Nonostante indizi sempre più schiaccianti incastrino Salvatore Parolisi, nell'uccisione di Melania, non viene ancora indagato.
Per molto meno, in altri delitti, vi sono stati avvisi di reato o arresti (pensiamo all'omicidio di Sarah Scazzi e all'arresto di Sabrina basato solo sulle testimonianze ultra contraddittorie del padre Michele).
Qui invece, nonostante contraddizioni, bugie ed elementi emersi – dalle intercettazioni telefoniche tra Parolisi e un amico, e tra Parolisi e la soldatessa dopo la morte di Melania; ai non riscontri sulla presenza e percorso di Melania a Colle San Marco; dalle bugie di Parolisi sulla conoscenza del posto del delitto alla questione dei cellulari, al coltello che avrebbe ucciso Melania tipico di chi sta nell'esercito; dai vestiti di Parolisi all'anello di Melania trovato come se fosse stato buttato da lei, alle reazioni di Melania sulle relazioni del marito, ecc. - questo uomo resta in libertà.
Perchè? Quale prevenzione oggettiva e soggettiva, “spontanea” (nel senso di logica spontaneamente inquinata che guida le indagini) o voluta, programmata impedisce di mettere le mani nel buco nero dell'esercito, improntato e pregno comunque di una logica e prassi fascista, maschilista, di relazioni improntate a uno spirito di oppressione/sopraffazione gerarchica che diventa a volte uso/abuso sessuale soprattutto quando vi sono donne (che o si adeguano a questo spirito e ne sono complici, o ne vengono schiacciate dal rambismo machista), ma anche di difesa/omertà di corpo all'interno? E di mettere le mani nella “famiglia”, tutta cresciuta nell'esercito, con un padre, di Melania ex maresciallo dell'Areonautica, un fratello aviere scelto, e quindi chiusa nella condivisione di certi valori e nella difesa “a prescindere” di Parolisi”?
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