Tensioni tra manifestanti e forze dell'ordine al presidio dei lavoratori della cooperativa Clo di Rivala Scrivia, organizzato dal sindacato Si Cobas. Il sindacato ritiene che l'azienda tenga un "comportamento discriminatorio e antisindacale" nei confronti degli iscritti a Si Cobas.
CRONACA - Tensioni al presidio dei lavoratori della cooperativa Clo di Rivala Scrivia, organizzato dal sindacato Si Cobas in occasione dello sciopero internazionale dell'8 marzo. Un centinaio di manifestanti, tra i quali trenta lavoratori di Clo iscritti al sindacato Cobas, il presidio Permanente di Castelnuovo Scrivia, Perla Nera di Alessandria, e i circoli di Rofondazione di Alessandria e Tortona, hanno bloccato, a partire dalle 3 del mattino di ieri, venerdì, i camion in ingresso e in uscita diretti ai magazzini Coop all'Interporto di Rivalta. La tensione è salita con l'arrivo delle forze dell'ordine: nel tentativo di sciogliere il blocco e consentire l'accesso dei camion, sono stati lanciati dei lacrimogeni, secondo quanto riportato dagli organizzatori. L'autista di un mezzo pesante è devuto ricorrere alle cure del 118.
Lo sciopero era concomitante con quello indetto a livello nazionale ma, a Rivalta, erano anche altre le motivazioni che hanno portato i lavoratori ad incrociare le braccia.
"Abbiamo manifestato per il diritto dei lavoratori ad esercitare la libertà sindacale – spiega Martino Cuppo, coordinatore di Si Cobas – La cooperativa Clo, che gestisce servizi di logistica, ha sempre rifiutato il confronto con noi, nonostante le richieste". Non solo non avrebbe accettato il confronto con Si Cobas, "ha inviato oltre cento lettere di contestazione ai dipendenti nostri iscritti, con la motivazioni più assurde, tra le quali la assenze a loro dire ingiustificate durante scioperi regolarmente convocati".
Al termine di una lunga trattativa, i rappresentanti del sindacato di base sono stati ricevuti dal Prefetto, ad Alessandria, e il presidio è stato tolto.
Sono una trentina, su circa cento dipendenti, i lavoratori di Clo iscritti a Si Cobas. "C'è all'interno dell'azienda una sistematica discriminazione nei confronti dei nostri iscritti – spiega Cuppo – ma ci sono anche irregolarità, come il mancato riconoscimento di ore lavorate e non pagate. Oltre alle lettere di contestazioni, ci sono state anche contestazioni disciplinari nei confronti di chi aveva partecipato ai precedenti scioperi". Da circa un mese i Si Cobas sono in stato di agitazione.
Lo sciopero era concomitante con quello indetto a livello nazionale ma, a Rivalta, erano anche altre le motivazioni che hanno portato i lavoratori ad incrociare le braccia.
"Abbiamo manifestato per il diritto dei lavoratori ad esercitare la libertà sindacale – spiega Martino Cuppo, coordinatore di Si Cobas – La cooperativa Clo, che gestisce servizi di logistica, ha sempre rifiutato il confronto con noi, nonostante le richieste". Non solo non avrebbe accettato il confronto con Si Cobas, "ha inviato oltre cento lettere di contestazione ai dipendenti nostri iscritti, con la motivazioni più assurde, tra le quali la assenze a loro dire ingiustificate durante scioperi regolarmente convocati".
Al termine di una lunga trattativa, i rappresentanti del sindacato di base sono stati ricevuti dal Prefetto, ad Alessandria, e il presidio è stato tolto.
Sono una trentina, su circa cento dipendenti, i lavoratori di Clo iscritti a Si Cobas. "C'è all'interno dell'azienda una sistematica discriminazione nei confronti dei nostri iscritti – spiega Cuppo – ma ci sono anche irregolarità, come il mancato riconoscimento di ore lavorate e non pagate. Oltre alle lettere di contestazioni, ci sono state anche contestazioni disciplinari nei confronti di chi aveva partecipato ai precedenti scioperi". Da circa un mese i Si Cobas sono in stato di agitazione.
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