Per non smentire la gaffe del Min. Poletti di qualche giorno fa
che aveva dato letteralmente i "numeri" sull'aumento dei
contratti stabili, ecco oggi Boeri, presidente dell'Inps, parlare di
crescita dell'occupazione grazie al Jobs Act.
Unico problema è che questa "crescita" riguarderebbe i lavoratori oltre i 55 anni. Ora se tanto mi dà tanto, è evidente che in maggioranza non di aumento dell'occupazione si può parlare ma di cambiamento con peggioramento delle condizioni di lavoro - visto che uno di più di 55 anni come minimo è un lavoratore licenziato, in mobilità e poi assunto come se ripartisse da zero, precario per almeno 3 anni o un lavoratore il cui rapporto di lavoro viene interrotto proprio per permettere all'azienda di usare i benefici del jobs act.
Altro problema riguarda l'idea dell'alternanza lavoratore anziano e giovane. Ma qui non si parla di anticipare l'attuale pensionamento (della serie: 35 anni bastano...), ma di "flessibilità in uscita verso la pensione", che vuol dire che per alcuni anni, prima di arrivare alla pensione, ti verrà tagliato, in varie forme, il salario. Fermo restando che non è certo, come invece viene presentato, un favore ai giovani, visto che chi entra al posto del pensionante, tra contratti a tempo determinato, contratti a tutele crescenti, farà vecchio sempre da precario.
La crescita dell'occupazione è legata anche all'introduzione del contratto a tutele crescenti e alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. Lo dice il presidente Inps, Tito Boeri in un'intervista a Radio anch'io.
La crescita dell'occupazione tra gli over 55 '«è associata anche all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione», ha detto il presidente Inps spiegando che a questo si associa la riduzione dell'occupazione nella fascia tra i 15 e i 34 anni. «Credo che un po' più di flessibilità in uscita verso la pensione - sottolinea - sarebbe di aiuto per l'occupazione giovanile».
Poletti: la flessibilità in uscita è tema ineludibile
La flessibilità in uscita verso la pensione rispetto all'innalzamento netto dell'età introdotto con la legge Fornero sulla previdenza è un tema ''ineludibile'' che sarà affrontato nella legge di stabilità. Lo ribadisce il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
Unico problema è che questa "crescita" riguarderebbe i lavoratori oltre i 55 anni. Ora se tanto mi dà tanto, è evidente che in maggioranza non di aumento dell'occupazione si può parlare ma di cambiamento con peggioramento delle condizioni di lavoro - visto che uno di più di 55 anni come minimo è un lavoratore licenziato, in mobilità e poi assunto come se ripartisse da zero, precario per almeno 3 anni o un lavoratore il cui rapporto di lavoro viene interrotto proprio per permettere all'azienda di usare i benefici del jobs act.
Altro problema riguarda l'idea dell'alternanza lavoratore anziano e giovane. Ma qui non si parla di anticipare l'attuale pensionamento (della serie: 35 anni bastano...), ma di "flessibilità in uscita verso la pensione", che vuol dire che per alcuni anni, prima di arrivare alla pensione, ti verrà tagliato, in varie forme, il salario. Fermo restando che non è certo, come invece viene presentato, un favore ai giovani, visto che chi entra al posto del pensionante, tra contratti a tempo determinato, contratti a tutele crescenti, farà vecchio sempre da precario.
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Boeri: crescita occupazione merito di Jobs act e
decontribuzione. Più flessibilità in uscita verso la pensioneLa crescita dell'occupazione è legata anche all'introduzione del contratto a tutele crescenti e alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. Lo dice il presidente Inps, Tito Boeri in un'intervista a Radio anch'io.
La crescita dell'occupazione tra gli over 55 '«è associata anche all'inasprimento delle regole per l'accesso alla pensione», ha detto il presidente Inps spiegando che a questo si associa la riduzione dell'occupazione nella fascia tra i 15 e i 34 anni. «Credo che un po' più di flessibilità in uscita verso la pensione - sottolinea - sarebbe di aiuto per l'occupazione giovanile».
Poletti: la flessibilità in uscita è tema ineludibile
La flessibilità in uscita verso la pensione rispetto all'innalzamento netto dell'età introdotto con la legge Fornero sulla previdenza è un tema ''ineludibile'' che sarà affrontato nella legge di stabilità. Lo ribadisce il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti.
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