La portaerei USS Dwight D. Eisenhower ha passato nella notte lo stretto di Gibilterra e si dirige nel Mediterraneo orientale.
Quando arriverà ci troveremo in presenza della più grande concentrazione di navi NATO in assetto operativo da parecchi decenni: tutto compreso saranno 43, esclusi i sommergibili il cui numero non è noto.
In realtà le navi sono potenzialmente molte di più, perché dal 23 ottobre al 6 novembre in acque italiane si tengono le esercitazioni Dynamic Mariner 23 del NATO Allied Maritime Command (MARCOM), che comprendono altre 30 navi, tra cui il Cavour, di 14 nazioni NATO.
Queste esercitazioni sono parecchio importanti per l’Italia (e spiegano forse in parte la smania di azione meloniana, o meglio crosettiana) perché nel 2024 la nostra marina sarà a capo del NATO Response Force Maritime Element (NRF/M), che è una bella responsabilità e “dobbiamo fare bella figura”.
Infatti contemporaneamente a Dynamic Mariner altre navi della marina italiana sono impiegate nelle
esercitazioni solo Mare Aperto 23-2, che terminerà il 17 novembre – l’area delle due esercitazioni la trovate nella seconda carta.Ora io non capisco molto di navi e non mi piacciono molto perché puzzano e si dimenano (in questa casa l’artiglieria è la regina delle battaglie, già questi “aeroplani” non so se avranno successo), però è molto probabile che la Eisenhower vada a rilevare l’altra portaerei già presente nel Mediterraneo orientale, la USS Gerald R. Ford, che è in mare ormai da sei mesi e il cui ritorno alla base è stato già ritardato per la crisi in Medio Oriente.
Due portaerei con i rispettivi gruppi navali sarebbero un po’ troppo. Se anche così fosse, ci troveremmo comunque con 37 navi NATO, sempre che il numero non aumenti al termine di Dynamic Mariner (cosa ovviamente non sicura e non so quanto probabile).
Ad ogni modo, al momento c’è una settantina di navi nel Mediterraneo, perfettamente armate.
E se la Ford non se ne va una volta arrivata la Eisenhower vuol dire che si prevedono cose molto sgradevoli, non limitate a Palestina e Israele.
da contropiano
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