 un'assemblea popolare nella villetta comunale di Calvi Risorta. Riportiamo di seguito il comunicato del Comitato per l'Agro Caleno: No Centrale a Biomasse e seguiranno ulteriori aggiornamenti.
Scene di vero e proprio delirio di autoritarismo ed incompetenza quelle alle quali, in queste ore, stiamo assistendo nell’Agro Caleno. Come noto, e come da settimane leggiamo sui giornali della provincia, oggi pomeriggio si dovrebbe svolgere un presidio presso la Prefettura di Caserta al fine, in seguito al grande corteo che invase le vie di Calvi Risorta il 26 ottobre scorso, di ottenere qualche risposta da sua maestà il Prefetto (come del resto avviene quotidianamente in ogni parte d’Italia) sulle prospettive del territorio e sull’opportunità di edificare nuovi impianti. Niente di strano quindi, se non fosse per l’eclatante mossa del Questore di Caserta che arriva a poche ore dal presidio, il dottor Gualtieri ha deciso, in maniera quantomeno anomala, che il“corteo” (mai convocato trattandosi di un semplice presidio) deve essere vietato e, mobilitando tutte le stazioni dei Carabinieri dell’Agro Caleno, oltre al Comando Provinciale di Capua, ha fatto pervenire, nella tarda serata di ieri, alcune diffide ad attivisti di associazioni scelti in maniera arbitraria e sconcertante. A Calvi Risorta i Carabinieri, con le diffide in bianco e da compilare, hanno fatto visita a due persone scelte a caso. A Pignataro Maggiore, i militari, hanno cercato di far firmare un atto in bianco ad un ragazzo minorenne, a Sparanise, infine, hanno cercato di far firmare ad una persona una notifica indirizzata, invece, al presidente di una associazione che vive al nord e che, appunto, non avrebbe in ogni caso potuto partecipare all’iniziativa. Incompetenza, abuso di potere o ritorno al fascismo? Giudicate voi. Non si accorgono della presenza camorristica che distrugge la vita civile ma odiano i cittadini quando cercano di prendere parola. Purtroppo la storia non finisce qui ed il peggio deve ancora arrivare. Stamattina, infatti, i Carabinieri di Sparanise e Pignataro Maggiore (che a differenza di quelli di Calvi Risorta non se la sono sentita di notificare a casaccio diffide in bianco compilate al momento) si sono presentati nei rispettivi municipi per diffidare i Sindaci Sorvillo e Cuccaro dalla partecipazione al presidio e per ‘biasimarli’ per l’appoggio dato ai comitati ed ai cittadini. Non contenti, gli sceriffi della terra dei fuochi, hanno provveduto a notificare ulteriori diffide alle società di trasporto che avrebbero dovuto portare, con i due autobus affittati, la delegazione di cittadini a Caserta. Bene, mentre scriviamo non abbiamo ancora capito sulla base di quali valutazioni questi comportamenti siano legittimi e, per quello che ci compete, abbiamo la netta sensazione di trovarci di fronte all’ennesimo abuso di potere tipico degli sceriffi di provincia, quegli stessi, lo vogliamo ripetere, che restano complici e solidali con i poteri speculativi e camorristici che stanno devastando il nostro territorio. Ovviamente la nostra battaglia andrà avanti e, lo diciamo a chiare lettere, se i caleni non possono venire a Caserta a rovinare la bella vetrina di piazza Vanvitelli, vorrà dire che faremo in modo che sia il Prefetto a venire da noi.  
Comitato per l’Agro Caleno: No centrale a biomasse

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