martedì 5 marzo 2019

pc 5 marzo - Gli scioperi alla FCA di Pomigliano erano appena cominciati... ma la Fiom ne propone subito la sospensione

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Abbiamo appena appreso che la Fiom, al termine dell'assemblea dei suoi delegati di stamani, ha diramato un comunicato in cui propone "la sospensione delle iniziative di sciopero al fine di riaprire il confronto tra i lavoratori e l'azienda per giungere a una soluzione"...
Come SI Cobas, in qualità di unica organizzazione sindacale che assieme alla Fiom stessa in questi giorni ha sostenuto con convinzione i riuscitissimi scioperi nel reparto stampaggio della FCA di Pomigliano, ci viene da porre alla nazionale e alle sue rsa di stabilimento qualche domanda:
1) Siete così sicuri che spegnere "per decreto" una mobilitazione che in FCA non si vedeva da anni
rappresenti una mossa utile ad aprire un vero tavolo di trattativa con i vertici aziendali?
La nostra esperienza sindacale, densa di trattative dure e non di rado portate avanti dai padroni sono minaccia di licenziamento e/o dell'intervento delle forze dell'ordine, ci dice il contrario, ossia che i padroni, soprattutto quelli più recalcitranti e insofferenti al dialogo con le organizzazioni sindacali che non siano quelle sul loro libro-paga, hanno nello sciopero e nel blocco della produzione l'unica leva possibile di pressione. Sottostare ai ricatti del padrone e alla logica del "mi confronto con te se levi lo sciopero" rappresenta quasi sempre un inequivocabile segnale di resa.
2) C'è stata in queste ore un apertura da parte di FCA a trattare? Se si, in che termini e in che tempi? Qualora l'azienda ha comunicato ufficialmente la propria disponibilità ad aprire la trattativa, la scelta di sospendere MOMENTANEAMENTE lo sciopero avrebbe senz'altro una sua logica in quanto risponderebbe alla normale dialettica propria della contrattazione.
A noi tuttavia questo non risulta, per cui invitiamo la Fiom a chiarire se effettivamente esiste un riscontro reale della volontà di FCA di andare in questa direzione. Se così non fosse, ci troveremmo di fronte a una resa senza condizioni da parte della Fiom, per il semplice motivo che se una "sospensione" di uno stato di agitazione in attesa di una risposta è per sua stessa definizione soggetta a termini (entro quanto tempo la FCA dovrebbe rispondere al vostro rametto d'ulivo?) e condizioni (su che punti chiedete una risposta nel merito?), mentre nel comunicato di stamattina non vengono elencati ne l'uno ne l'altro.
3) Quel che più ci lascia perplessi è il punto in cui si parla di "promuovere iniziative di solidarietà e unità tra i lavoratori utili a redistribuire il lavoro e aumentare il salario di chi per anni subisce la cassa integrazione, con l'obiettivo della piena occupazione".
Obiettivi, questi ultimi, senz'altro nobili e condivisibili: ma in che modo la Fiom spera di raggiungerli? Tornando a sedersi ai tavoli unitari con quei personaggi di Fim, Uilm, Ugl, Fismic che fino a qualche ora fa organizzavano squadre di crumiri atte a terrorizzare gli operai in sciopero e a criminalizzare e infangare i delegati che hanno sostenuto la lotta, in primo luogo proprio i rappresentanti Fiom? O al contrario, come crediamo necessario, cogliendo l'occasione della prossima assemblea di fabbrica per rafforzare il percorso di lotta messo in piedi dagli operai dello stampaggio fuori e contro i sindacati venduti e firmatutto? Mediando con questi ultimi e col padrone il solito compromesso al ribasso sui ritmi e sui carichi di lavoro? Oppure, come noi crediamo, approfittando del coraggio e della determinazione di chi in questo sciopero ci ha messo la faccia al fine di rimettere finalmente in discussione il sistema infernale del WCM?
Come SI Cobas crediamo che in FCA, dove la rassegnazione ha finora regnato sovrana, gli operai pretendono che giornate di sciopero debbano portare dei risultati tangibili e reali, altrimenti in quello stabilimento si produrrà un riflusso e una rassegnazione.
Il vero "senso di responsabilità" che la Fiom, e in primo luogo i suoi delegati devono dimostrare, è quello della coerenza tra il dire e il fare.
Per quanto ci riguarda, qualora nelle prossime ore non arriveranno da FCA risposte chiare, tangibili e pubbliche sulle rivendicazioni poste negli scioperi dei giorni scorsi, il SI Cobas è pronto da subito a rilanciare e a sostenere ogni forma di agitazione all'interno dello stabilimento, a partire dallo sciopero di sabato 9 marzo già indetto dal SI Cobas Fca di Pomigliano.
4/3/2019
Esecutivo nazionale SI Cobas

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