Taranto: sciopero generale alle acciaierie
Oggi lunedi 21 novembre sciopero generale delle acciaierie a Taranto. Corteo operaio dalle portinerie delle ditte alla direzione.
Ore
6 Taranto una marea di operai blocca la portineria delle imprese: il
piano
E’ seguito un corteo di circa 1000 operai, che passando verso tutte le portinerie e arrivato alla Direzione Acciaierie - Ma qui giustamente una metà di essi ha detto: che stiamo a fare qui? Blocchiamo la strada e andiamo in città. Quindi un nuovo corteo è partito
Lo Slai cobas ha portato lo striscione classista e alternativo: "Difendiamo lavoro e salute con la lotta - autonomia operaia/organizzazione".
Il corteo combattivo ha violato ogni divieto e a raggiunto la città rompendo un tabù che ambientalismo piccolo borghese - liberi e pensanti e pezzi di destra del sindacalismo di base (quelli della chiusura della fabbrica cub e suoi travestimenti in particolare - che in questi anni hanno lavorato in tandem con Istituzioni/Sindaci/Regione, ma di fatto anche questura e prefettura per impedire che la protesta operaia bloccasse fabbrica e città - contribuendo all’isolamento operaio e alla pace sociale)
Questa volta una parte consistente degli operai ha invece raggiunto la città dicendo chiaro e netto che non intende fare passi indietro e che la lotta è solo all’inizio e continuerà.
Detto
questo, il corteo è andato al Comune e poi in Prefettura con parole
d’ordini sbagliate, concentrate su "via la morselli da Taranto" -
nascondendo il pieno accordo espresso da Bernabè con il piano Morselli e
che allo stato delle cose la cacciata della Morselli non significa
gestione della fabbrica differente rispetto a taglio di posti di lavoro,
cassintegrazione permanente, soldi non per sicurezza, salute, bonifiche
ma per la produzione e le casse aziendali, dispotismo padronale e
diritti dei lavoratori.
Ora il nodo è la continuità della lotta!
La piattaforma operaia dello Slai cobas Taranto:
Lo Slai cobas chiede:
-
Il ritiro subito della lettera della Morselli e il rientro di tutte le
ditte e operai al lavoro con pagamento delle giornate perse. Con blocco
delle nuove cassintegrazioni-licenziamenti esuberi nell’appalto.
- L’estensione della integrazione salariale a tutti i cassintegrati Acciaieria/Appalto.
-
Una discussione del nuovo piano industriale e ambientale con Acciaieria
d’Italia che abbia alcuni paletti certi: il rientro nel 2023 dei 1600
Cigs ex Ilva AS nell’organico Acciaierie d’Italia – NO alla
cassintegrazione unilaterale, allargata e permanente in Acciaierie -
nessun nuovo esubero dell’organico attuale di Acciaieria d’Italia e
ditte dell’appalto.
Solo se ci sono questi paletti diciamo sì al
piano di ambientalizzazione già previsto, di cui va approvato un piano
credibile per fondi, tempi e garanzia su salute/sicurezza, ambiente per
fabbrica e città.
Nel quadro della vertenza allo Slai cobas non interessa proprietà pubblica o privata che sia.
Ora si vede chiaro che Bernabè/Invitalia e Morselli/Arcelor Mittal sono d’accordo e sono due facce della stessa medaglia.
Interessa che le rivendicazioni dei lavoratori vengano tutte accettate.
Nella
crisi internazionale economica, alimentata da sovrapproduzione
capitalistica e acuta guerra commerciale sul mercato mondiale / costi
energetici e delle materie prime aggravati dalla guerra
inter-imperialista in Ucraina, le nostre parole d’ordini sono:
più salario/riduzione d’orario di lavoro a parità di paga;
Sì a prepensionamenti alla ex Ilva/Appalto anche come risarcimento a fronte di morti sul lavoro e da inquinamento, amianto.
Lo
sciopero del 21 novembre non deve fare la fine dello sciopero del 6
maggio - deve continuare fino a risultati concreti nelle forme decise
dai sindacati e approvate dalle assemblee generali dei lavoratori.
21.11.22
SLAI COBAS per il sindacato di classe
Acciaierei d’Italia/Appalto/Ilva AS
WA 3519575628 – tel 3475301704 – slaicobasta@gmail.com – via Livio Andronico, 47 Taranto
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