"... torniamo alla fotografia del regime. Il fatto è che nella soap dei cosiddetti "scandali sessuali" che va avanti da ventuno mesi, derubricata da destra e da sinistra a fatto minore, c'è tutta, ma proprio tutta, la quintessenza del berlusconismo..." (Ida Dominijanni su Il Manifesto del 15 gennaio).
Siamo d'accordo, lo andiamo dicendo dalla denuncia di Veronica del "ciarpame politico". Ma anche nella sinistra di movimento, anche in quella rivoluzionaria, c'è dura comprensione, pervicace ottusità; si fa il verso al PD dicendo che nella denuncia di Berlusconi i "problemi importanti sono altri".
Riprendiamo ancora dall'articolo di Dominijanni: "...politicizzazione della biografia e privatizzazione della politica; contrabbando dell'arbitrio per libertà (tutto si può fare); riduzione a supermarket della vita pubblica e privata (tutto si può comprare, dalle donne ai parlamentari); uso della sessualità come protesi del potere; uso dei ruolo sessuali ("veri uomini" e "vere donne")... uso razzista della bellezza; imperativo del godimento come surrogato del desiderio; pratica dell'illegalità come risposta beffarda alla crisi dell'autorità e della legge...".
Ma proprio perchè siamo d'accordo che questo esercizio del potere meglio mostra la putrefazione del moderno fascismo che ha in Berlusconi la sintesi più evidente ma che va oltre Berlusconi, non siamo affatto d'accordo, invece, con le conclusioni della giornalista: "Prima la politica di un'opposizione degna di questo nome si deciderà ad occuparsi di questo fascio di questioni con una proposta culturale degna di questo nome, prima spunterà l'alba del dopo-regime...".
E quale sarebbe questa opposizione? Per favore!! PD, Bersani, che fa dichiarazioni sempre più stupide e imbarrazzanti su minorenni che devono andare a scuola e giocare e su un Berlusconi ormai in fuga!?
Grandi denunce per misere proposte. Tutto qui sanno proporre i nostri intellettuali?!
L'alba del dopo-regime sta in tutt'altri posti, nel movimento degli studenti del 14 dicembre; nella determinata opposizione degli operai e operaie Fiat al fascismo padronale e al ricatto del duo Marchionne/Berlusconi; deve stare nello lotta aperta, offensiva, non sempre "pulita, democratica", per rovesciare Berlusconi e il sistema parlamentare che lo sorregge.
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