Dai verbali dell’interrogatorio
del delinquente Odevaine si conferma il profondo baratro di criminale corruzione
ai massimi livelli dello Stato alle spese dei migranti richiedenti asilo.
Abbiamo sottolineato i
passaggi più significativi di questo articolo del Sole 24 Ore che spiega come è
avvenuta la costruzione del Nuovo Centro Destra di Alfano, attuale ministro
dell’Interno! E il suo coinvolgimento, attraverso Castiglione, attuale Sottosegretario
di Stato del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali! Nell’affare
criminale/fascista del Cara di Mineo…
***
Mafia Capitale.
Dai
verbali il racconto ai magistrati sul business dell’accoglienza e sulla
gestione del Centro siciliano
L’interrogatorio di
Odevaine: la cooperativa La Cascina ha finanziato la nascita di Ncd
Sulla “operazione della creazione dell’Ncd”
Luca Odevaine afferma agli inquirenti di ritenere che la cooperativa La Cascina
“fosse uno dei finanziatori del
partito”. La dichiarazione emerge dal verbale dell’11 luglio scorso,
presenti i pubblici ministeri Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e il procuratore
aggiunto Michele Prestipino. Odevaine racconta del Cara (centro accoglienza
richiedenti asilo) di Mineo, uno degli snodi dell’inchiesta di Mafia capitale
con lo stralcio di un fascicolo a Catania.
Dice Odevaine: “Dai
racconti che ho avuto direttamente da Menolacina (Salvatore, manager de La
Cascina finito nell’inchiesta Mafia Capitale n.d.r.) in più di un’occasione so
che Castiglione, ovviamente Alfano e
soprattutto il ministro Lupi avevano degli stretti rapporti con la Cascina”.
E della coop vicina a Cl poi
aggiunge di pensare che “in qualche modo finanziasse quest’operazione
dell’Ncd”. Odevaine ricorda che “la prima uscita pubblica con la formazione del
partito è stata a Bari”, capoluogo pugliese, regione di residenza di Menolacina.
Osserva il pm Ielo che “secondo quello che lei ha compreso loro avrebbero
contribuito al finanziamento dell’iniziativa di Bari in cui venne presentato l‘Ncd
a livello nazionale”: Odevaine conferma. In un altro passaggio afferma: “C’era uno strettissimo legame tra il
ministro Lupi e La Cascina. Io non sono in grado di dirvi tutte le attività che
svolge la Cascina, però dalle cose che ho visto ci sono varie attività e mi
sembra che si stia ingrandendo sempre di più ad altri settori degli appalti
pubblici”.
Ma poi agli inquirenti
sottolinea anche cosa accade nell’evoluzione politica del centrodestra proprio
in relazione al Cara di Mineo. Giuseppe
Castiglione, oggi sottosegretario
all’Agricoltura, che aveva seguito in prima persona tutta la nascita del
Cara, con le ultime elezioni amministrative perde il posto di presidente della
provincia di Catania. “Va a prendere il posto designato da Berlusconi, il posto
di suo suocero” spiega Odevaine “il posto da senatore”. Il senatore Firrarello
rinuncia al suo posto, ma lo dà a Giuseppe Castiglione, che quindi viene eletto con Forza Italia nelle liste.
Nel frattempo ci sono le elezioni amministrative locali e il passaggio al nuovo
centrodestra, diciamo così, l’uscita di Alfano”. A quel punto “i comuni che componevano il consorzio” per
il Cara di Mineo “erano sostanzialmente quasi tutti più o meno di
centrosinistra, alcuni con liste civiche, uno più vicino a Rifondazione”
secondo Odevaine “improvvisamente invece diventano, tranne uno, quasi tutti del
nuovo centro destra”. I verbali raccontano anche di assunzioni dal chiaro sapore politico. “L’Ikea sta a venti chilometri e
c’ha solo 150 dipendenti. Attualmente il centro di Mineo ne sta occupando circa
400”. Nel verbale racconta che c’è stata una riunione dei sindaci del
consorzio “per spartire tra i comuni il numero di spartizioni da fare” e poi
Odevaine aggiunge: “In un’area dove 50
voti eleggono un sindaco”. Emerge il tema del consenso politico dietro Mineo:
“A livello nazionale credo che l’Ncd ha preso non so, il 4%, il 3%, e in quella
zona ha preso più del 40%”.
Ma l’interrogatorio e
l’attenzione degli inquirenti si concentra in più momenti su un altro aspetto
scabroso della questione del Cara: se, cioè, ci sia stata una o più gare
truccate. Gli inquirenti incalzano Odevaine, per sapere se il consorzio Sisifo
e La Cascina erano stati favoriti da Castiglione. Chiede il pm Ielo a Odevaine:
“Il bando è stato elaborato, scritto, o
redatto, in modo tale da favorire il consorzio che voi avevate costruito con
quelle caratteristiche?”. “Sì” risponde Odevaine, poi aggiunge: “Il vantaggio
che ha avuto Castiglione, così come altri, Paolo Ragusa e i vari sindaci che
sono stati eletti, è di natura elettorale. Sostanzialmente possiamo parlare,
diciamo così, di uno scambio di voti”.
E ancora: quanto ai
rapporti tra Castiglione e La Cascina, Odevaine afferma che tra i due i
rapporti sono continuati e “si è creata una sinergia che non riguardava più
solo Mineo, nel senso che Castiglione diventa sul territorio il braccio
elettorale del ministro Alfano, sostanzialmente, perché molti dei voti dell’Ncd
vengono dalla Sicilia e Castiglione è,
attraverso il suocero, un grande raccoglitore di voti”.
Nei verbali emerge come
i pubblici ministeri incalzino Odevaine su un pranzo a cui è invitato da
Castiglione dove trova, a sorpresa, Salvo Calì, il presidente del gruppo Sisifo
che poi entra nella gestione di Mineo. Si rievoca Buzzi, che in un verbale
dichiara che “sul Cara di Mineo e su
intervento di Gianni Letta viene fatto un favore a Pizzarotti”. Osserva
Odevaine: “La gestione della struttura
venne affidata con affidamento diretto alla Croce Rossa di Milano, di cui la
sorella del dottor Letta era presidente, della Croce Rossa Lombardia. Con
affidamento diretto da parte del commissario Caruso”. E aggiunge: “Stranamente,
perché esiste una croce Rossa a Catania”.
Il Sole 24 Ore
1 settembre 2015
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