lunedì 21 novembre 2022

pc 21 novembre - Storie di ordinario fascismo/Stato borghese in tempo di governo Meloni

 Napoli

Recentemente a Napoli è stata “scoperta” una cellula neonazista. Secondo gli atti dell’inchiesta “una costante attività di addestramento paramilitare, anche frequentando all’estero corsi di combattimento corpo a corpo e sull’utilizzo di armi da fuoco sia corte che lunghe, contatti diretti e frequenti con formazioni ultranazionaliste ucraine, come il Battaglio Azov, Pravi Sector, Misantropya, Division e Centuria. Probabilmente in vista di reclutamento nelle fila di questi gruppi combattenti”. L’associazione apertamente di stampo neonazista, negazionista e suprematista, impegnata da sempre nella propaganda dell’odio razziale, omofobiche, no vax e no green pass.

Questa associazione nata nel 2018 include nei suoi riferimenti e legami organizzati la libreria avellinese di Franco Freda; e le perquisizioni dettate dall’inchiesta hanno toccato le città di Napoli, Avellino,

Caserta, Milano, Torino, Palermo, Ragusa, Treviso, Verona, Salerno, Potenza, Cosenza, Crotone.

Uno indagati, Anton Zadomsky, è irreperibile perché tornato in Ucraina, essendo del battaglione Azov, venuto appunto per l’addestramento militare.

Uno degli inquisiti risulta diplomato in Polonia presso ‘L’European Security Accademy’, dove si è “diplomato“ nei programmi di addestramento che ricalcano quelli previsti per le forze speciali militari.

Il gruppo non era entrato ancora in azione militare, ma preparava azioni contro la caserma dei carabinieri di Marigliano e il Centro commerciale “Vulcano buono” di Nola.

Come si vede si tratta di un gruppo niente male – per così dire – che fonde tutte le caratteristiche dell’estrema destra nazionale e collegata a buon livello a livello internazionale. Un raggruppamento ideologico, politico militare e in piena sintonia con l’insieme dell’attività reazionaria dell’estrema destra: propaganda fascista e razzista, attivismo antimmigrati e omofobiche, movimento no vax e no green pass; sostegno alle formazioni ucraina che costituiscono l’ossatura della cosiddetta “resistenza ucraina” e base di appoggio integrata con le forze armate ucraine del governo Zelensky, armate dall’imperialismo Usa/Nato e in particolare dalla Gran Bretagna.

Al di là della consistenza attuale del gruppo, si può ben vedere come nella sostanza questo gruppo sia dentro la periferia e la base elettorale del nuovo governo Meloni/Salvini, e spiega per differenza la reale natura e prospettiva e il contenuto ideologico e politico non solo della ordinaria attività dei gruppi neonazisti e fascisti, ma dei movimenti di sostegno alla resistenza ucraina e il ruolo dell’estrema destra nei movimenti no vax, no green pass.

E’ inutile dire che anche questo spiega il carattere rossobruno delle forze a sinistra e all’”estrema sinistra” che sono impegnate su questi fronti. Sul fronte del sostegno a Zelensky e alla resistenza ucraina  vanno citati il gruppo falso maoista de Il Bolscevico e il gruppo trotskista PcdA.Mentre chiaramente abbiamo da sempre denunciato le posizioni no vax nel nostro campo, anche se travestite da no green pass.

Che questo gruppo sia stato prima attenzionato e ora colpito da un’inchiesta giudiziaria non deve fare intendere che lo Stato borghese, il governo borghese, il Ministro degli Interni di questo governo, siano nemici organici di questi gruppi. E questo è ampiamente dimostrato dalla farsa rappresentata dalla questione “Castellino”, uno dei caporioni storici e pratici di Forza nuova, ora riciclatosi come ‘Italia libera’, che solo un anno fa ha guidato con l’impotente azione di polizia, Prefetto e Ministero degli Interni di quei giorni, l’assalto fascio-no vax alla sede della Cgil.

Dopo gli strilli della prima ora di parte dei partiti parlamentari dell’allora governo Draghi, della stampa borghese, da Repubblica a Corriere della sera, ecc, la sostanza è che questo caporione, che ha fatto pochi giorni di carcere, è in attesa del processo, ha potuto alla luce del sole non solo riprendere la sua attività che è nella sostanza ideologico-politico-programmatica del gruppo neonazista di Napoli, ma essere tranquillamente invitato a presentare la forma nuova del suo movimento nell’attuale Parlamento che ha da poco votato la fiducia al governo Meloni. Che sia stato invitato in Parlamento dimostra la natura di parte del voto che ha reso possibile con la legge elettorale truccata la maggioranza di FdI e Lega.

E’ osceno che questo sia avvenuto, al di là del fatto che Castellino non sia entrato materialmente in Parlamento.

Al di là delle condivisibili parole dell’Anpi che ha parlato di oltraggio alle istituzioni democratiche, è del tutto evidente il nesso tra questo governo, la maggioranza parlamentare e lo spazio politico alle formazioni fasciste/neonaziste.

Ricordiamo che dopo l’assalto alla Cgil si parlò di scioglimento di queste formazioni, come richiesto da tante forze, compreso le organizzazioni sindacali. E’ stato il presidente Draghi che non ha mai preso in considerazione un’ipotesi di questo genere, anche per conservare la sua maggioranza e i buoni rapporti con la pseudo opposizione del partito della Meloni. Il risultato di questo tipo di azione è ora sotto gli occhi di tutti: la Meloni è capo del governo e Castellino alle porte del Parlamento.

  Con quale coraggio l’ineffabile Landini all’anniversario dell’oltraggio fascista alla sede della Cgil di aperta memoria dello squadrismo mussoliniano, ha potuto dichiarare senza particolare contraddizioni né nel vertice né nella base della Cgil, che questo sindacato non ha pregiudizi verso il nuovo governo Meloni.

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