TAGLI NECESSARI ALLA POLITICA NAZIONALE
Mentre il Governo impone sacrifici continui e sempre più pesanti ai proletari, assistiamo alla contemporanea salvaguardia di tutti i privilegi di cui godono i politicanti nazionali.
Questi sono ben 952: 630 deputati e 315 senatori nominati, più sette senatori a vita; il loro appannaggio consta di svariate voci che, sommate tutte insieme, arrivano alla bella cifra di circa quarantamial Euro mensili.
Infatti, se il loro stipendio base netto è di 'soli' 11.704 Euro, ad esso vanno aggiunte tutta una serie di altre voci esentasse: gettoni di presenza nelle commissioni ed in aula; rimborsi spese di viaggio (0,80 Euro al chilometro) per raggiungere Roma dalla località di residenza; tremila Euro di contributo spese per l'affitto di un locale di rappresentanza nella capitale; telefono cellulare, di ultima generazione, in regalo dallo Stato e relativa gestione a carico della collettività; oltre ai privilegi di tutti i generi per quel che concerne trasporti ed altre attività per loro totalmente gratuite.
Notizia di venerdì nove dicembre - la apprendo da Repubblica, pagina 11, articolo a firma Roberto Petrini - è che "da gennaio (sarà) tagliato lo stipendio ai parlamentari" per adeguarsi alla media dei loro colleghi dell'Unione Europea, che ammonta ad Euro 5.339: in altre parole, la loro paga base sarà decurtata del cinquantaquattro per cento; c'è da scommettere che, per non perdere nulla dei loro odiosi privilegi, si aumenteranno i rimborsi.
Oltre a tutta questa montagna di soldi, tra i costi della politica nazionale occorre aggiungere i finanziamenti ai partiti, che annualmente si spartiscono - in base alla percentuale ottenuta alle ultime elezioni politiche - cinque Euro per ogni iscritto alle liste elettorali della Camera dei Deputati, che sono circa quarantasette milioni (un totale di circa duecentotrentacinque milioni).
Prima di qualsiasi altra misura che colpisca gli italiani, un Governo serio dovrebbe andare a colpire questi redditi: eliminazione di tutte le forme di finanziamento ai partiti; eliminazione di tutti i privilegi dei politicanti; eliminazione retroattiva di tutti i vitalizi dei parlamentari pensionati - dopo due anni sei mesi ed un giorno di stanza nelle aule parlamentari - degli ultimi quarant'anni.
Genova, 09 dicembre 2011
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Genova
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