Alta tensione nel Mediterraneo orientale: due esercitazioni militari in corso contemporaneamente
Roma, 26 ago 15:52 - (Agenzia Nova) - Il Mediterraneo
orientale continua ad essere teatro di tensioni tra blocchi
contrapposti che vedono da un lato la Turchia, potenza regionale che da
tempo cerca di espandere la sua influenza anche militare nella regione, e
la Grecia che in questi anni ha contestato fortemente le mire
espansionistiche di Ankara portando dalla sua parte diversi Stati arabi
tra cui Egitto e Emirati Arabi Uniti. In queste ore sono in corso ben
due esercitazioni militari che insistono nell’area: le prime hanno preso
il via ieri e vedono impegnate le forze aeree di Grecia ed Emirati,
mentre le seconde, denominate “Eunomia” coinvolgono le Marine militari
di Grecia, Cipro, Francia e Italia. Le manovre militari si concluderanno
il 28 agosto e seguono le esercitazioni condotte da Grecia e Francia
dello scorso 13 agosto e quelle tra le Marine militari greca e
statunitense dello scorso 27 luglio. Alle esercitazioni “Eunomia”
saranno impiegati tra i vari assetti il cacciatorpediniere lanciamissili
della Marina militare italiana Durand de la Penne, la fregata francese
Lafayette, che si unirà all'esercitazione nella fase finale nella giornata di venerdì, e assetti dell’aviazione tra cui tre Rafale francesi e tre F-16 greci, atterrati nelle scorse ore nella base militare cipriota Andreas Papandreou a Paphos.
Le esercitazioni “Eunomia” avvengono nel pieno delle tensioni con la Turchia per il controllo delle
acque del Mediterraneo orientale ricche di idrocarburi che hanno portato lo scorso 12 agosto ad una collisione tra la fregata Limnos della Marina militare greca e la Tgc Kemalreis della Marina militare turca avvenuta a seguito di uno stallo navale dovuto alla decisione di Ankara di avviare l'esplorazione petrolifera nelle acque contese con la Grecia. L’organizzazione di manovre militari ormai a cadenza periodica sta rendendo la regione un nuovo teatro di confronto che va oltre i meri interessi di politica energetica. Nel confronto tra Grecia e Turchia giocano una partita importante anche Israele, Egitto ed Emirati, che nel Mediterraneo formano un ormai consolidato asse anti-turco. Proprio Abu Dhabi ha condotto ieri una serie di attività addestrative a livello di aeronautica militare con la Grecia inviando 4 caccia F-16 atterrati il 23 agosto presso la base di Souda sul’Isola di Creta.
L’ingresso degli Emirati al fianco della Grecia nel confronto con la Turchia giunge dopo l’annuncio della normalizzazione delle relazioni tra Abu Dhabi e lo Stato di Israele, fortemente criticato dalla Turchia che ha minacciato di tagliare i rapporti con il regno del Golfo. Israele mantiene un'ampia cooperazione con la Grecia e ha partecipato a diverse esercitazioni militari di forze aeree, marittime e terrestri con Atene mediterraneo, soprattutto a seguito del declassamento dei rapporti con la Turchia. A maggio il ministero della Difesa israeliano ha firmato un accordo con la Grecia per il noleggio di diversi droni Heron per la difesa delle frontiere. Anche i cantieri navali greci Onex Neorion e Israel Shipyards hanno firmato un accordo di cooperazione per la costruzione di corvette di nuova generazione per la Marina greca.
In questo contesto l’Italia sta cercando di mantenere una posizione equilibrata, basata, come sottolineato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini alla riunione informale dei ministri della Difesa in corso a Berlino, su un approccio bilanciato per la ricerca di una sempre maggiore cooperazione al dialogo tra le parti. Con queste premesse l’Italia partecipa oggi alle esercitazioni militari “Eunomia” tra Grecia, Cipro, Francia nel Mediterraneo orientale a sud ovest dell’Isola di Cipro. L’Italia schiera alle esercitazioni il cacciatorpediniere lanciamissili Durand de la Penne e come sottolineato dal ministero della Difesa in una nota la stessa unità, durante il trasferimento verso l’area di esercitazione a largo di Cipro ha svolto anche una attività addestrativa cosiddetta di "passaggio” con la Marina turca, durata circa 4 ore.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, continua intanto a mantenere alti i toni dello scontro e oggi ha dichiarato che la Turchia “si prenderà ciò che si merita” nell'Egeo, nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Erdogan ha espresso le sue dichiarazioni durante la commemorazione della vittoria militare dell'XI secolo dei turchi selgiuchidi sull'impero bizantino a Malazgirt, una ricorrenza particolarmente simbolica per la Turchia sempre di più sfruttata dalla leadership di Ankara per lanciare messaggi sia alla popolazione che ai Paesi della regione, sia europei che arabi. Secondo quanto riporta il quotidiano “Hurriyet”, il presidente turco ha anche invitato le controparti di Ankara, in chiaro riferimento alla Grecia, ad evitare errori che potrebbero portare alla loro distruzione. "Non comprometteremo ciò che è nostro. Siamo determinati a fare tutto ciò che è necessario", ha affermato Erdogan sottolineando che la Turchia "non farà alcuna concessione" nel Mediterraneo orientale.
Lafayette, che si unirà all'esercitazione nella fase finale nella giornata di venerdì, e assetti dell’aviazione tra cui tre Rafale francesi e tre F-16 greci, atterrati nelle scorse ore nella base militare cipriota Andreas Papandreou a Paphos.
Le esercitazioni “Eunomia” avvengono nel pieno delle tensioni con la Turchia per il controllo delle
acque del Mediterraneo orientale ricche di idrocarburi che hanno portato lo scorso 12 agosto ad una collisione tra la fregata Limnos della Marina militare greca e la Tgc Kemalreis della Marina militare turca avvenuta a seguito di uno stallo navale dovuto alla decisione di Ankara di avviare l'esplorazione petrolifera nelle acque contese con la Grecia. L’organizzazione di manovre militari ormai a cadenza periodica sta rendendo la regione un nuovo teatro di confronto che va oltre i meri interessi di politica energetica. Nel confronto tra Grecia e Turchia giocano una partita importante anche Israele, Egitto ed Emirati, che nel Mediterraneo formano un ormai consolidato asse anti-turco. Proprio Abu Dhabi ha condotto ieri una serie di attività addestrative a livello di aeronautica militare con la Grecia inviando 4 caccia F-16 atterrati il 23 agosto presso la base di Souda sul’Isola di Creta.
L’ingresso degli Emirati al fianco della Grecia nel confronto con la Turchia giunge dopo l’annuncio della normalizzazione delle relazioni tra Abu Dhabi e lo Stato di Israele, fortemente criticato dalla Turchia che ha minacciato di tagliare i rapporti con il regno del Golfo. Israele mantiene un'ampia cooperazione con la Grecia e ha partecipato a diverse esercitazioni militari di forze aeree, marittime e terrestri con Atene mediterraneo, soprattutto a seguito del declassamento dei rapporti con la Turchia. A maggio il ministero della Difesa israeliano ha firmato un accordo con la Grecia per il noleggio di diversi droni Heron per la difesa delle frontiere. Anche i cantieri navali greci Onex Neorion e Israel Shipyards hanno firmato un accordo di cooperazione per la costruzione di corvette di nuova generazione per la Marina greca.
In questo contesto l’Italia sta cercando di mantenere una posizione equilibrata, basata, come sottolineato dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini alla riunione informale dei ministri della Difesa in corso a Berlino, su un approccio bilanciato per la ricerca di una sempre maggiore cooperazione al dialogo tra le parti. Con queste premesse l’Italia partecipa oggi alle esercitazioni militari “Eunomia” tra Grecia, Cipro, Francia nel Mediterraneo orientale a sud ovest dell’Isola di Cipro. L’Italia schiera alle esercitazioni il cacciatorpediniere lanciamissili Durand de la Penne e come sottolineato dal ministero della Difesa in una nota la stessa unità, durante il trasferimento verso l’area di esercitazione a largo di Cipro ha svolto anche una attività addestrativa cosiddetta di "passaggio” con la Marina turca, durata circa 4 ore.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, continua intanto a mantenere alti i toni dello scontro e oggi ha dichiarato che la Turchia “si prenderà ciò che si merita” nell'Egeo, nel Mar Nero e nel Mediterraneo. Erdogan ha espresso le sue dichiarazioni durante la commemorazione della vittoria militare dell'XI secolo dei turchi selgiuchidi sull'impero bizantino a Malazgirt, una ricorrenza particolarmente simbolica per la Turchia sempre di più sfruttata dalla leadership di Ankara per lanciare messaggi sia alla popolazione che ai Paesi della regione, sia europei che arabi. Secondo quanto riporta il quotidiano “Hurriyet”, il presidente turco ha anche invitato le controparti di Ankara, in chiaro riferimento alla Grecia, ad evitare errori che potrebbero portare alla loro distruzione. "Non comprometteremo ciò che è nostro. Siamo determinati a fare tutto ciò che è necessario", ha affermato Erdogan sottolineando che la Turchia "non farà alcuna concessione" nel Mediterraneo orientale.
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