dal 28 gennaio al 6 febbraio
il 14 febbraio
il 21 febbraio
dal 28 febbraio al 6 marzo
(se nel frattempo non ci saranno altri cambiamenti)
Non basta l’agonizzante attesa della chiusura a fine anno dello stabilimento ma continua anche lo stillicidio della cassa integrazione per gli operai della Fiat di Termini Imerese.
Ma quale allarme tra i sindacati, ma quale preoccupazione!
Ad ogni “nuovo” annuncio di cassa integrazione assistiamo alle inutili chiacchiere di sindacalisti che gli operai non dovrebbero accettare nemmeno come accompagnamento ad un funerale.
E il bello (si fa per dire) è che non provano nemmeno vergogna per la continua richiesta di elemosine al governo o la richiesta di ulteriori tavoli tecnici…
Nell’attesa che le nuove proposte industriali si concretizzino, se mai ciò avverrà, gli operai si devono attrezzare per affrontare i cambiamenti in corso per quanto riguarda il contratto nazionale e i diritti sindacali, argomenti in più per partecipare in massa allo sciopero del 28 gennaio secondo la strada indicata dagli studenti il 14 dicembre; gli operai hanno dalla loro parte l’arma della forza collettiva e della lotta che devono mettere in campo per cambiare le cose e scrollarsi di dosso ogni tipo di parassita sindacale, governativo, padronale.
dal Giornale di Sicilia di oggi
***Allarme tra i sindacati
Fiat, a Termini di nuovo cassa integrazione
Annunciata nuova cassa integrazione per i duemiladuecento operai dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Lo stop è programmato per il 14 e 21 febbraio e dal 28 dello stesso mese al 6 marzo. In questi giorni le tute blu sono al lavoro per l’assemblaggio della Lancia Ypislon e ciò fino al 27 gennaio. Dal giorno successivo al 6 febbraio è previsto nuovo stop forzato. Preoccupazione è stata manifestata dalle organizzazioni sindacali della Fim, della Fiom e della Uilm. “Continuano da due anni i periodi di cassa integrazione – Ha detto il segretario provinciale della Fiom, Roberto Mastrosimone. Serve più attenzione da parte del governo, soprattutto per il sostegno al reddito.” Il segretario della Uilm, Vincenzo Comella si auspica che, a breve venga convocato un nuovo tavolo tecnico al ministero per lo Sviluppo Economico.***
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