L’imbroglio del referendum lombardo-veneto - Non votare, per affossarlo!
In Lombardia il referendum è
stato approvato da tutto il centrodestra e dai cinque stelle. Il
Partito democratico, inizialmente contrario, ha poi cambiato posizione:
il sindaco Sala di Milano, il futuro candidato alla regione ora sindaco
di Bergamo, Gori, insieme a tanti altri si sono pronunciati per il SI.
Nel
Veneto il PD si è astenuto sul referendum, poi ha dato indicazione per
il SI, tutte le altre formazioni politiche hanno la stessa posizione dei
loro omologhi lombardi. In sintesi in Lombardia e Veneto Renzi,
Berlusconi, Di Maio ono d’accordo con il referendum di Salvini, Maroni e Zaia. ...ora il PD e Berlusconi vorrebbero estendere anche in tutta Italia a partire da Emilia Romagna e Puglia con Emiliano analoghe consultazioni.
...Assistiamo a una campagna elettorale inquietante, dove è in campo
solo il SI sostenuto con ingenti finanziamenti dalle istituzioni
regionali.
....Trasporti,
servizi sociali, istruzione e soprattutto la sanità nelle due regioni a
guida leghista sono sempre più regalati al mercato. I milioni di malati
cronici della Lombardia saranno affidati ad un gestore privato che avrà
il compito di amministrare le loro cure, naturalmente trovando il modo
di farci profitti. In Veneto l’appalto ai privati della costruzione e
della gestione di uno dei più grandi ospedali della regione è diventato
un bengodi senza precedenti per gli affari. La regione Lombardia è più
sollecita della ministra Fedeli nell’offrire alle aziende il lavoro
gratis degli studenti nell’alternanza scuola lavoro.
Il
“Si” chiesto da Maroni e Zaia serve dunque prima di tutto a questo: ad
approvare la connessione sempre più stretta tra politica ed affari e la
privatizzazione dello stato sociale e dei servizi pubblici, ove
Lombardia e Veneto sono all’avanguardia.
stralci da contropiano
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