domenica 15 marzo 2015

pc 15 marzo - Bologna - una bella e partecipata manifestazione nell'anniversario della morte di Francesco Lorusso

Francesco Lorusso vive nelle lotte di oggi

In diverse centinaia, fino a picchi di 800 persone, hanno attraversato le strade della zona universitaria di Bologna nel culmine della 3 giorni di lotta e memoria organizzata dal Collettivo Universitario Autonomo di Bologna. Un culmine costituito dal corteo che ieri 11 marzo, trentottesimo anniversario dell'omicidio poliziesco di Francesco Lorusso, voleva ricordare la figura di Francesco, il contesto in cui agì, e allo stesso fornire un quadro di quelle biografie e di quelle lotte sociali che oggi di quel periodo così importante per Bologna e per i movimenti costituiscono la continuazione.

Da piazza Verdi si è partiti intorno alle 18,30 per muoversi in corteo alla volta del punto di via Mascarella dove Francesco cadde. Tanti gli interventi e i cori che scandivano il percorso, mentre una volta arrivati verso la fine di via Mascarella al fianco del murales realizzato lo scorso anno si realizzava una nuova opera dedicata alla figura di Francesco. Tante prese di parola hanno sottolineato l'importanza di scrivere, attraverso il ricordo di Francesco, una nuova storia di militanza e di lotta anche al giorno d'oggi. E la composizione del corteo raccontava fedele quello che oggi si muove a Bologna nel movimento di chi vuole ribellarsi a questo esistente ingiusto.

C'erano gli occupanti di case, che tra un picchetto antisfratto e la preparazione di una resistenza ad uno sgombero trovano la forza di scendere in piazza e raccontare ancora una volta la necessità di ribellarsi alla rapina dell'affitto e alla marginalità verso la quale li si vorrebbe condannare solo perchè impossibilitati a permettersi un tetto sopra la testa.

C'erano gli studenti medi ed universitari, in lotta contro la trasformazione sempre più spedita delle istituzioni della formazione in aziende, e degli studenti in clienti; che lottano contro lo sfruttamento lavorativo all'interno dei piani di studio e contro i piani di gentrification e speculazione che attraversano i loro territori.

C'erano i facchini e le facchine della logistica in lotta, che organizzati nel sindacato SI Cobas reagiscono con picchetti e blocchi quotidiani allo sfruttamento coatto del sistema delle cooperative e dei grandi e piccoli padroncini.

C'erano, in più, tanti e tante che hanno con coraggio scelto di partecipare ad un corteo determinato, esplicito, militante, e così di schierarsi all'interno della piazza antagonista del movimento che pratica ogni giorno lotte e conflitto sociale.
C'era insomma tutta la Bologna degna delle lotte.

Il corteo ha proseguito bloccando i viali che circondano la città ed è terminato con l'occupazione della facoltà di Lettere in via Zamboni 38, dove gli spazi di autogestione sono stati messi sotto attacco in queste settimane e dove la risposta è più importante da dare in questo momento
11m4.


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