Guerra e questione migranti indissolubilmente legati
da circolo proletari comunisti - TarantoAlla Base navale di Taranto avviene simbolicamente il passaggio di consegne del comando dell'operazione “Sofia”; il contrammiraglio della Marina italiana, Maffeis, assumerà il comando della missione europea, a parole contro i trafficanti di esseri umani, nei fatti per ricacciare i migranti nei campi lager della Libia, dove vengono affamati, torturati, stuprati, derubati e schiavizzati.
A questo si aggiunge
l'addestramento della Guardia costiera libica e il sostegno ai
“signori della guerra” che si disputano in questo momento la
Libia per conto delle potenze imperialiste, dei regimi reazionari
dell'area, delle grandi multinazionali, Eni in testa, che sfruttano
la Libia.
Quindi, Taranto viene ad
essere ancora una volta il simbolo e crocevia di questa infame
politica antimmigrati e neocoloniale; Taranto viene ad essere il
centro del lavoro sporco - vedi l'hotspot e la gestione di esso.
Mentre sul territorio i migranti sono distribuiti e polverizzati in
decine di
associazioni e strutture, in mano a parti della Chiesa e ad affaristi speculatori, ecc.
associazioni e strutture, in mano a parti della Chiesa e ad affaristi speculatori, ecc.
Le associazioni a Taranto
sono tutte, tranne lodevoli eccezioni, di questo tipo e al servizio,
non dei migranti, ma degli interessi dell'imperialismo, del governo
italiano e di sé stessi. Don Borsci è inquisito per una di queste
associazioni, altre sono nelle mani di personaggi oscuri e non esiste
alcun controllo serio e trasparente su queste persone e su queste
strutture.
L'associazione Salam della
famigerata Fernandez, gestisce eventi culturali, convegni, viaggi...
con quali soldi? Con quelli sottratti alla gestione della vita
quotidiana dei migranti? Mentre nei centri si mangia poco e male, la
cura e l'assistenza sanitaria è molto precaria e la stessa miseria
del pocket money è lesinata, data con ritardi e difficoltà,
costringendo tanti migranti all'elemosina. E' uno scandalo che c'è
chi fa convegni e chi invece non ha nulla.
Che dire, poi, del diritto
d'asilo?! Diventata un'arma nelle mani del governo e amministrata per
espellere i migranti, non per accoglierli; che dire dei documenti di
identità negati a tutti i migranti – tranne ai 120 del Bel sit che
li ottenero con una dura lotta organizzata dallo Slai cobas sc?
Missione in Libia e
condizione dei migranti sono due facce della stessa medaglia, in cui
i migranti sono soli con pochi antirazzisti che li sostengono in
maniera intermittenti e in generale col parlamentare al seguito. Ma
essere soli non significa necessariamente diventare vittime
sacrificali.
I migranti che ormai sono
tanti nel nostro territorio, quando scendono in lotta autorganizzati
fanno “paura”, e non certo ai proletari e alle masse di Taranto,
ma al governo, alle associazioni, a coloro che sono i veri
responsabili della loro condizione.
I migranti autorganizzati
sono una forza che può contribuire non solo a una migliore
condizione di accoglienza, al diritto d'asilo, ma anche ad aumentare
la civiltà, la solidarietà, la combattività in questa città che
ne ha tanto bisogno.
La lotta autorganizzata
dei migranti, insieme a quella dei loro fratelli in tanta parte
d'Italia è anche un'arma importante della lotta contro le missioni
militari imperialiste, di guerra, in cui il governo italiano ci sta
trascinando, col suo ministro di punta, Minniti.
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