(Dallo Slai cobas per il sindacato di classe - Bergamo)
Lunedì 19 dicembre Banda Said è stato falciato da un muletto nella
piattaforma logistica Kamila (società tra Agorà e Italtrans) di
Brignano (bg) gestito dalle cooperative dei consorzi Cisa e Cls. Un infortunio gravissimo, 70 giorni di prognosi ed un calvario
davanti al lavoratore per recuperare l'uso delle gambe.
Un infortunio annunciato. Da mesi il sindacato denuncia le
condizioni di lavoro agli uffici competenti.
I lavoratori che provano a lavorare nel rispetto della propria
sicurezza e quella dei colleghi vengono accusati di andare troppo
piano. 150 lettere di contestazione disciplinare in poche
settimane per aver 'lavorato al di sotto delle media degli altri
lavoratori' e forti decurtazioni di salario attraverso l'odioso
strumento dell'allontanamento immediato dal posto di lavoro, per
chi viene accusato della stessa 'colpa'.
L'allontanamento è un mezzo coercitivo e non previsto dal CCNL
quindi illegittimo. Ma usato.
L'infortunio di Banda Said è la dura conferma di questa realtà. I
ritmi di lavoro forsennati sono pericolosi. Più veloce va un
lavoratore, meno lavoratori la cooperativa deve pagare per fare le
consegne. In questi giorni di festa, le consegne sono raddoppiate,
compreso l'orario di lavoro. Mentre esponenzialmente cala la
sicurezza.
Le spietate dichiarazioni alla stampa locale delle cooperative, o si lavora come diciamo noi o si chiude, sono dei
veri e propri messaggi di minaccia ai lavoratori. L'eterno ricatto
per il posto di lavoro, in un settore, logistica e cooperative,
senza tutele. Per via di norme e CCNL favorevoli alle aziende.
I lavoratori non si fermano. chiedono diritti, lavoro per vivere
non lavoro per morire.
Con il sindacato chiedono il ritiro di tutte le contestazioni
disciplinari e una commissione congiunta Ats Dtl che indaghi a
fondo sul sistema di lavoro in questi magazzini.
E oggi hanno una battaglia in più, quella di sostenere moralmente
ed economicamente il loro compagno Banda Said, nel duro percorso
di riabilitazione e la sua famiglia,
Nessun commento:
Posta un commento