Questo è il titolo delle prime due pagine che si è trovato
davanti chi ieri ha aperto il Giornale di Sicilia. Non si tratta di fatti
isolati, perché il Gds, e non solo, è da un po' che propone come una specie di
rubrica fissa queste pagine che danno il senso del livello di corruzione delle
istituzioni a tutti i livelli.
Crocetta, quindi, dal canto suo, ha avuto buon gioco a
sollevare tutto il polverone sulla "mafia dentro la Regione" e altre
affermazioni simili essenzialmente per "fare spazio" ai nuovi
arrivati.
Crocetta, infatti, per la borghesia siciliana doveva essere
la "faccia nuova" e non compromessa in modo particolare con la giustizia per
continuare ad ingrassarsi governando l'Isola, e per fare questo si è assunto il
compito di fare la "rivoluzione".
Per provare ad ingannare gli elettori però alle elezioni si
è presentato con un nome diverso, "Il Megafono" invece del Pd, ma
nonostante lo sforzo delle tante chiacchiere anche lui, che dice di non voler
essere "preso in castagna" come i precedenti presidenti, è stato
accusato di clientelismo per le nomine nei vari enti siciliani e adesso per un
finanziamento milionario che si stava apprestando a dare ad una grossa azienda
sanitaria…
Queste notizie confermano che all'interno del contesto generale
dei rapporti politica-mafia tutti i politici ricorrono ad un clientelismo
sfrenato per voti e affari.
I proletari e le masse popolari siciliane, come abbiamo già
detto e come viene confermato dalle ultime decisioni economiche, continuano a
pagare i costi di questa "politica".
Riassumiamo in cosa consistono le accuse di questi
ultimissimi scandali:
* Formazione professionale e Fondi europei di ogni tipo:
associazione a delinquere, truffa aggravata, peculato, corruzione,
falso e frode fiscale, finanziamento illecito, concussione aggravata, insomma una
vera fogna del malaffare e una manna per politici, sindacalisti di tutte le
sigle confederali e amici e parenti in cui risaltano in particolare gli arresti
(bipartisan e cioè sia del Pd che del Pdl) delle mogli di due importanti
esponenti politici, Francantonio Genovese e Giuseppe Buzzanca.
***
Lo stato delle cose
Il punto sulle inchieste: dalla formazione ai falsi invalidi
senza dimenticare Ciapi e grandi eventi
Sicilia e scandali
Formazione, enti espulsi e denunciati
Cinque enti sono stati espulsi dal sistema dei finanziamenti
pubblici. Ial, Ancol, Lumen, Aram e Aiprig non potranno più gestire corsi.
Viene contestato il mancato pagamento dei dipendenti e il coinvolgimento in
inchieste giudiziarie. I circa 1.200 dipendenti di questi enti passeranno al
Ciapi di Priolo che li impiegherà nei corsi che avrebbero svolto gli enti
espulsi. Crocetta ha anche denunciato alla Procura cinque enti – Aram, Enfap,
Ial, Cefop ed Ecap – perché avrebbero percepito finanziamenti destinati a
personale che in realtà era stato dirottato verso la casa integrazione. Per il governo
sarebbe una truffa da 8 milioni ma gli enti si difendono: "Tutto in
regola". Revocato il finanziamento anche a Anfe Enna, Anfe Catania, Anfes,
Iraps e Issvir, questi ultimi 4 coinvolti nell'inchiesta etnea che ha portato
dieci persone in carcere e ai domiciliari. 15/10
E in un'inchiesta scattano 10 arresti a Catania
Dieci persone arrestate a Catania dalla Guardia di finanza
perché ritenute competenti di una associazione per delinquere finalizzata
all'illecito incasso di contributi nazionali e comunitari destinati alla
realizzazione di corsi di formazione professionale. È stato eseguito un sequestro
di beni da 3,7 milioni. Gli enti coinvolti, secondo gli inquirenti, sono
l'Associazione nazionale famiglie emigrati (Anfe), l'Istituto di ricerche e
applicazioni psicologiche e sociologiche (Iraps), l'Associazione nazionale famiglie
emigrati siciliani (Anfes), e l'istruzione, servizi, sport, volontariato,
italiano e regionale (Issvir), tutti con sede a Catania. I reati contestati
sono a vario titolo peculato, truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche, corruzione, falso e frode fiscale. Secondo gli
investigatori la frode ammonta a circa 8,9 milioni di euro. Al cento dell'indagine
l'imprenditore Giuseppe Saffo. 15/10
A Messina maxiindagine sui corsi
Dieci persone sono finite agli arresti domiciliari il 17
luglio a Messina con l'accusa, a vario titolo, di associazione a delinquere
finalizzata al peculato e alla truffa per il conseguimento di erogazioni
pubbliche nell'ambito di un'inchiesta sui corsi di formazione professionale
della Regione, finanziari anche con fondi dello Stato e dell'UE. Secondo l'accusa
gli indagati avrebbero presentato fatture gonfiate per ottenere maggiori fondi
per i loro enti di formazione professione attraverso una rete di società
intestate o gestite da familiari. Tra i coinvolti la moglie del deputato del Pd
Francantonio Genovese, Chiara Schirò, e quella dell'ex sindaco di Messina,
Giuseppe Buzzanca (Pdl). Ad agosto il tribunale del riesame ha confermato le
misure cautelari e i sequestri di beni emessi dal Gip nei confronti di tutti
gli indagati. È stato disposto per gli indagati il giudizio immediato, senza
cioè passare dal vaglio dell'udienza preliminare. 15/10
Falsi invalidi a Ragusa, 197 persone indagate
Sono 197 tra falsi invalidi, medici e politici, gli indagati
nell'inchiesta "Guido Tersilli" della guardia di finanza di Ragusa
coordinata dalla procura di Modica (Rg) che riguarda una presunta truffa
all'Inps e un danno erariale di un milione di euro, per concessioni di pensioni
di invalidità in realtà non spettanti. Tra gli indagati gli ex parlamentari,
Innocenzo Leontini e Riccardo Minardo che si sono difesi sostenendo che l'accusa
nei loro confronti è palesemente infondata. Secondo gli investigatori "la
spartizione clientelare degli incarichi in seno alle diverse commissioni
dell'ASP7 creava una corsia preferenziale per il riconoscimento delle
invalidità". 16/10
Alla regione indagati 300 dipendenti
Alla Regione ci sono trecento dipendenti indagati per accuse
che variano dalla coltivazione di droga alle molestie sessuali, dal peculato
alla costruzione e alla concussione. I 300 fascicoli sono sulla scrivania dello
speciale Ufficio per i procedimenti disciplinari si riferiscono a infrazioni
gravi rilavate, punibili con sanzioni che partono da 10 giorni di sospensione
dal servizio senza retribuzione, fino al licenziamento. Nel mirino dell'ufficio
"investigativo" sono finiti soprattutto i settori della Formazione,
della Motorizzazione e dell'Agricoltura, con un 10% di coinvolgimento di
dirigenti. 29/10
La pubblicità del Ciapi
Un finanziamento di circa 15 milioni, per la comunicazione e
la pubblicizzazione di corsi professionali che non hanno prodotto alcun
risultato in termini occupazionali, ha dato il via all'inchiesta sul Ciapi, il
maxi ente di formazione di proprietà della Regione. L'indagine nata da una
denuncia degli ispettori dell'Olaf, l'ufficio anti frodi dell'Unione europea, è
sfociata il 19 giugno in 17 arresti, fra cui quello del manager Faustino Giacchetto
e di due ex assessori regionali, Gianmaria Sparma (poi autore di ammissioni
ritenute significative) e Luigi Gentile: per loro e altri 5 i pm avevano
proposto il giudizio immediato, ma il presidente dei Gip ha negato che ce ne
fossero i presupposti. Le accuse, a vario tiolo, corruzione e finanziamento
illecito. Scatta così la decorrenza dei termini e diventano inevitabili le
revoche degli arresti per tutti gli indagati sottoposti a misure cautelari. Confermato
il sequestro di beni di 15 milioni di euro. Fra i coinvolti pure una decina di
politici.
I grandi eventi
Parallelamente all'indagine sul Ciapi è scattato il 23
giugno un altro blitz della Guardia di Finanza, con 6 arresti. Nella bufera
l'assessorato regionale al Turismo, per l'utilizzo dei finanziamenti europei
destinati a concerti, sfilate e manifestazioni sportive. Secondo la Procura di Palermo,
Giacchetto (protagonista anche di questo filone) avrebbe acquisito
illegittimamente finanziamenti, grazie alla complicità di funzionari regionali.
La regione ha bloccato un maxi appalto da 15 milioni per la comunicazione
istituzionale aggiudicato ad alcune delle ditte coinvolte nell'inchiesta Grandi
Eventi. Temendo nuovi scandali, l'Ue ha da tempo bloccato fondi per 60 milioni.
Tra le manifestazioni nel mirino il torneo internazionale di golf di
Castiglione di Sicilia. L'indagine si è allargata poi ad un paio di expo tenute
all'estero, nel 2012, a
Venlo, in Olanda, e a Yeosu, in Corea: indagato in questo caso anche un
ambasciatore, che avrebbe intascato tangenti. 3/8
Terreni della Regione, truffa da 13 milioni
Il presidente della Regione Crocetta denuncia due presunte vendite-truffa
sui terreni agricoli. Nel primo caso un fondo di circa 130 ettari a Carlentini
è stato venduto da un avvocato che sostiene di averlo acquistato a sua volta
per usucapione. Il 2 agosto Crocetta annuncia una segnalazione alla Procura
perché ritiene appartenga a quelli assegnati negli anni Cinquanta dalla Regione
ai contadini nell'ambito della riforma agraria: in questo caso il terreno
sarebbe pubblico e quindi non vendibile. Per Crocetta si tratta di una truffa e
la vendita potrebbe essere fittizia: lo dimostrerebbe il fatto che il prezzo,
350 mila euro, è' molto inferiore al vero valore del terreno (13 milioni). Il
15 ottobre la seconda denuncia a Barcellona. Secondo Crocetta "una
famiglia coinvolta in inchieste sulla mafia avrebbe acquisito terreni che
invece l'Esa dovrebbe detenere in quanto patrimonio indisponibile". 16/10
Tangenti, sotto processo due ex deputati
Due ex parlamentari regionali del Pd, Mario Bonomo e Gaspare
Vitrano, sono sotto processo per concussione aggravata nei confronti di
imprenditori del settore energie alternative. Nel processo a Bonomo,
siracusano, l'ingegnere Piergiorgio Ingrassia ha ricostruito le traversie
affrontate da chi intende lavorare nel fotovoltaico: "Mi parlavano di
'costi politici' che si dovevano affrontare" Ingrassia avrebbe pagato
Bonomo attraverso conti esteri di un nipote del deputato, Marco Sammatrice.
"Bonomo mi disse di sentirsi come il Re Sole: 'Io alla Regione sono
maggioranza, faccio quello che voglio'". Secondo Bonomo "le somme di
denaro finite sotto inchiesta in realtà sarebbero state il compenso legale
dell'attività di impresa regolarmente svolta sul quale sarebbero state pagare
le tasse". 4/10
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