Regione ecco tutti i redditi
Al capogruppo Pdl il record: Parolini, mister 418mila euro
Milano, 8
novembre 2013 - Per una volta il Paperone del Pirellone arriva da fuori
Milano. L’uomo dei record è Mauro Parolini, bresciano, capogruppo del
Pdl. Nel 2011 ha guadagnato 418.598 euro, tasse escluse. Mario
Mantovani, vicepresidente della Giunta Maroni e assessore alla Salute,
invece, arriva secondo. Con un imponibile annuo pubblicato sul sito del
Consiglio regionale di quasi 292mila euro. A sua volta, il numero due
sorpassa il presidente, Roberto Maroni, che non rientra certo nella
classifica degli «over 200» del Pirellone, poiché si ferma solo a 108mila. Uno
stacco enorme fra il presidente della Regione leghista e il fedelissimo di
Berlusconi (dimenticavamo,
pure sindaco di Arconate poiché non ancora decaduto) che è proprietario di numerosi
immmobili oltre alle partecipazioni in diverse società. Sono cinque i politici
regionali che si collocano nella fascia più alta di reddito. oltre a Parolini.
Dopo Mantovani il ciellino Stefano Carugo (226.210) di Monza seguito a ruota da
Enrico Brambilla (227.386, unico del Pd), Raffaele Cattaneo (204.903), attuale presidente
del Consiglio regionale, e Alberto Cavalli (202.651), architetto, ex presidente
della Provincia di Brescia, attuale assessore al Commercio. Cavalli non è certo
un volto nuovo, è stato anche sottosegretario alla Ricerca e Università nelle
ultime giunte di Formigoni. Se per questo nemmeno Cattaneo che, si ricorderà, è
stato assessore alle Infrastrutture nelle precedenti giunte di Formigoni,
finito sotto i riflettori per la polemica sollevata, con un suo sfogo su
Twitter, contro i tagli del governo alle Regioni decisi da Monti («Guadagno
ottomila euro al mese. Vivo di ciò che fra un mese mi verrà dimezzato, come
farò a pagare il mutuo e tutto il resto?»). Polemica che aveva «irritato» non poco il Celeste.
Ma sono
tempi andati. Perché il nuovo padrone di casa, il governatore Maroni, ha uno
stile tutto diverso e anche se denuncia di avere una barca a vela ormeggiata in
Sardegna, una macchina (Volkswagen Polo del 2010) e un vecchio motorino, si
deve accontentare di ingaggiare un testa a testa con il Pd Carlo Borghetti
(109.181). Quindi nelle sfere più basse, insidiato in questa fascia da un buon
numero di consiglieri. Una sorta di «ceto medio» del Pirellone i cui guadagni
si attestano mediamente sui 150mila euro.
Maroni viene
sorpassato dal suo maggiore competitor alle ultime elezioni, l’avvocato Umberto
Ambrosoli del Patto Civico (172.520) che fra le sue proprietà denuncia,
ecco una piccola curiosità che spunta guardando le dichiarazioni online, anche
un’auto d’epoca, una «Fiat 500» del ’70.
Ad occupare
gli ultimi posti in classifica sono i Cinque stelle. I pentastellati lombardi
sono i consiglieri che guadagnano meno. Dei nove in Consiglio, Silvana Carcano,
ex capogruppo (ora per effetto della rotazione è stata nominata Paola Macchi) è
quella che ha dichiarato zero imponibile in buona compagnia di Andrea
Fiasconaro, studente. Reddito minimo per un altro giovanissimo, il Pd Jacopo
Scandella (5.554) che si sta facendo le ossa in Consiglio.
La
«battagliera» grillina Iolanda Nanni (41.469), un punto di riferimento per i
pendolari del pavese e molto impegnata in Commissione sul tema della riforma
Aler, col suo reddito supera il collega Eugenio Casalino (28.817) ma anche
Giampietro Maccabiani (37.915). In casa della Lega, invece, Massimiliano Romeo,
capogruppo, fedelissimo di Maroni, risulta più «povero» (105.975) rispetto agli
altri del suo gruppo, da Angelo Ciocca (166.443) a Fabrizio Cecchetti, ex
presidente del Consiglio, nominato in sostituzione dell’indagato Davide Boni.
di
Stefania Consenti e Guido Bandera
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