Ieri 9 agosto una delegazione del circolo Proletari Comunisti di
Palermo, con bandiere e volantini, ha partecipato alla manifestazione
a Niscemi contro il Muos.
Dal concentramento alla Sughereta, un lungo tragitto è stato
coperto da più di duemila manifestanti tra popolazione dai più
anziani ai più piccoli, militanti appartenenti ad aree diverse. Sin
dall'inizio della manifestazione ed anche prima, insistenti
elicotteri delle forze “dell'ordine” hanno seguito osservato e
ripreso dall'alto i partecipanti.
Dopo una marcia di qualche ora, il lungo corteo ha raggiunto
l'ingresso della base Muos, dove erano già schierati i poliziotti in
assetto antisommossa. I manifestanti hanno più volte chiesto di
lasciare libero il passaggio ma al diniego dei poliziotti hanno
cominciato a stringersi ed avanzare verso il cordone dei poliziotti
ed è anche stato sparato un bengala per “illuminare” meglio la
zona.
Il faccia a faccia ripetuto con le forze del disordine ha portato
la polizia a tentare un forte respingimento con accenno di cariche.
Da qui è nato qualche tafferuglio che tenendo impegnati i poliziotti
ha permesso ad una parte dei manifestanti di attaccare le reti lungo
il perimetro della base.
Lungo questo altro “corteo” ci sono stati slogan contro le
forze dell'“ordine” ben attrezzate fino ai denti, per ciò che
realmente sono: servitori degli interessi americani e del governo
italiano, macchine colpevoli delle malattie e della morte a causa
delle radiazioni delle antenne già presenti da anni nel territorio,
che illegalmente hanno ripreso tutti con le videocamere durante tutta
la manifestazione.
Il numero e la ferma determinazione dei partecipanti ha fatto sì
però che la polizia non potesse fermare la resistenza e
l'avanzamento dei militanti.
Nel frattempo ancora un po' più avanti si era riusciti a fare
cadere un altro pezzo di rete e da questo “nuovo ingresso” creato
dalle masse in movimento sono passate centinaia di manifestanti e
infine buona parte del corteo. Dall'alto della base era ben visibile
lo spezzone del corteo, con le bandiere del cobas confederazione e di
altri partiti riformisti, che ha temporeggiato fino alla fine prima
di decidersi a salire, cosa che è stata fatta quando la “presa”
della base è sembrata sicura.
Una volta nella base, un gruppo di militanti ha fronteggiato
poliziotti e carabinieri che volevano impedire lo spostamento del
corteo e con una manovra diversiva hanno permesso che tutto il resto
del corteo passasse da un altro lato beffando la polizia che a quel
punto con un gesto di impotenza non ha potuto che seguire a distanza
i manifestanti fin sotto le antenne dove si erano arrampicati la sera
prima i 7 attivisti del Nomuos.
Giunti sotto le antenne, il corteo con un lungo applauso di
incoraggiamento e di solidarietà per l'azione in questione ma
soprattutto per il corteo stesso che dopo anni è riuscito a
introdursi nella zona off-limits americana, sbaragliando chiunque
trovasse davanti, si è ripreso gli attivisti in protesta. Un bel
corteo di persone provenienti da tutta Italia, che ha occupato la
base, ha oltrepassato i divieti ed ha fronteggiato i servi più volte
senza paura.
Importante da sottolineare l'assoluto sdegno dei cittadini
niscemesi nei confronti di Crocetta: "che non si faccia vedere a
Niscemi", "non merita il nostro voto", "Crocetta
non sei il nostro presidente". Alla luce del comportamento
assunto dal presidente della regione Sicilia, la popolazione
niscemese, e non solo, ha provato sulla sua pelle per l'ennesima
volta le prese in giro di chi si è fatto grande con le parole e nei
fatti ha continuato, con la revoca alla revoca precedente, a
permettere agli americani la costruzione del "MUOStro". E'
chiaro che Crocetta (come tanti altri) non è più il benvenuto,
neanche a Niscemi.
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