mercoledì 7 dicembre 2011

pc 8 dicembre - Mumia Abu-Jamal deve uscire dal braccio della morte delle galere USA!

























Mumia Abu-Jamal, uno dei più conosciuti prigionieri politici al mondo, militante delle Pantere Nere, la "voce dei senza voce" è da trent'anni che l'imperialismo USA lo ha "sequestrato" nelle galere della Pennsylvania dopo un processo politico razzista che lo aveva condannato a morte già prima che comparisse davanti alla corte.
Nell'agosto del 1995 una campagna si è sviluppata a livello internazionale per sottrarlo alla sedia elettrica.
Ora il tribunale di Philadelphia ha annullato la condanna a morte e la pena è stata tramutata in ergastolo. E' con grande gioia che salutiamo la notizia che non subirà l'esecuzione di stato.
Ma è evidente l'identica natura persecutoria di questo provvedimento perchè è un'altra forma di condanna a morte!
Per trent'anni Abu-Jamal è stato costretto a sopportare la tortura dell'isolamento in una cella senza finestre dalle dimensioni di un piccolo bagno. Per trenta anni non ha potuto abbracciare i suoi figli, la moglie, la famiglia, o gli amici.
Anche se i boia al servizio dell'imperialismo lo hanno seppellito nelle galere non lo hanno mai piegato e dal braccio della morte Mumia non ha mai smesso di fare sentire la sua voce al fianco degli oppressi, contro le guerre imperialiste, contro la falsa democrazia yankee, in solidarietà internazionalista con i prigionieri politici, per i diritti civili.
Ed è per questo che la tigre di carta USA, attraverso le sue leggi, vuole annientare questo prigioniero-simbolo della ribellione al sistema nel vano tentativo di cancellare le sue idee di rivolta che sono le idee delle masse rivoluzionarie: "tutto il potere al popolo", "il potere nasce dalla canna del fucile", "una sola scintilla può incendiare una prateria".
La lotta deve continuare fino alla sua liberazione!

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