Il Mar Mediterraneo è pieno di migranti che arrivano, migranti che affogano, solo negli ultimi giorni centinaia e centinaia di migranti provenienti da Libano, Turchia, Siria sbarcano a Lampedusa. Vengono anche barconi, gommoni e ogni tipo di imbarcazione di fortuna. Massicci sono pure gli arrivi dal Bangladesh e sono la punta dell’iceberg di un fenomeno sempre più massiccio.
La crisi economica mondiale si traduce nei paesi oppressi dall’imperialismo in miseria, fame e guerra e in fuga.
Il governo, Draghi, gestisce in silenzio la situazione, mentre i partiti del nuovo governo in gestazione rilanciano campagne razziste e genocida.
Serve una mobilitazione per la solidarietà e l’accoglienza, ai porti, agli hotspot. Ma serve
soprattutto la campagna per permessi umanitari per tutti e senza condizioni, affrontando lo scontro frontale necessario con i governi.Tutti i fronti sono importanti, compreso quello dei tribunali. La cassazione ha emesso una sentenza di un certo interesse. A fronte di un ricorso di un migrante nigeriano al quale la Corte d’appello di Cagliari aveva negato il permesso di soggiorno per motivi umanitari, la Cassazione ha accolto il ricorso “La seria intenzione di integrazione sociale presumibile da una pluralità di attività può rilevare ai fini della protezione umanitaria, quantunque essa non si sia ancora concretizzata in un’attività lavorativa a tempo indeterminato”. Si tratta di una sentenza importante perché proprio questa è la condizione di tanti migranti che nel nostro paese rischiano l’espulsione.
La Corte sostiene in sostanza che non avere un contratto a tempo indeterminato non può valere come fattore di esclusione e aggiunge “specie se si considera che tale obiettivo presenta difficoltà non irrilevanti anche per i cittadini del paese ospitante”.
Da oggi la Corte d’appello di Cagliari dovrà rimediare e concedere il permesso di soggiorno per motivi umanitari non solo a Patrick ma anche in tutti i casi simili al suo.
Non avere fiducia nello Stato borghese, puntare sulla lotta e la solidarietà militante, non significa non lavorare per strappare risultati concreti, per dare strumenti per ogni forma di resistenza. Questo sarà sempre più importante proprio a fronte del nuovo governo che, come è prevedibile, marcia verso provvedimenti ancora peggiori in materia di Decreti sicurezza e mani sulla giustizia
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