Voleva solo essere pagato per il lavoro svolto in una nota azienda lattiero-casearia dell’Agro Pontino, in provincia di Latina, nel cuore di uno dei comprensori agricoli più importanti d’Italia. Ed invece si è ritrovato in ospedale, prima preso a bastonate e accoltellato, poi inseguito e investito con l'auto dal suo datore di lavoro insieme a suo padre.
È quanto accaduto a un lavoratore indiano di appena 24 anni che, dopo aver ricevuto pugni, schiaffi e
alcune coltellate dal suo datore di lavoro per aver richiesto la retribuzione pattuita di 1.200 euro, è stato inseguito e investito con l’auto dal padrone dell'azienda e dal padre di quest'ultimo, con lo scopo di fargli passare la voglia di rivendicare salari e diritti.“Siamo davanti all’ennesima prova delle forme gravi di sfruttamento e schiavitù nell’agro pontino – dice il sociologo Marco Omizzolo -Conosco bene quell’azienda, ho più volte denunciato il titolare perché lì si sono verificati molti altri episodi di violenza contro i dipendenti, l’ultimo dei quali a marzo 2022.
Questa storia ci dimostra come se non si interviene in modo costante e serio il sistema si ripete, nella consapevolezza che non si rischi quasi nulla. Quell’imprenditore è già noto alle forze dell’ordine per fatti analoghi, questo è il punto”.
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