Napolitano con l'elmetto. Adesso difende anche le spese militari
Da una parte c'è il premier Letta che ricorre alla categoria di "disfattista" (di mussoliniana memoria e codice penale) nei confronti di Grillo, dall'altra c'è il Presidente della Repubblica che bastona chi critica le spese militari. ''Non possiamo indulgere a semplicismi e propagandismi che circolano in materia di spesa militare e di dotazioni indispensabili per le nostre forze armate'' ha detto oggi Giorgio Napolitano, intervenendo alla cerimonia di consegna delle decorazioni dell'ordine militare d'Italia in occasione della Festa della Giornata delle Forze Armate. ''Non possiamo sottovalutare - ha proseguito il presidente - le tensioni e le incognite che presentano troppe situazioni innanzi tutto nel Mediterraneo''. ''L'insieme dei compiti cui l'Italia con le sue Forze Armate non può sottrarsi - ha proseguito il Capo dello Stato - richiede risorse che scarseggiano in questo momento e la coperta resterà corta anche se riusciremo con un grande sforzo collettivo di responsabilità e di coesione a riaprirci presto un sentiero di crescita per l'economia italiana nel quadro europeo e di alleggerimento del debito pubblico e del deficit di bilancio''. Per Napolitano ''si impone dunque la più netta determinazione e continuità nel perseguire la riforma già avviata dello strumento militare, in tutte le sue componenti: contenimento, riorganizzazione e razionalizzazione delle strutture, utilizzazione ottimale delle risorse disponibili''.
Il Presidente ha poi aggiunto che di questo si parlerà alla riunione del Consiglio Supremo della Difesa previsto nei prossimi giorni. In realtà ci sentiamo di affermare con forza che la riforma delle Forze Armate, già avviata - secondo una contabilità che non è un'opinione - ha già portato ad un aumento delle spese militari. La matematica non è una opinione.
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