mercoledì 19 gennaio 2011

pc quotidiano 19 gennaio - India: inchiesta giudiziaria sull'omicidio del dirigente maoista Azad?

17 gennaio 2011. A World to Win News Service. La Corte Suprema indiana ha stabilito che il governo (centrale) dell'Unione e il governo dello stato di Andhra Pradesh, deve rispondere a due petizioni che chiedono un'inchiesta giudiziaria sugli omicidi del portavoce del Partito Comunista dell'India (maoista) compagno Azad (Cherukuri Rajkumar) e del giornalista Hemchandra Pandey.

Azad e Pandey sono stati catturati e uccisi nella notte del 1 luglio 2010, nel distretto di Adilabad dell’Andhra Pradesh, vicino al Maharashtra a da parte delle forze di sicurezza indiane che successivamente hanno annunciato che i due erano stati uccisi in uno “scontro” armato, una risposta data spesso quando i rivoluzionari vengono illegalmente e segretamente giustiziati.

La Suprema Corte ha risposto ad una petizione della vedova di Pandey, Bineeta Pandey, e Swami Agnivesh, che era stato coinvolto in uno scambio di lettere con Azad, uno dei leader del PCI(M), riguardante la possibilità di colloqui tra il partito e il governo. Il ministro degli Interni dell’India, aveva precedentemente rifiutato una richiesta di Agnivesh di un'inchiesta sull'uccisione, sostenendo che una tale mossa doveva arrivare fino alle autorità dell'Andhra Pradesh.

Il 14 gennaio 2010 due giudici della Corte Suprema hanno dato ai governi centrali e statali sei settimane per rispondere alle domande poste nelle due petizioni, che citano le autopsie, che dicono che entrambi gli uomini sono stati uccisi a distanza molto ravvicinata e l’accertamento dei fatti effettuata dal Coordinamento Organizzazioni per i Diritti dei democratici.

Nello spiegare la decisione, uno dei due giudici, Aftab Alam, ha dichiarato:... "La nostra Repubblica non può sopportare la macchia dell’assassinio dei propri figli. Rilasceremo una dichiarazione. Essi [i governi] dovranno rispondere. Speriamo che ci siano buone risposte, e convincenti, alle domande [sollevate nelle petizioni]. "

In una "Lettera ai compagni e amici della rivoluzione indiana" del 30 novembre, il PCI(M) ha scritto, "perdere il compagno Azad è uno dei più grandi colpi subiti dal partito e dalla rivoluzione indiana. Azad era uno dei leader più in alto grado nel nostro partito. Egli ha guidato la rivoluzione indiana per lungo tempo. Nel nostro paese, la guerra popolare si intensifica ogni giorno che passa. Con l'aiuto e il supporto degli imperialisti, in particolare gli imperialisti americani, le classi dirigenti reazionarie indiane stanno cercando di sopprimere il movimento rivoluzionario e stanno continuando a commettere atrocità senza scrupoli di una grave senza precedenti. In questa guerra tra il popolo e le classi dirigenti, il nemico aveva progettato in particolare di uccidere i nostri leader e si è concnetrato su compagni come Azad che stanno guidando la rivoluzione. E’ come parte di quella congiura che il compagno Azad è stato catturato e ucciso nel modo più brutale e vile. Il compagno Azad stava conducendo tutto il movimento nelle città a nome del nostro Comitato centrale ed curava anche la propaganda politica, i periodici di partito, l'istruzione e altre cruciali responsabilità. Era un leader popolare e di massa con molta esperienza. Manteneva strette relazioni con molti compagni a vari livelli e con le masse rivoluzionarie. Nel bel mezzo della dura repressione, ha lavorato disinteressatamente e senza battere ciglio nonostante i molti rischi. E’ in tali circostanze che il nemico è venuto a sapere dove si trovasse e ha potuto catturarlo rimanendo in attesa".

Il 27 dicembre 2010 il PCI (M) ha rilasciato una importante dichiarazione che fa appello ad un movimento di protesta unitario contro l'uccisione dei leader maoisti, la detenzione di presunti maoisti e altri attivisti ed il clima repressivo generale che il governo sta scatenando contro una vasta gamma di oppositori politici e critici nel contesto dell’Operazione Green Hunt scatenata da governo centrale, una offensiva militare contro le zone della giungla in cui la rivoluzione guidata dai maoisti è forte tra i popoli tribali.

Queste due dichiarazioni e altri documenti del PCI(M) sono disponibili all'indirizzo

www.bannedthought.net

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