giovedì 24 novembre 2022

pc 24 novembre - Maroni un omuncolo di transizione tra Bossi e Salvini che la sua parte al servizio dei padroni l'ha fatta eccome - Una corrispondenza

E' MORTO ROBERTO MARONI: NON CI MANCHERA'

L’edizione telematica di mercoledì ventitre novembre del quotidiano il manifesto riporta un coccodrillo, firmato da Andrea Carugati, nel quale si omaggia l’ex Ministro degli Affari Interni, il leghista Roberto Maroni, scomparso – nella sua casa di Lozza, in provincia di Varese – il giorno precedente.
Scriviamo di deferenza nei confronti dell’ex governante perché viene definito “gentile”, ed addirittura si fa pubblicità al suo ultimo libro: un atteggiamento che non esitiamo a definire indegno per chi, a parole, difende i migranti dalle prepotenze delle orde barbariche salviniane.

Troviamo davvero ridicolo ricordare, come fa il pur bravo giornalista, che da giovane «bazzicava intorno a Dp e leggeva il manifesto. “Ma lo nascondevo nella Gazzetta per non farmi picchiare dai fascisti”»: dà soltanto l’idea di un ragazzo poco coraggioso che in seguito avrebbe tradito gli ideali comunisti.

Tanto più se si considera ciò che lo stesso operatore dell’informazione, per non esagerare nelle lodi del personaggio in questione, ha dovuto ricordare i suoi trascorsi di segretario della Lega Nord, ed i suoi provvedimenti come titolare del dicastero sopra ricordato.

«Maroni è stato ministro dell’Interno dal 1994 al ’96, e poi di nuovo dal 2008 al 2011. Fu lui a inaugurare i respingimenti in mare, nel 2009 arrivò una condanna della Corte di Strasburgo per aver riportato a Tripoli 200 migranti contro la loro volontà. Tra il 2001 e il 2006 la guida del ministero del Lavoro»; ci sembra non occorra aggiungere altro: i fatti parlano da soli.

Bosio (Al), 24 novembre 2022
Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova

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