Saccomanni: "Recessione alla fine". "Siamo alla svolta del ciclo, con questi dati non ci sarà nuova manovra".
MILANO - Recessione da record perché il secondo trimestre del 2013 è l'ottavo consecutivo in calo per l'economia italiana. Tradotto: il Pil negli ultimi due anni è diminuito senza sosta. Del 2% nel confronto dello stesso periodo del 2012. Una serie storica mai registrata prima dell'Istat che tuttavia non preoccupa il governo. Il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, è convinto piuttosto che la recessione sia alla fine. "Credo che l'economia entrerà in ripresa, siamo a un punto di svolta del ciclo", dice Saccomanni. Ma aggiunge: "Per gli effetti sull'occupazione dovremo ancora aspettare".Commentando i dati dell'Istat, il ministro giudica i dati troppo pessimistici. "Credo il dato risentisse della stasi politica che ha caratterizzato l'economia fino a maggio; a quel punto però c'è stato l'effetto delle misure di rilancio".Saccomanni ha detto che, se l'economia continuerà a crescere anche nel quarto trimestre, non ci sarà bisogno di una manovra a fine anno. "Il dato importante di oggi è che gli esperti stimavano fino a ieri un calo del Pil nel secondo trimestre dello 0,4%, mentre è risultato molto meno grave con lo 0,2%".
Governo ottimista. L'ottimismo di Saccomanni è condiviso all'interno del governo, a cominicare dal premier Letta. "Tutti gli indicatori mostrano come il secondo trimestre dovrebbe avere ancora un segno congiunturale negativo del Pil" aveva detto in mattinata il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, spiegando però che "ora ci sono indicatori di fiducia e ordinativi positivi" e per "il terzo e quarto trimestre" è previsto un "segno congiunturalmente positivo".
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