domenica 23 agosto 2020

pc 23 agosto - I CONTAGI AVANZANO - IL GOVERNO, QUESTO SISTEMA BORGHESE, COME PRIMA ANCHE ORA, NON PUO' DARE SOLUZIONI

Il governo Conte, i suoi Ministri, i partiti della maggioranza, il sistema politico, istituzionale, amministrativo nel suo complesso stanno anche in questa fase confermando che non possono essere mai la soluzione rispetto ad una ripresa della pandemia e alla condizione sempre più grave dei lavoratori, delle masse popolari.
Siamo arrivati a più di 1200 contagi, e il loro continuo aumento di questo periodo, non solo in Italia anche in tutta Europa, fa prevedere una tendenza in risalita anche nel prossimo futuro.  
Ma ogni intervento apre profonde contraddizioni e gli effetti sono preoccupanti. Questo sistema borghese è incapace di risolvere anche solo un aspetto del dopo lockdown. La situazione della scuola è drammaticamente simbolica di questa situazione in cui Governo, Ministri, ecc. si stanno incartando/litigando, con la Azzolina che la prende a puntiglio personale, e in cui a pagare e rischiare
saranno i ragazzi, i bambini, le famiglie, gli insegnati, tutto il personale scolastico, i lavoratori/lavoratrici delle pulizie, ecc.
Ma lo stesso sta accadendo sul fronte dei trasporti, della mobilità tra Italia ed estero e tra Regione e Regione, in cui invece di adoperarsi per la salvaguardia della salute delle masse, dei giovani, governo, partiti, regioni si scontrano ognuno per salvaguardare il proprio culo e la propria esistenza politica.
L'opposizione fascio-populista coglie ogni occasione per sguazzarci dentro i problemi, per fare ora propaganda elettorale, per cui i migranti devono essere "buttati a mare", i porti si devono chiudere, perchè sarebbero fattore di contagio, quando in realtà sono pochissimi, sono tra le persone più controllate e i più sono poi contagiati da come vengono ammassati nei centri o nelle medioevali navi-quarantena; mentre i ricchi figli di papà, fascisti come e più dei padri, devono poter continuare a ballare e sballare al Billionaire e nelle discoteche, quando loro sono i veri "untori" che possono andare tranquillamente in giro.
Ma il governo non ha certo da rivendicare una linea alternativa: prima apre discoteche, permette ai commercianti, ai ristoratori, all'imprenditoria del turismo, delle vacanze di allargarsi a più non posso per recuperare in fretta ciò che hanno perso, e poi di fronte ai dati che cominciano a diventare nuovamente preoccupanti, richiude, manda i controlli, sequestra giovani, ecc.
Sui migranti ha fatto una sanatoria (bidone) quando servivano le braccia per gli agricoltori; ora è la linea dei respingimenti che prevale con accordi economici/politici/militari con i regimi criminali, in Libia come in Tunisia.
Il governo assicura che non vi sarà un nuovo lockdown, ma le sue assicurazioni vanno in direzione soprattutto dei padroni che sicuramente questa volta non accetterebbero alcuna chiusura e vogliono molto di più di quello che il governo già gli sta dando.

Noi comunisti nei mesi scorsi abbiamo già analizzato come questo sistema imperialista sia la fonte delle pandemie, e fermo restando l'imperialismo questa o altre pandemie andranno avanti. Ma nello stesso tempo i governi, che sono sempre e comunque al servizio del capitale, dei padroni, dei ricchi, non vogliono e non possono neanche adottare misure che salvaguardino la salute delle masse e interventi per rispondere ad una condizione di vita e di lavoro che sta diventando drammatica per i licenziamenti, il lavoro che non c'è, la mancanza di reddito, salari sempre più miseri, ecc. La sanità resta la situazione grave che abbiamo conosciuto tragicamente nei mesi scorsi, e neanche sul fronte delle assunzioni vi è stato un provvedimento serio.
Le "soluzioni" politiche economiche in corso d'opera, sia attuali che future, saranno ancora più deleterie, inutili o negative; ma sono soprattutto le "soluzioni" strategiche quelle contro cui occorre attrezzarsi per combattere questo "sistema pandemico".

Nel 2° numero di proletari comunisti "speciale coronavirus" avevamo già scritto:
"...La crisi post pandemica non è semplicemente la continuità e l’aggravamento della crisi esistente, non ne è l’esito finale catastrofista. E’ il passo iniziale di una nuova crisi che dispiegherà nei prossimi mesi ed anni tutti i suoi effetti, dialetticamente legati alle contraddizioni principali della società imperialista e al ruolo che in essa assumeranno la contraddizione di classe all’interno dei paesi imperialisti e la contraddizione tra paesi imperialisti e popoli oppressi.
Quali sono le caratteristiche che si intravedono della nuova crisi economica? Innanzitutto la riapparizione forte e chiara della soluzione keynesiana e statalista della crisi, come esigenza del capitalismo mondiale e la fine del cosiddetto “neoliberismo” nella visione schematica che di questo si ha in generale. Siamo allo sviluppo di una nuova economia di Stato, centralizzata all’insegna come sempre nel modo di produzione capitalista della socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti...
A questo assetto e a questa risposta della borghesia alla crisi, quale regime politico corrisponde meglio, senza inutili esagerazioni? Noi pensiamo che sia il fascio-populismo. Fascio-populismo e statalismo imperialista sono complementari oggi. Sono la forma con cui la borghesia da un lato organizza il consenso, dall’altro reprime il dissenso.

Il tipo di crisi fa collassare la media e piccola impresa, restano in piedi i grandi monopoli. Il tipo di guerra commerciale si vince sul costo del lavoro e sul controllo dei processi di circolazione anch’essi di carattere monopolistico. Il tipo di crisi e di soluzione borghese ad essa richiede un assetto neo corporativo, domanda massicci investimenti a sostegno dei monopoli, anche della loro riconversione in termini di gree economy per il profitto. Il tipo di crisi richiede l’ampliamento della funzione dello Stato nella trattazione degli elementi ormai ingovernabili dell’economia imperialista (salute, ambiente, alimentazione, ecc.). Questo tipo di crisi domanda il sussidio alla massa sterminata di poveri che produce, un sussidio da “esercito del lavoro”.
Il tipo di crisi ha due sole soluzioni: quella della borghesia, il fascismo; quella del proletariato, il socialismo.

Certo, occorre tener conto dello sviluppo diseguale, delle eccezioni che confermano la regola. In ogni caso il tipo di crisi ha una sola soluzione per la ribellione sociale, la contro-insurrezione. Ciò che corrisponde a questo in termini di Stato è quello che noi chiamiamo moderno fascismo; perché nell’acutezza delle contraddizioni tra paesi imperialisti e la latenza permanente di una nuova guerra mondiale di spartizione, nel carattere di interesse vitale che viene ad assumere ogni anello dell’economia mondiale, tutto ci riporta ai fondamenti: l’imperialismo è reazione e guerra. Ciò, ribadiamo, corrisponde in termini di regime politica a una forma moderna e aggiornata del fascismo, con i colori che esso può assumere in ogni paese, i personaggi che forma per gestirlo, gli spiriti che evoca".   

Nessun commento:

Posta un commento