Da campagne in lotta
Per
la soddisfazione di molti, gli annunci del governo si sono avverati.
Noi, gli abitanti della vecchia tendopoli di San Ferdinando, mercoledì 6
marzo saremo sgomberati, per ordine del comune, dal luogo in cui
abitiamo, che abbiamo costruito in questi anni con fatica e molti soldi,
non avendo altre alternative per vivere. Vogliamo far sapere a tutti
che non accetteremo di stare in altre tende, controllati notte e giorno,
e nemmeno nei centri di accoglienza (campi), lontani da dove lavoriamo e
sempre sorvegliati. E non vogliamo finire per strada se non abbiamo un
documento. Vogliamo vivere
liberi e vogliamo vivere nelle case, a prescindere dall'avere o no un documento. La nostra presenza in questo territorio non è un'emergenza, ma da anni contribuisce all'economia di questo paese. Ma voi, se doveste cercare lavoro in un posto diverso, accettereste di vivere in una tenda o in un campo? A Rosarno ci sono già molte case, alcune addirittura costruite con i soldi dell'Unione europea e destinate agli immigrati che vivono e lavorano nella piana di Gioia Tauro, ma restano disabitate perché le istituzioni non vogliono consegnarle. BASTA! Siamo stufi delle bugie e delle false promesse di associazioni e sindacati (CGIL e USB), che fingono di sostenere le nostre richieste e invece continuano a fare i loro interessi. Sono le stesse persone che, mentre in altri luoghi si battono contro il governo razzista, qui sostengono lo sgombero e propongono i campi come soluzione. Sappiamo che la risposta ai nostri problemi è avere i documenti per poter vivere una vita normale: una casa, un contratto di lavoro e libertà di movimento. Cose per cui stiamo lottando da tempo. È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA! Non ci faremo intimidire da chi ci minaccia e ci vuole zitti e tranquilli, per aiutare la polizia a svolgere lo sgombero. Non accetteremo compromessi se non ci danno case dove vivere. Chiediamo a tutte le persone solidali, a chi si dichiara antirazzista e antifascista, a chi lotta contro repressione e sfruttamento, di non restare in silenzio davanti a questo ennesimo atto di violenza!
liberi e vogliamo vivere nelle case, a prescindere dall'avere o no un documento. La nostra presenza in questo territorio non è un'emergenza, ma da anni contribuisce all'economia di questo paese. Ma voi, se doveste cercare lavoro in un posto diverso, accettereste di vivere in una tenda o in un campo? A Rosarno ci sono già molte case, alcune addirittura costruite con i soldi dell'Unione europea e destinate agli immigrati che vivono e lavorano nella piana di Gioia Tauro, ma restano disabitate perché le istituzioni non vogliono consegnarle. BASTA! Siamo stufi delle bugie e delle false promesse di associazioni e sindacati (CGIL e USB), che fingono di sostenere le nostre richieste e invece continuano a fare i loro interessi. Sono le stesse persone che, mentre in altri luoghi si battono contro il governo razzista, qui sostengono lo sgombero e propongono i campi come soluzione. Sappiamo che la risposta ai nostri problemi è avere i documenti per poter vivere una vita normale: una casa, un contratto di lavoro e libertà di movimento. Cose per cui stiamo lottando da tempo. È ARRIVATO IL MOMENTO DI DIRE BASTA! Non ci faremo intimidire da chi ci minaccia e ci vuole zitti e tranquilli, per aiutare la polizia a svolgere lo sgombero. Non accetteremo compromessi se non ci danno case dove vivere. Chiediamo a tutte le persone solidali, a chi si dichiara antirazzista e antifascista, a chi lotta contro repressione e sfruttamento, di non restare in silenzio davanti a questo ennesimo atto di violenza!
Invitiamo tutti e tutte a
raggiungerci e unirsi a noi nei prossimi giorni e di aiutarci a
diffondere il più possibile la nostra voce, per raccontare quello che
succede qui davvero! Lo Stato ci vuole dividere ma noi resteremo uniti!
La solidarietà è l'arma più forte del mondo!
Nessun commento:
Posta un commento