Sinteticamente
si può racchiudere in queste parole d’ordine la guida per l’azione
e il percorso seguito dalle compagne dell’mfpr per la costruzione
dello sciopero delle donne dell’ 8 marzo, che ha visto l’azione
simbolica dell’affissione dello striscione in piazzetta Transiti
la sera prima de. Volantinaggi verso i posti di lavoro: sanità,
uffici postali, scuole, logistica. Partecipazione ad assemblee sui
posti di lavoro indette dalle RSU aziendali, assemblee pubbliche
cittadine
L’iniziativa
di lotta è stata organizzata sotto il Pirellone luogo simbolo scelto
per rappresentare la lotta contro le politiche di questo governo, ma
da cui da anni sono attuate politiche familiste, con il di più di
razzismo che hanno fatto “scuola” alle amministrazioni locali.
Particolarmente sentita la regionalizzazione in particolare in
materia istruzione. Al presidio si sono unite lavoratrici della
scuola (per la concomitanza con il carnevale ambrosiano le lezioni
erano sospese, ma il personale ATA era in servizio), delle Poste, INPS,
Regione. La notizia che la linea verde per effetto dello sciopero
non stava andando è stata accolta con un’ovazione dal presidio.
Alle
lavoratrici che non hanno potuto raggiungere in tempo il presidio è
stato dato appuntamento al presidio organizzato da NUDM con il punto
di riferimento del banchetto dell’mfpr allestito dal punto libreria
militante Metropolis.
Il
breve presidio è stato animato da interventi di denuncia delle
ricadute della regionalizzazione sul sistema istruzione da un punto
di vista ideologico, pratico sia sui lavoratori sia sulle future
generazioni. Non è mancata la denuncia del ruolo di questa Regione a
guida leghista sulle donne.
Le
lavoratrici, donne in lotta in corteo si sono dirette al presidio
indetto da NUDM percorrendo via Vitruvio e un tratto di corso Buenos
Aires fino a piazza Oberdan con striscioni, megafonaggi, slogan
all’imbocco della piazza “l’assalto” dei fotografi
Le
compagne dell’mfpr sono state invitate a mettere via le bandiere da
parte di alcune compagne di NUDM: hanno risposto a muso duro che non
avevano alcuna intenzione di mettere via il simbolo della lotta; che
questa è una posizione reazionaria che non si intende avallare. Dopo
un breve botta e risposta le compagne hanno tenute alte le bandiere
per lungo tempo. subito dopo l'alterco NUDM-MFPR
le
giovani si sono avvicinate condividendo che l'iniziativa di
lotta:questo è l'8 marzo! chiedendo quale fosse il motivo del
contrasto e condividendo la nostra posizione.
Sia al
presidio in Regione che in piazza Oberdan è stata diffusa la
piattaforma dello sciopero delle donne e i materiali frutto del
lavoro delle compagne del mfpr.
Non è
mancata la lotta al maschilismo: duramente cacciato un “compagno”
che non accetta la scelta della compagna nella vita e nella militanza
di lasciarlo: al suo molesto avvicinarsi alla compagna un cordone di
donne si è materializzato al grido: “non ti saluto neanche pezzo
di merda” da parte di una compagna solidale è stato “indotto”
ad allontanarsi rapidamente.
Al corteo serale banchetto e
volantinaggio della piattaforma dello sciopero delle donne
A questo indirizzo il video dell'ingresso in piazza OberdanFoto del flash mob sul Il Giorno
video di TG7
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