mercoledì 21 dicembre 2016

pc 21 dicembre - I MARTIRI DELLA RIVOLUZIONE CONTINUANO A VIVERE NELLE NOSTRE LOTTE!

DICHIARAZIONE DEL TKP/ML – UFFICIO INTERNAZIONALE
A TUTTE LE ORGANIZZAZIONI E I PARTITI FRATELLI
Otto combattenti dell’Esercito di Liberazione degli operai e dei contadini turchi (TIKKO) sono stati uccisi nel mezzo di un intenso scontro a fuoco con l’esercito turco nella valle Ali Bogazi, Dersim. L’intenso scontro a fuoco che ha avuto inizio il 23 novembre è continuato per 6 giorni.
Tra i combattenti del popolo ci sono i compagni Ersin Erel, Hasan Karakoc, Murat Mut, Alican Bulut, Samet Tosun e 3 altri non riconoscibili a causa dell’estensione delle ustioni.
Sebbene il nemico dica di aver perso solo 2 soldati durante lo scontro, testimoni locali asseriscono che molti altri sono morti. Si sa che lo stato turco non rivela mai il vero numero di soldati uccisi in tali scontri.
Nonostante il dispiegamento di centinaia di truppe, l’uso di armamenti pesanti e decine di veicoli militari, i nostri compagni hanno mantenuto la posizione e combattuto per 6 giorni impedendo all’esercito di entrare nella valle.
I corpi dei compagni caduti mostrano segni di gravi ustioni. Alcuni dei corpi non possono essere stati identificati a causa dell’estensione di queste ustioni. L’estensione delle ustioni sui compagni caduti chiaramente mostra l’uso di armi chimiche da parte dei militari durante questi scontri. Per coprire questi massacri e nascondere le prove dell’uso di armi chimiche le autorità non permettono una corretta autopsia e le famiglie dei compagni caduti vengono minacciate.
Chiaramente lo stato fascista è terrorizzato anche dai morti. Le tombe dei rivoluzionari e dei patrioti che sono morti combattendo lo stato continuano ad essere vandalizzate e distrutte. Il memoriale del compagno armeno Armenak Bakirciyan, che è caduto martire in uno scontro a fuoco il 13 maggio a Karakocan, Elazig è stato di recente demolito per ordine del governatore di Dersim. Un’altra ragione dietro alla demolizione di questo memoriale del compagno è l’odio dello stato verso il popolo armeno. Lo stato turco continuamente lancia simili attacchi vili alle tombe e ai memoriali dei combattenti nazionali curdi. Il messaggio che intendono mandare al popolo curdo con questi vili attacchi è “non vi lasceremo in pace nemmeno dopo morti”.
Il movimento nazionale curdo e la lotta di classe stanno crescendo in Turchia e le classi dominanti turche sono terrorizzate da questo fatto. Con la scusa del fallito tentativo colpo di stato del luglio 2016, il governo AKP sta nei fatti intensificando i suoi attacchi contro il popolo curdo, i rivoluzionari, i democratici e tutte le altre forze progressiste. Tutti questi odiosi attacchi vengono portati avanti con la scusa che stanno combattendo contro Fethullah Gulen e le sue organizzazioni. Migliaia di democratici e progressisti sono stati cacciati via dai loro posti di lavoro, molte centinaia di giornalisti, patrioti, democratici sono stati arrestati. Tra quelli arrestati ci sono i parlamentari del Partito Democratico Popolare (HDP) Selahattin Demitas e Figen Yuksekdag e otto altri. Sotto la direzione dell’AKP e delle classi dominanti turche si sta intensificando la repressione contro il popolo curdo.
Sin dalla rivoluzione di Rojava in Siria, le classi dominanti turche non possono digerire il successo ottenuto dal popolo curdo. I loro piani per invadere Rojava attraversando il confine a Jarablus sono anch’essi falliti. Così stanno intensificando i loro attacchi contro il movimento curdo all’interno della Turchia incitando all’odio cieco verso il popolo curdo. L’unico modo che hanno per continuare a rimanere al potere è quello di mobilitare tutti coloro che sono sotto i loro controllo per attaccare e intimidire il popolo curdo.
L’AKP sta pianificando di rafforzare la dittatura passando dall’attuale sistema al sistema presidenziale. Ci sta lavorando insieme al fascista e razzista Partito del Movimento Nazionalista (MHP). Con la dichiarazione dello Stato di Emergenza (OHAL) in seguito al fallito tentativo di colpo di stato, l’offensiva della borghesia turca contro il popolo si è intensificata in maniera esponenziale.
Ma tutti questi sforzi non serviranno a niente se non come futile tentativo di rimanere al potere! Lo stato fascista non sarà in grado di fermare la crescente opposizione popolare. E nemmeno sarà in grado di fermare il progresso del movimento nazionale curdo. Perfino i guerrafondai imperialisti che sostengono apertamente lo stato turco non saranno in grado di fermare la terribile sconfitta delle classi dominanti turche.
Il movimento nazionale curdo, il movimento rivoluzionario e i comunisti devono unirsi contro il fascismo oggi più che mai. Attualmente, ogni avanzamento del movimento rivoluzionario può solo emergere ed essere ottenuto attraverso l’unità. L’unità è la sola via per dare speranza alla nazione curda e alle masse lavoratrici e alla classe operaia in Turchia.
La morte e la deportazione delle centinaia di migliaia di persone nelle attuali guerre reazionarie in Medio Oriente mostrano l’importanza e la necessità della lotta antimperialista. Il nostro partito ha preso il suo posto in Siria insieme ad altri rivoluzionari dalla Turchia e di tutto il mondo per estendere la solidarietà con la rivoluzione di Rojava. Il nostro partito è impegnato a rafforzare e a diffondere la guerra popolare per realizzare la rivoluzione democratica del popolo.
I MARTIRI DELLA RIVOLUZIONE CONTINUANO A VIVERE NELLE NOSTRE LOTTE!
VIVA LA GUERRA POPOLARE!
ABBASSO L’IMPERIALISMO, IL FEUDALESIMO E TUTTI GLI ALTRI REAZIONARI!
10 DIC 2016
TKP/ML – UFFICIO INTERNAZIONALE

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