Costruiamo una campagna di solidarietà con gli arrestati e le arrestate del 14 dicembre
Il 14 dicembre, a Roma, la piazza era gremita di studenti, lavoratori e lavoratrici, prevalentemente precari/e, che il sistema socio-economico vuole sempre più sfruttati/e per pagare il prezzo della crisi, negando loro qualunque prospettiva di una vita dignitosa.
La riforma Gelmini è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Questa piazza ha manifestato in massa la sua giusta rabbia, mentre a poche centinaia di metri uno dei governi più corrotti che questo paese abbia mai avuto si assicurava la sopravvivenza attraverso la compravendita di consensi parlamentari.
Per tutta risposta le forze dell'ordine rastrellavano persone per le vie del centro di Roma, e si scatenavano le dichiarazioni forcaiole degli uomini politici di vario colore. Costoro, abbandonando per un momento le loro critiche alle "toghe rosse", hanno invocato un vigoroso intervento della magistratura.
E a quanto pare la magistratura ha aderito con solerzia all'appello (alla faccia della divisione tra i poteri), tanto è vero che ad oggi numerosi compagni e compagne, arrestati a caso ed accusati di poco o nulla, sono sottoposti a spropositate misure cautelari.
In particolare uno di loro, Mario, è in regime di arresti domiciliari nonostante sia incensurato ed accusato di reati "minori". Un altro benché minorenne sarà sottoposto fino a giugno agli arresti domiciliari.
Proseguono le indagini e si preannunciano ulteriori e numerosi provvedimenti penali nei confronti di centinaia di partecipanti alla giornata del 14 dicembre.
E' quanto mai necessario, dopo una giornata "corale" come quella del 14 dicembre a Roma, costruire una campagna di solidarietà collettiva verso i compagni e le compagne oggetto di misure repressive.
Sabato 15 gennaio ore 17.30
ASSEMBLEA PUBBLICA PER LA COSTRUZIONE DI UN GRUPPO DI SOSTEGNO LEGALE
al Volturno Occupato - via Volturno 37
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