domenica 18 dicembre 2011

pc 18 dicembre - 20 mila in corteo a Firenze

dalla corrispondeza di un compagno di proletari comunisti presente al corteo




Sicuramente una grande partecipazione di massa ma più che un corteo è stato un funerale.
La comunità senegalese toscana, il console del Senegal, assieme ai partiti parlamentari (dal pdl al pd) ed ex parlamentari (da fds a rc), l'ecumenico sr che distribuiva bandiere e cartelli alle "sorelle e fratelli" immigrati, confederali e sindacati di base (cub, usb), i carc, sono scesi in piazza a manifestare partendo da piazza Dalmazia, luogo della strage di immigrati di matrice neonazista, percorrendo un itinerario lontano dal centro, finendo nel piazzale antistante la stazione di S. Maria Novella.
Giustizia per gli immigrati uccisi a Firenze significa non solo chiudere casapound (ma nessuno, a parte i compagni del cpa, lo ha dichiarato chiaramente, nè con cartelli o striscioni, nè con slogan) ma anche il razzismo istituzionale che ha coperto e continua a coprire i neofascisti, a Firenze con Renzi così come nelle altre città.
Non si doveva stare sullo stesso palco e dare la parola a chi sostiene i cie, ordina sgomberi, sguinzaglia la municipale all'inseguimento degli ambulanti del quartiere S. Lorenzo!
Volevano una manifestazione ampia, partecipata, pacifica, non violenta per non dare spazio allo spezzone più radicale come il cpa di Firenze. E così è stata, finendo per diventare una manifestazione istituzionale di copertura al razzismo dall'alto che arma la mano della violenza neonazista.
La nostra propaganda internazionalista del vento della rivolta nei paesi arabi, con il numero della rivista sul meeting maoista di Parigi e con la locandina sui prigionieri politici del Marocco (affissa al concentramento), ha suscitato interesse da parte del corteo.

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