giovedì 20 ottobre 2011

pc 20 ottobre - con quale fiom bisogna manifestare domani - il caso fiat sata

IL "CAVALLO DI TROIA" ALL'INTERNO DELLA FIOM: LA FIAT ANALIZZA
Un manipolo di 13 delegati Rsu della Fiom, dipendenti della FIAT-SATA e di alcune fabbriche dell'indotto di S.Nicola di Melfi, componenti del comitato direttivo regionale hanno presentato l'11 Ottobre 2011 durante una riunione un documento nel quale viene sfiduciato il gruppo dirigente e il segretario generale regionale della
Basilicata Emanuele De Nicola.
I firmatari del documento ritengono: "non adeguata la direzione politica e strategica della Fiom-Cgil di Basilicata" che "in maniera evidente non è stata più in grado di assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici un'azione e una iniziativa sindacale capace di affrontare con determinazione le questioni che stanno di fronte a tutti", non è stata in grado "di continuare ad essere un punto di riferimento solido per i metalmeccanici della Basilicata, determinando così uno scollamento con la base operaia".
I delegati firmatari ritengono di aver costruito negli anni il "sindacato della contrattazione", di essere "convinti che difendere e sostenere il sindacato della contrattazione significa assicurare ai lavoratori risultati positivi" e che "collettivamente bisogna continuare a fare cambiare i tratti di fondo della fabbrica quale luogo di alienazione e sfruttamento".
Inoltre, affermano "sarebbe necessario per l'insieme dei lavoratori cambiare il modello sociale generale di riferimento basato oggi oltre ogni limite sul capitalismo finanziario sostituendolo con un modello sociale basato sulla solidarietà e la cooperazione tra tutti i lavoratori italiani, europei e del mondo".
Letto e riletto, nel documento una cosa appare molto chiara: vogliono fare fuori sindacalmente e politicamente il segretario regionale Emanuele De Nicola reo di sostenere e di aver sostenuto il segretario nazionale Maurizio Landini il quale non
ha sorretto l'accordo già pronto per essere firmato da questi delegati RSU sull'applicazione della sperimentazione del sistema ERGO-UAS alla Fiat di Melfi.
In verità delle 13 firme poste su questo documento, 11 sono di delegati RSU disposti a firmare la sperimentazione del sistema ERGO-UAS, altre 2 sono firme di delegati RSU
presenti nelle decine di fabbriche dell'indotto.
L'altro inchiostro consumato nel documento serve solo come contorno per imbrogliare gli operai. Questi sindacalisti poco hanno a che fare con le linee di montaggio e con i lavori più pesanti. E' a dir poco fantastico: vorrebbero "fare cambiare i tratti di fondo della fabbrica quale luogo di alienazione e sfruttamento" aumentando i ritmi di lavoro e riducendo le pause a noi operai come prevede l'ERGO-UAS che vorrebbero firmare.
La "contrattazione" che la Fiat gli ha proposto: è la svendita della nostra pelle, in cambio proseguiranno loro ad "assicurare risultati positivi". Continueranno solo a
"negoziare il negoziabile" con la Fiat, poi avranno sempre la possibilità di dire: che "loro sono meglio degli altri, sono della Fiom, gli altri sono venduti".
Altro che contro il "capitalismo finanziario" i delegati RSU firmatari del documento vogliono continuare ad andare a braccetto con il padrone e vogliono dimostrare con il documento la loro fedeltà. Alcuni delegati RSU della Fiom che peraltro non hanno firmato il documento lavorano e non si possono muovere dalle linee se non utilizzando
le poche ore di permesso sindacale a disposizione. Per altri non è cambiato niente, continuano a fruire dei privilegi sindacali che la Fiat non ha mai smesso di dare.
L'ex "eroe dei 21 giorni" con il probabile sostegno della CGIL con quest'altra operazione sindacale ha dato un altro messaggio alla Fiat: con lui (e i delegati che coordina) si possono fare gli stessi accordi che sono stati fatti con altri sindacati ed è ancora utile e funzionale al sistema, lo si può tenere in SATA mentre altri suoi colleghi impiegati vengono trasferiti in altri stabilimenti, come all'ex ITCA.

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