mercoledì 6 marzo 2019

pc 6 marzo - Solidali con Giulia che lotta in prima persona contro il razzismo e Salvini con tutti i mezzi possibili




Milano, messa alla gogna da Salvini:

Le era già capitato di essere messa alla gogna da Matteo Salvini per un cartello a una manifestazione. Per questo Giulia Pacilli, 22 anni, studente e attrice di teatro, non si spaventa neanche questa volta, dopo che il ministro degli Interni ha messo sul suo profilo Twitter un'altra sua immagine scattata sabato scorso, durante la marcia dei 250mila a Milano, mentre era sul camion de I Sentinelli con un poster dove con ironia ricordava gli insulti che le erano piovuti addosso.

Giulia, perché ha scritto "Meglio buonista e puttana, che fascista e salviniana"?
"Perché non ho cambiato idea dopo l'aggressione mediatica che ho subito a causa del post con cui il leader della Lega mi aveva preso di mira, un anno fa, dopo i fatti di Macerata. In quell'occasione mi avevano hanno dato della puttana in tutte le salse, augurandomi violenze sessuali, malattie e morte. Ma per me il peggio sarebbe essere una persona che va dietro alle idee razziste di Salvini e dei suoi seguaci".

Ma non ha paura?
"Io sono giovane e ho dei valori profondi, delle idee politiche a cui non ho intenzione di rinunciare per le minacce e per gli insulti. Certo, la cosa che mi preoccupa è vedere che una persona che ha un ruolo istituzionale, che dovrebbe tutelare la sicurezza dei cittadini, invece usi il suo potere per mettere a rischio la sicurezza di una giovane donna, una studentessa che viene indicata agli odiatori del web, messa alla berlina. Per la seconda volta di seguito".
Che cosa direbbe a Salvini?
"Che io vado avanti: non ho paura".
Ma non pensa di aver sbagliato a salire sul quel camion con quel cartello e quelle frasi forti?
"Io a quella manifestazione ci sono andata per difendere le mie idee e i miei valori: credo nella solidarietà e sono contro le discriminazioni. Ho deciso coscientemente di fare quel cartello per mandare messaggio molto chiaro a tutti quelli che si erano divertiti a sottopormi alla gogna mediatica, mostrando che non ho paura e che preferisco così che stare dall'altra parte".
Si aspettava tutto quello che sta succedendo? I 25mila messaggi di insulti e minacce ricevuti nelle prime ore dopo la pubblicazione della sua fotografia sulla pagina di Salvini?
"Mentre la prima volta non me l'aspettavo per nulla, anche perché cartello era ironico - "Immigrati non lasciateci soli con i fascisti" - quest'anno mi sono accorta che mi hanno fotografato in tanti. I Sentinelli mi hanno fatto salire sul loro camion.
Che succede in queste ore?
"Mi dicono che sulla pagina di Salvini ci siano migliaia di commenti a sfondo sessuale. Io non ho nemmeno voglia di leggerli, ma so che sotto quel post, si stanno divertendo a insultarmi. E siccome sono una donna, i loro messaggi sono legati alla mia vita sessuale e al mio aspetto estetico".
Forse, mi occuperò invece dei giornali che mi mettono alla berlina".
Come si sente?
"Sono commossa dalle centinaia di messaggi di solidarietà e affetto che mi stanno arrivando in questo brutto momento. Non mi sento sola, sono solo un po' allibita: mi chiedo perché tanto odio becero, per niente costruttivo. Mi domando perché c'è gente che mi augura di morire senza nemmeno sapere chi sono".
E i suoi genitori?
"Sono preoccupati per me, anche se contenti che ci sia solidarietà. Non mi dicono di non andare in altre manifestazioni, perché sanno che io tengo alle mie idee, che poi sono ispirate ai valori che loro stessi mi hanno insegnato".
Continuerà a fare politica?
"Certo, tutta la mia vita sociale è politica, non mi chiudo in casa. Siamo parte di una comunità, tutta la vita, tutte le cose che facciamo ogni giorno è politica. Io sono una giovane donna che si definisce antirazzista, mi indigno quando tutto quello che viene definito 'diverso' viene messo all'indice. Penso che non si possa stare zitti. Ho fatto anche un'esperienza con Libera e ho conosciuto i migranti che arrivano dalla Libia, dopo le torture, rischiando in morire in mare. C'è bisogno di farsi sentire e loro hanno bisogno di sentirsi accolti da noi." 

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