I No Tav: “i sindacati hanno abbassato la testa davanti al malaffare”
A casa le ditte indagate, cantieri Tav fermi e 200 lavoratori a rischio
Cociv ha rescisso i contratti con le ditte sub
appaltatrici rimaste coinvolte nelle inchieste delle magistratura romana e
genovese. Cantieri fermi e operai a casa. I sindacati: “non possono essere i
lavoratori a pagare” e chiedono anche il rispetto dell'accordo di agosto
sull'assunzione di 150 lavoratori del territorio.
LAVORO – Cantieri del Terzo Valico fermi a
Voltaggio, Fraconalto (per amianto), Arquata e Novi. E' ancora uno
strascico delle inchieste giudiziarie che hanno portato agli arresti di 14
persone, tra cui i vertici di Cociv, ora sostituiti. Il consorzio per la
progettazione e realizzazione dell'opera da 6 miliardi di Euro ha infatti
rescisso i contratti con le aziende che, a diverso titolo, sono state
coinvolte nelle medesime inchieste.
Asserendo di “ribadire il suo impegno per la continuazione dei lavori e per l’occupazione dei lavoratori del Terzo Valico, svolgendo ogni azione necessaria, nei tempi previsti, per evitare l’insorgere di problematiche occupazionali e sociali nel territorio”, Cociv ha “interrotto i rapporti contrattuali con le imprese terze, contratti per i quali le indagini dell’Autorità Giudiziaria hanno riscontrato oggettive criticità, tenendo costantemente informati il Committente (RFI) e le autorità competenti”,
scrive in una nota stampa il Consorzio.
Sono però circa 200 i lavoratori, impiegati in quelle ditte, che sono stati rimandati a casa. E c'è estrema incertezza sui tempi entro i quali questi lavoratori potranno essere eventualmente riassorbiti e i lavori nuovamente assegnati.
Asserendo di “ribadire il suo impegno per la continuazione dei lavori e per l’occupazione dei lavoratori del Terzo Valico, svolgendo ogni azione necessaria, nei tempi previsti, per evitare l’insorgere di problematiche occupazionali e sociali nel territorio”, Cociv ha “interrotto i rapporti contrattuali con le imprese terze, contratti per i quali le indagini dell’Autorità Giudiziaria hanno riscontrato oggettive criticità, tenendo costantemente informati il Committente (RFI) e le autorità competenti”,
scrive in una nota stampa il Consorzio.
Sono però circa 200 i lavoratori, impiegati in quelle ditte, che sono stati rimandati a casa. E c'è estrema incertezza sui tempi entro i quali questi lavoratori potranno essere eventualmente riassorbiti e i lavori nuovamente assegnati.
L'altro ieri in Prefettura la nuova
dirigenza di Cociv, il committente Rfi, i sindacati e l'assessore al Lavoro
della Regione Piemonte si sono riuniti per discutere come affrontare la
questione ed evitare una crisi occupazionale. “Abbiamo chiesto che non
fossero i lavoratori a pagare per gli errori delle aziende – spiega Rocco
Politi, segretario di Fillea Cgil – chiediamo che nessuno venga lasciato a
casa”.
Ma quali errori delle aziende, profitti spculazioni ruberie - questi cantieri devono essere chiusi
Sul piatto della bilancia i sindacati ci mettono anche le cento cinquanta assunzioni di manodopera locale promesse da Cociv, entro gennaio, in un protocollo d'intesa siglato prima degli arresti. “Cociv per l'ennesima volta non ha dato risposte esaustive, anzi invece di rispettare i tempi stabiliti ha affermato che non è in grado di mantenere gli accordi sottoscritti”. E in questi giorni stanno partendo le lettere di licenziamento a tredici lavoratori Cementir.
Sul piatto della bilancia i sindacati ci mettono anche le cento cinquanta assunzioni di manodopera locale promesse da Cociv, entro gennaio, in un protocollo d'intesa siglato prima degli arresti. “Cociv per l'ennesima volta non ha dato risposte esaustive, anzi invece di rispettare i tempi stabiliti ha affermato che non è in grado di mantenere gli accordi sottoscritti”. E in questi giorni stanno partendo le lettere di licenziamento a tredici lavoratori Cementir.
la cementir fa profitti e licenzia i lavoratori per usarli per avere nuovi appalti
Hanno pienamente ragione i No Tav “In nome di pochi posti di lavoro hanno fatto finta di non vedere la devastazione ambientale, davanti al ritrovamento di amianto si sono voltati letteralmente dall’altra parte nonostante siano i loro iscritti i primi a doverselo respirare, davanti alle inchieste della magistratura hanno invocato il rispetto della legalità quando invece era evidente che il Terzo Valico fosse intriso di malaffare, davanti alle infiltrazioni mafiose hanno fatto spallucce sempre per salvare i posti di lavoro. Per Cgil, Cisl e Uil esistono solo le vite dei poveri lavoratori e scompaiono letteralmente quelle di migliaia di cittadini che lottano da anni contro lo scempio. Cgil, Cisl e Uil amano la guerra fra poveri interessati solo alle sorti degli operai e totalmente disinteressati a quelle di tutti gli altri cittadini che rischiano di ammalarsi di malattie gravissime a causa della presenza di amianto”.
Hanno pienamente ragione i No Tav “In nome di pochi posti di lavoro hanno fatto finta di non vedere la devastazione ambientale, davanti al ritrovamento di amianto si sono voltati letteralmente dall’altra parte nonostante siano i loro iscritti i primi a doverselo respirare, davanti alle inchieste della magistratura hanno invocato il rispetto della legalità quando invece era evidente che il Terzo Valico fosse intriso di malaffare, davanti alle infiltrazioni mafiose hanno fatto spallucce sempre per salvare i posti di lavoro. Per Cgil, Cisl e Uil esistono solo le vite dei poveri lavoratori e scompaiono letteralmente quelle di migliaia di cittadini che lottano da anni contro lo scempio. Cgil, Cisl e Uil amano la guerra fra poveri interessati solo alle sorti degli operai e totalmente disinteressati a quelle di tutti gli altri cittadini che rischiano di ammalarsi di malattie gravissime a causa della presenza di amianto”.
Nessun commento:
Posta un commento