CONTRO LA REPRESSIONE, UNITI SI VINCE!
Lunedì mattina si è consumato l'ennesimo atto repressivo a seguito della manifestazione del 15 ottobre a Roma. Solo a Napoli ci sono state 20 perquisizioni che hanno colpito studenti, disoccupati, operai, lavoratori, precari, da anni impegnati in collettivi e associazioni, organizzazioni politiche e sindacali, nelle lotte in difesa del territorio, del diritto al lavoro, alla scuola pubblica, alla sanità per tutti. Compagne/i promotrici della manifestazione di Roma, come delle lotte quotidiane che attraversano un territorio complesso come il nostro.
L'Obiettivo della manifestazione mondiale del 15 ottobre era quello di dire, forte e chiaro, che la maggioranza della popolazione, quella che lavora, quella che tira a campare, quella che cerca di assicurarsi un futuro dignitoso, non è più disposta a pagare i costi di una crisi che è responsabilità di banchieri e padroni, di governi loro amici e istituzioni loro complici.
La repressione di oggi, al pari della solita e strabica distinzione mediatica tra "buoni e cattivi", fino all'aggressione fisica di presunti black bloc, ha lo scopo di dividere e frenare il movimento che sta crescendo ed è funzionale solamente agli interessi dei responsabili della crisi.
E' di questo che dobbiamo renderci conto tutti. E' vergognoso e squallido l'appello alla delazione lanciato da alcuni giornali, così come la rincorsa isterica e violenta alla blindatura del dissenso con l'estensione ai cortei di misure incostituzionali come il Daspo e i richiami ad una normativa assassina come la legge Reale!
A Roma dopo le cariche di via Labicana e i caroselli dei blindati migliaia di manifestanti hanno difeso il corteo in piazza San Giovanni. Sul complesso di questa giornata tutte le considerazioni possono essere legittime, possono sottolineare diversità e differenze, ma appartengono al confronto orizzontale tra le migliaia di persone che subiscono la crisi e si stanno mobilitando per difendersi. Appartengono altresì ad un dibattito interno al movimento tutto da sviluppare.
Il diritto delle lotte sociali contro il disastro capitalista non può invece aspettare patenti di legittimità da politici, padroni e banchieri che la crisi l'hanno provocata.
Le esperienze di conflitto, dalla Val di Susa a Chiaiano e Terzigno, dimostrano che tutte le forme di lotta sono legittime quando le comunità si difendono di fronte all'arroganza, alla violenza e al potere dei veri responsabili della crisi e della devastazione, e lo fanno in una dimensione pubblica, di massa e condivisa.
Il movimento napoletano respinge con determinazione e unità ogni tentativo di criminalizzazione e rilancia la mobilitazione per non pagare la crisi: ed è per questo che saremo sabato a manifestare la nostra solidarietà attiva al popolo NO TAV accogliendoli nella nostra città e diffondendo la conoscenza della loro resistenza!
SOLIDARIETÀ A TUTTE/I LE/I COMPAGNE/I PERQUISITI!
CONTRO OGNI LOGICA DI DESOLIDARIZZAZIONE NEL MOVIMENTO E NEL CONFLITTO!
NON UN PASSO INDIETRO MA GENERALIZZAZIONE DELLA MOBILITAZIONE OVUNQUE!
NOI LA CRISI NON LA PAGHIAMO!
Napoli, 18.10.2011
Studenti Federico II, Collettivo SUN, Collettivo Autorganizzato Universitario, Laboratorio Politico ISKRA, Coordinamento II Policlinico, Rete dei Comunisti, CDPU Ingegneria, Partito dei CARC, Area Antagonista, Laboratorio Okkupato SKA, CSOA Officina 99, Sindacato Lavoratori in Lotta, Associazione Solidarietà Proletaria, USB, Banchi Nuovi, Laboratorio Occupato Insurgencia, Z.E.R.081, Collettivo Area Vesuviana, Sud Ribelle, Coordinamento Flegreo, Comunisti di Ponticelli
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