sabato 26 novembre 2011

pc 26 novembre - Al presidio con gli operai della Fiat di Termini Imerese

Alcune riflessioni "a caldo" con gli operai ieri sera al presidio davanti la Fiat di Termini

…Se non ci sono garanzie vere – dice un operaio della bienne sud – il presidio non si smonta facilmente. L'incontro che si tiene in via anticipata è dovuto secondo noi al fatto che ancora ci sono qua dentro la fabbrica un sacco di macchine, si sono fatti i conti e non gli conviene… la Fiat, se allentiamo un po' la presa, potrebbe portare via tutto in quarto d'ora.

Alcuni giovani operai e operaie, a parte qualche isolata voce dei "vecchi" operai, sono stati gli unici durante l'assemblea dell'altro ieri, a dire che bisognava occupare la fabbrica.

Le speranze che la Dr possa davvero fare partire il piano sono miste ai tanti dubbi sulla capacità di questa piccola fabbrica di reggere tutto il piano, la concorrenza, visto che già di problemi con i debiti ne ha abbastanza…

"Una volta sistemati i più anziani con la pensione… finalmente "accompagnandoli" in qualsiasi modo, bisogna ripartire con un percorso nuovo…". Questa del percorso nuovo, che abbiamo ripetuto spesso durante l'assemblea, adesso lo dice più di un operaio come a voler segnare la fine di un ciclo, abbastanza sofferto, con le implicazioni da tutti sempre ripetute: "i sindacati venduti", il clientelismo… i momenti buoni come quelli del 2002 dove si riuscì a conquistare l'opinione pubblica e il post 2002, negativo, perché ci si è cullati sui risultati comunque raggiunti…

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Termini Imerese, si tratta ancora
Passera tenta la mediazione

Al tavolo funzionari del ministero dello Sviluppo economico e del ministero del Lavoro, l'ad di Invitalia e i sindacati. Attesi i rappresentanti del Lingotto e Dr Motor. Al centro della questione il futuro di 600-650 lavoratori che hanno i requisiti per la pensione

E' iniziato al ministero dello Sviluppo Economico l'incontro fra i rappresentanti dello stesso dicastero, dei sindacati e di Invitalia sullo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Al tavolo, voluto dal ministro Corrado Passera, in anticipo rispetto all'appuntamento di mercoledì, partecipano anche i rappresentanti del ministero del Lavoro. Alle 12 sono attese anche le delegazioni di Fiat e di Dr Motor, l'azienda che dovrebbe rilevare il sito produttivo siciliano.

Al centro della questione il futuro di 600-650 lavoratori che hanno i requisiti per la pensione. Il costo complessivo dell'operazione ammonterebbe fra circa 22-24,5 milioni. Fiat sarebbe pronta ad offrirne 15, quindi mancano all'appello 6-7 milioni di euro.

Dei 1.566 dipendenti dello stabilimento siciliano in cassa integrazione, 1.312 saranno impiegati da Dr che conta di produrre 10 mila auto nel 2013 e 60 mila nel 2017, con un investimento pari a 110 milioni di euro. Di Risio beneficerà così di 27 milioni di euro a fondo perduto da parte dello Stato grazie al contratto di sviluppo.

Intanto, a Termini picchetti sono stati organizzati in tutti gli ingressi per impedire che nulla entri o esca, soprattutto il migliaio di Lancia Ypsilon, tenuto 'in ostaggio' fino alla firma di un accordo ritenuto soddisfacente per il dopo Lingotto che vedrà protagoniste cinque imprese, con capofila la molisana Dr Motor. Diversi operai hanno trascorso la notte davanti ai cancelli della fabbrica che ha cessato definitivamente la produzione giovedì.
palermorepubblica.it

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