lunedì 17 ottobre 2011

pc 16-17 ottobre - la repressione non fermerà la ribellione

Perquisizioni in tutta Italia - Controlli nell'area anarchica


Centinaia tra poliziotti e carabinieri impegnati in operazioni contro gli ambienti anarco-insurrezionalisti. Coinvolte molte regioni, tra cui Trentino, Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Si cercano prove dopo gli scontri di Roma. Mantovano "Non generalizzare, individueremo solo i violenti"


ROMA - E' in corso su tutto il territorio nazionale una vasta operazione di polizia e carabinieri con perquisizioni e controlli negli ambienti degli anarco-insurrezionalisti e dell'estremismo più radicale. L'operazione, coordinata tra Polizia e Carabinieri, iniziata all'alba e ancora in corso, fa seguito ai gravi incidenti avvenuti a Roma nel corso della manifestazione degli indignati sabato scorso.Sono centinaia gli uomini delle forze di polizia impegnati nell'operazione partita all'alba e che sta interessando tutte le regioni dal Trentino alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia. Sull'operazione condotta simultaneamente in più provincie italiane gli investigatori mantengono per ora il massimo riserbo. Le persone perquisite sarebbero comunque "personaggi noti" alle forze dell'ordine e, almeno alcuni, sarebbero già stati denunciati o indagati in passato per la loro attività politica.I controlli avvengono in base all'articolo 41 del Testo unico leggi di Pubblica sicurezza secondo il quale "gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria, che abbiano notizia, anche per indizio, della esistenza, in qualsiasi luogo pubblico o privato, o in private abitazioni, di armi, munizioni o materiali esplodenti, non denunciate o non consegnate, o comunque abusivamente detenute, procedono immediatamente a perquisione e sequestro"."L'operazione di polizia in corso in tutta Italia - ha detto a Sky Tg24 Alfredo Mantovano, sottosegretario all'interno - volta ad individuare i responsabili
delle devastazioni avvenute a Roma sabato, è la risposta seria del lavoro delle forze dell'ordine". Non si tratta di un'operazione contro i centri sociali, ha precisato il sottosegretario, ma di un'azione volta ad individuare i responsabili delle devastazioni. "Non bisogna mettere tutto sullo stesso piano - ha detto Mantovano - tutti sanno che tra i manifestanti pacifici si sono inseriti i violenti che hanno utilizzato anche il corteo come scudo". Tra gli ambienti in cui la polizia sta effettuando controlli c'è anche quello degli ultras "Questo non deve meravigliare - ha spiegato il sottosegretario - perché sappiamo che esiste una mappatura di alcuni ultras, non voglio usare il termine tifoserie che è un termine nobile, che corrisponde a coloriture politico-ideologiche estremiste".A Milano sono state effettuate all'alba di stamane sei operazioni, tre condotte dalla digos e tre dai carabinieri. Nella casa di un giovane i carabinieri avrebbero trovato una bomboletta di spray urticante, mentre la polizia ha sequestrato una fionda. Il ragazzo è stato accompagnato in caserma per firmare il verbale di sequestro, per poi tornare a casa. Nelle abitazioni perquisite gli agenti hanno sequestrato diversi indumenti con l'intento di controllare se si possano riconoscere le persone dai filmati. Perquisizioni sono avvenute anche a Napoli e provincia. Secondo quanto si è appreso, gli agenti della Digos della questura di Napoli stanno effettuando controlli a casa di persone ritenute vicine all'area antagonista alla ricerca di armi, oggetti contundenti e materiale esplodente. A Padova Polizia e Carabinieri sono entrati in sei abitazioni dove abitavano una quindicina di attivisti del centro sociale "Gramigna". Durante le perquisizioni gli agenti non avrebbero trovato oggetti direttamente riconducibili alle devastazioni di sabato scorso a Roma. Controlli sono stati fatti anche a Teramo, da quanto riporta la questura.Interventi 'chirurgici' sono avvenuti anche a Roma nelle abitazioni di persone già note alle forze dell'ordine per essere state protagoniste di episodi simili a quelli di sabato. Lo riferiscono fonti interne alla questura della capitale. Le migliaia di immagini registrate durante gli scontri, ora al vaglio degli inquirenti, sono un supporto fondamentale alle indagini per identificare i responsabili delle violenze.All'alba, a Palermo, i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di quattro giovani del Centro sociale "Vittorio Arrigoni" alla ricerca di armi ed esplosivi. Le perquisizioni hanno avuto esito negativo. In una nota pubblicata dal collettivo i ragazzi sostengono che questa perquisizione contraddice la volontà espressa da Romano di non pescare nel mucchio."In questa città - si legge nel comunicato - non si erano mai viste operazioni di questo tipo per manifestazioni politiche. Vogliamo denunciare questo atteggiamento intimidatorio che cerca di criminalizzare i centri sociali per i fatti del 15 ottobre. Gli attivisti perquisiti sono disoccupati, studenti e lavoratori giornalmente impegnati nelle lotte contro la crisi e per il miglioramento della qualità della vita nel quartiere Albergheria".


Nessun commento:

Posta un commento