lunedì 5 settembre 2022

pc 5 settembre - L’alleanza Draghi/Meloni è il segno reale di queste elezioni

al servizio degli interessi dei padroni e dell’imperialismo, 

principalmente Usa.

Su alcuni temi strategici c’è una vicinanza di sensibilità tra Draghi e Meloni”, dichiara Fazzolari, responsabile del programma di Fratelli d’Italia.

Innanzitutto sulla guerra in Ucraina, Draghi e Meloni concordano su atlantismo, rispetto degli impegni con la Nato (2% del Pil è per le spese militari), sostegno all’Ucraina con invio di armi e soldati. Dichiara Urso, presidente del Copasir, che secondo il Fatto quotidiano è stato uno dei trait d’union tra Meloni e gli Usa, “se andremo al governo la nostra politica estera sarà in perfetta continuità con quella del governo Draghi e lo abbiamo dimostrato sostenendo il premier negli aiuti all’Ucraina” – FQ 2.9.22.

Sul Pnrr, la Meloni in parlamento si opponeva ora parla di “aggiornamento” e “rimodulazione”. Così come Draghi e Meloni sono d’accordo su niente nuovo debito, niente scostamento, rispetto delle regole comunitarie.

Su un punto, quello dell’immigrazione, la Meloni strilla “blocco navale”; qui siamo

leggermente più a destra di Draghi, si torna a Minniti di cui si riprende il programma “creazione di hotspot nei territori extra europei gestiti dalla UE, per valutare le richieste d’asilo e distribuzione equa solo degli aventi diritto nei 27 paesi membri”.

Su energia, Sì ai rigassificatori, gasdotti e tetto al prezzo del gas, una continuità che arriva a pensare - come scrive il FQ - che la Meloni voglia confermare Cingolani anche in un governo di centro destra. Con buona pace del sindaco di Piombino (FdI) che si dice d’accordo con le masse popolari che stanno contestando la nave rigassificatore, la Meloni intende farlo “Sull’energia noi difendiamo l’interesse nazionale. E il rigassificatore a Piombino si farà, rispettando gli adempimenti di legge e compensando la comunità penalizzata”.

Meloni e centro destra fanno poi grande demagogia sulle cartelle esattoriale, ma pensano ad un provvedimento in perfetta continuità con quello preso dal governo Draghi nel m2021. E’ inutile dire che alla fine la “soluzione Draghi” sarà accettata anche per il decreto legislativo sui balneari.

Sulla giustizia vi potranno essere problemi, dato che è chiamato in campo il magistrato ultra fascista e pro corrotti, Carlo Nordio, la linea della Meloni sarà quella della Cartabia, con qualche forzatura.

Per questo torniamo a dire che padroni e Draghi, da Rimini a Cernobbio, ora hanno investito la Meloni e la Meloni è pronta a mettersi al loro servizio.

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