“Un altro bilancio di lacrime e sangue
“Nel bilancio che ieri pomeriggio la giunta presieduta dal sindaco in persona ha approvato non c’è molto da scialare. Cala sotto gli 800 milioni la spesa corrente, quasi 35 milioni in meno rispetto all’anno scorso… Per il resto lo si può definire come quello dell’anno scorso un bilancio ingessatissimo e molto austero. Di lacrime esangue insomma anche se i palermitani metaforicamente non hanno più né lacrime né sangue.”
Apre con queste parole, e sembra proprio non poterne fare a meno, il giornalista del giornale di sicilia nell’edizione di ieri, giornale più che reazionario, normalmente dalla parte del sindaco e del Comune, e continua:
“Pochi soldi per il sociale, per la cultura, per le scuole… tuttavia un tesoretto di 14 milioni di euro inaspettato è stato possibile “calarlo” e farlo giocare nelle varie voci. Si tratta del taglio che aveva annunciato la regione nei trasferimenti… Ora che invece palazzo d’Orleans ha rimandato la sforbiciata, il Comune può riutilizzare quelle somme.”
Un utilizzo delle somme “alla disperata” in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera, quando il sindaco dovrà lasciare (se non si riuscirà a cacciarlo con la forza prima).
“Per il momento sono stati impegnati 7 milioni e mezzo per i teatri (come si ricorderà i trasferimenti a Massimo e Biondo erano stati praticamente azzerati dal Consiglio), 600 mila euro per il Festino in onore di Santa Rosalia, 5 milioni e mezzo per un altro mese di stipendio alla Gesip.
Teatri e Festino! Un contentino ad amici e “popolino”…
“Ma ogni assessore ha le sue pretese e proprio nell’ultimo bilancio prima delle elezioni amministrative della prossima primavera è chiaro che ciascuno di loro tenta di tirare acqua al mulino della ditta… il titolare dell’edilizia privata aveva chiesto 280 mila euro per avviare il recupero delle pratiche di condono(!). Anche Marianna Caronia pretende per il suo assessorato ambiente qualche risorsa in più “altrimenti che cosa ci stiamo a fare?”.
Già! Che cosa ci stanno a fare? Non se lo chiede solo lei a Palermo dove praticamente ogni giorno è una sfilata di contestazione le più disparate!
Gli assessori del partito di Saverio Romano, il neo ministro dell’agricoltura “responsabile” tra altri responsabili siciliani per aver “salvato” il governo, “in un primo tempo avevano puntato i piedi: o si fa così o non veniamo in giunta”, ma alla fine si sono piegati alle necessità della Giunta comunale che con le parole del sindaco chiude così sfacciatamente questa pagliacciata: “comunque in fase di rendiconto contiamo di recuperare qualche milione di euro. Sono avanzi di amministrazione che potremo spalmare sui settori che soffrono maggiormente, come il sociale, la scuola e la cultura”.
“Ora tocca ai revisori dei conti che sono in scadenza e poi al consiglio comunale” dice il giornalista, ma anche alle masse popolari palermitane che non ne possono più...
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