sabato 21 maggio 2011

pc 20-21 maggio - "Uscire dalla crisi": Brembo in India.

Dopo il raddoppio in vista nuovo sito.
Progetto allo studio per seguire la crescita tumultuosa del mercato: più 50% all’anno
In consiglio entra Gianfelice Rocca (Techint)

Apprezzamenti dagli azionisti ieri all’assemblea del 50°, al Kilometro Rosso di Stezzano, per i risultati 2010 della Brembo presieduta da Alberto
Bombassei, confermato nella carica per il prossimo triennio. Il
gruppo costruttore di sistemi frenanti è tornato sopra il miliardo
di fatturato (1.075 milioni), record storico che colma il gap
registrato nel 2009 (826 milioni contro i 1.060 del 2008).
E anche il 2011 si annuncia positivo. I conti del primo trimestre
arriveranno il 12 maggio. Ma il direttore finanziario (Cfo)
Matteo Tiraboschi, rispondendo alle domande degli azionisti,
come indicazione di massima ha detto che l’anno «è partito bene».
Il trend positivo del 2010 sta continuando, anche se non al ritmo
del più 30% con cui si è chiuso il precedente esercizio. Quindi,
ha concluso, «siamo confidenti che anche il 2011 sarà un
buon anno per Brembo».

Più grandi in India, poi il Brasile
Sarà anche un anno di inaugurazioni e già si pensa al dopo. In India
le vendite crescono del 50% all’anno. Lo stabilimento di Pune
per sistemi frenanti per moto inaugurato a gennaio 2009 è
già saturo: «Lo stiamo raddoppiando e stiamo pensando a un
nuovo sito per seguire la crescita tumultuosa del mercato», ha
spiegato Tiraboschi. Se sarà un’acquisizione o una realizzazione
da zero non è ancora deciso.
Di certo i tempi si auspicano rapidi: «Più velocemente possibile
», ha commentato a margine il presidente Bombassei. Si ipotizza
un anno, un anno e mezzo.

Nel frattempo a giugno in Polonia partirà la produzione nella
fonderia raddoppiata, con annesso stabilimento di lavorazione,
di Dabrowa: 82 milioni l’investimento e altrettanto il fatturato
aggiuntivo atteso a regime da qui a tre anni. Servirà soprattutto
i clienti tedeschi: Audi, Bmw e Mercedes. Ed è già satura
tanto che in corso d’opera si è reso necessario un ulteriore piccolo
ampliamento. A regime avrà 1.600 dipendenti e sarà il secondo
sito produttivo del gruppo.

È già iniziata a febbraio invece la lavorazione delle pinze freno
in alluminio nel nuovo stabilimento di Ostrava, in Repubblica
Ceca, ormai quasi del tutto pronto: 35 milioni l’investimento
e 55 milioni il fatturato atteso.
Servirà il cosiddetto segmento mid premium: non l’altissimo di
gamma, ma un gradino sotto, per auto sempre di un certo livello e
di case come Mercedes e Bmw.

Entro l’anno terminerà la ristrutturazione della fonderia di
Nanchino in Cina, rilevata a gennaio dell’anno scorso: 49 milioni
l’investimento e 70 milioni il fatturato atteso entro il 2013, con
un portafoglio clienti che va da Bmw, Mercedes, Mitsubishi e
Volvo, per fare qualche esempio, ai costruttori cinesi.
E per il futuro - «non sarà nel 2011» precisa Tiraboschi - Brembo
dovrà pensare a nuovi passi in Brasile, dal momento che anche
qui il gruppo da tre esercizi cresce del 20% e più all’anno e l’attività
è satura.

Possibili effetti dal Giappone
Se qualche incognita c’è sul 2011, potrebbe riguardare l’impatto
negativo dei prezzi delle materie prime e rischi indiretti legati alle
conseguenze del recente terremoto in Giappone, che per
Brembo è mercato di sbocco e di approvvigionamento. «Finora
siamo riusciti a sopperire. Se ci saranno effetti si vedrà tra fine
maggio e giugno. Per ora ci sono ancora scorte», ha spiegato Tiraboschi.
Rispondendo agli azionisti, il direttore finanziario ha
informato inoltre che di recente la società ha avuto una verifica fiscale
conclusa senza rilievi.

Più investitori esteri nel capitale
All’assemblea hanno partecipato 111 azionisti in proprio o per
delega, per quasi 45,5 milioni di azioni pari al 68,128% del capitale
sociale. Oltre alla controllante Nuova Fourb di Bombassei,
che detiene il 56,517% del capitale, ed escluse le azioni proprie
della società (1,44 milioni pari al 2,156%), risultano sopra il 2%
Goodman & company investment counsel (2,483%) e Jp Morgan asset management
(2%). Su 11.496 azionisti, nel complesso la quota degli investitori
esteri è salita quasi di due punti in un anno al 14,2%.
A larga maggioranza tutti i punti all’ordine del giorno sono
stati approvati. Con una cedola di 30 centesimi, l’esborso totale
previsto sarà di circa 20 milioni di euro. Nel 2010 il titolo è cresciuto
in Borsa del 47,7% e del 18,3% da gennaio (ieri ha chiuso
a 9,22 in flessione dello 0,65%).
Il consiglio d’amministrazione è stato confermato in toto,
fatta eccezione per Giuseppe Roma che non si è ricandidato dopo
aver ricoperto la carica di consigliere indipendente e presidente
del comitato di controllo interno per oltre 10 anni.
Al suo posto è stato nominato il presidente di Techint (cui fa capo
Tenaris) Gianfelice Rocca che si affianca al presidente Bombassei,
Cristina Bombassei, Matteo Tiraboschi, Giovanni Cavallini,
Giancarlo Dallera, Pasquale Pistorio, Pierfrancesco Saviotti,
Giovanna Dossena, Umberto Nicodano e Bruno Saita. Il mandato
è fino all’approvazione del bilancio 2013. Il compenso massimo
totale del cda è stato portato a 2,5 milioni.
Dopo l’assemblea, il consiglio ha confermato al presidente
Bombassei anche le deleghe di amministratore delegato. Non è
accantonata però la ricerca di un contributo manageriale d’alto livello
per rafforzare ulteriormente la struttura gestionale dell’impresa
distinta dalla famiglia. ■
da eco di bg

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