GIOVEDÌ 20 OTTOBRE ore 17 Presidio presso l'anfiteatro del gianicolo, in solidarietà con gli arrestati e le arrestate durante la manifestazione del 15 ottobre, ora reclus* nel carcere di Regina Coeli.
" ... A cominciare da Ilaria Ciancamella, 21 anni di Roma, anche lei rimasta in carcere. «Io ho partecipato pacificamente a tutta la manifestazione», aveva detto. A conferma delle sue parole, l’avvocato Cesare Antetomaso aveva depositato i video che immortalavano l’indagata mentre, a piazza San Giovanni, manifestava tra i non violenti e invitava i poliziotti a prendere parte al corteo: «Non siete nostri nemici». !!!
Prima di inviare foto alle guardie, leggete qua sotto, beoti.
Scontri a Roma, i violenti restano in cella
Il gip conferma arresti per 11 giovani
ROMA - La decisione del gip Elvira Tamburelli arriva quando è già notte. E le posizioni dei dodici indagati, finiti in carcere con l’accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale si differenziano. In nove su dodici restano in carcere. Per il giudice sono «pericolosissimi» L’unico a tornare a casa, libero, è Leonardo Serena, 21 anni di Roma. Il giudice, chiamato a pronunciarsi sulla convalida degli arresti e sulla richiesta di misura cautelare in carcere per tutti firmata dal procuratore aggiunto Pietro Saviotti e dal pm Marcello Monteleone, ha invece concesso i domiciliari ad Alessandra Orchi, 29 anni di Roma e ad Alessia Catarinozzi, 26 anni, difese dall’avvocato Simonetta Crisci. I loro fidanzati, Giovanni e Alessandro Venuto, di 23 e 30 anni, restano in cella. La decisione sembrava scontata. Anche se ogni posizione era diversa.
Davanti al giudice i ragazzi si erano difesi. A cominciare da Ilaria Ciancamella, 21 anni di Roma, anche lei rimasta in carcere. «Io ho partecipato pacificamente a tutta la manifestazione», aveva detto. A conferma delle sue parole, l’avvocato Cesare Antetomaso aveva depositato i video che immortalavano l’indagata mentre, a piazza San Giovanni, manifestava tra i non violenti e invitava i poliziotti a prendere parte al corteo: «Non siete nostri nemici». Ma a piazza Vittorio, quando è stata arrestata, Ilaria aveva in mano un bastone di ferro: «Era l’asta di una bandiera, l’avevo raccolta da terra, ero stata aggredita per due volte dai black bloc durante la manifestazione. Volevo difendermi». E Ilaria aveva cominciato a correre verso la Guardia di Finanza con quel bastone in mano. Così è finita in cella. Alessandra Orchi e Alessia Catarinozzi, le uniche ai domiciliari, avevano raccontato di essere finite alla manifestazione per seguire i fidanzati. E loro, Alessandro e Giovanni Venuto, davanti al gip avevano ricostruito quelle ore, raccontando di essere rimasti bloccati in via Carlo Botta durante una carica. «Quando sono cominciati gli scontri volevamo andare verso Colle Oppio, per prendere la metro, ma siamo rimasti coinvolti nella carica». A poco è servito il video depositato dai legali, quello che vede protagonisti i fratelli Venuto, insieme a Giuseppe Ciurleo, 20 anni, e Lorenzo Giuliani, diciannovenne. La sequenza di immagini sta facendo il giro del web. Una signora urla dal balcone: «Lasciate stare quei ragazzi, non c’entrano niente». E un poliziotto dice: «Stì cavoli». In cella resta anche Giovanni Caputi, 22 anni, fotografato mentre lancia un lacrimogeno su un blindato della polizia. «L’avevano lanciato davanti ai miei piedi, l’ho raccolto e l’ho tirato a mia volta». Caputi vive a Barcellona, fa il pierre per una discoteca. «Da cinque giorni ero a Vicenza da un’amica - aveva raccontato al gip - ho preso un pullman e sono venuto a Roma». E a Regina Coeli rimangono anche Valerio Pascali di 21 anni di San Pietro Vernotico (Brindisi), Stefano Conigliaro di 22 anni di Siracusa; Leonardo Serena, 21 anni di Roma, e il romeno Robert Scarlet, 21 anni, per il quale Il ministro dell’Interno Roberto Maroni aveva già firmato il decreto di allontanamento. «I ragazzi fermati rischiano di essere capri espiatori» ha commentato l’avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi
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