mercoledì 19 gennaio 2011

pc quotidiano 19 gennaio --il referendum nel giudizio di un operaio comunsita della fiat mirafiori

L’ACCORDO DELLA VERGOGNA

Compagni, sappiamo come è andato il referendum a Mirafiori, che con il solo
54% si è aggiudicato l’accordo, nonostante la massiccia partecipazione di
impiegati/quadri e capi, corsi in massa ubbidendo al volere dell’azienda per
votare e consegnare alle OO.SS. firmatarie, il futuro modello padronale che va
a devastare tutto il mondo del lavoro.
Con queste nuove regole, spariscono i diritti collettivi, lo statuto dei
lavoratori, si irride al diritto costituzionale di sciopero, si riducono le
pause, il diritto e la privacy in caso di assenza per malattia e il diritto dei
lavoratori di eleggere i delegati.
Gli operai non sono stati messi in condizioni di votare liberamente (o
accettate o chiudiamo, cioè o diventate schiavi o disoccupati ) ad un
referendum che possiamo considerare illegittimo, per i suoi contenuti.

Lo spettacolo offerto dai vari politicanti in questi giorni è stato penoso. La
loro pressione sui lavoratori FIAT ha dato l’ennesima prova della loro
principale missione/occupazione: il meretricio per favorire il profitto del
padrone. In cambio, l’azienda, concede spazi, sponsorizza i candidati sindaci
presenti come la minestra riscaldata, aiuta i ministri di questo governo
fascista ad eliminare all’interno delle officine, le ultime roccaforti
sindacali più sensibili che danno voce agli operai.
Si, perché uno spazio particolare sarà concesso ai delegati firmatari, quelli
che modificando il loro ruolo, diventeranno i futuri controllori. L’hanno
dimostrato la notte dello spoglio, quando un membro della commissione
elettorale, sindacalista della Fismic, scavalcando l’imparzialità del ruolo che
occupava in quel momento, ha esultato inopportunamente quando il “sì” ha
raggiunto la maggioranza, scatenando la legittima rabbia di tutti i compagni
della Fiom presenti.
Tutto questo in nome della modernizzazione, dell’innovazione e della
competizione liberista che calpesta i diritti fondamentali senza possibilità
di replica.
Nonostante le pressioni dei media, l’assenza di una direzione politica e la
minaccia incombente sul loro futuro, l’alta percentuale degli operai
dissenzienti ha dimostrato la vitalità, il coraggio e la dignità della classe
operaia. Noi comunisti sappiamo che lavoro e libertà devono procedere
insieme.
Tuttavia pongo una domanda che vuole essere anche uno stimolo ad agire: che
mondo stiamo lasciando in eredità ai nostri figli?


Saluti Comunisti - Angelo

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